«Che peso deve avere l’intervento statale nelle strategie organizzative e produttive del nostro teatro nazionale?». Quale, oggi come oggi, in un mondo radicalmente mutato dai nuovi media, la funzione del teatro pubblico? Questioni spinose poste al centro dell’approfondimento a più voci proposto da Leonardo Mello e Ilaria Pellanda nel nuovo numero di «VeneziaMusica e dintorni». Suddiviso in due parti (la seconda apparirà nel prossimo fascicolo della rivista), il dossier Dove va il teatro pubblico? raccoglie le riflessioni di Alberti, Alonge, Augias, Barberio Corsetti, Barbiani, Battistelli, Beltrametti, Bentivoglio, Bentoglio, Bernardi, Bianconi, Bossini, Brunetti, Bussotti, Cacciari, Cappelletto, Castellucci, Cavalcoli, Celestini, Cirillo, Cognata, Cordelli, De Incontrera, De Luca, De Luigi, De Michelis, De Simone, Donin, Erba, Escobar, Ferrone, Francesconi, Gassman, Gleijeses, Gregori, Guccini, La Ruina, Latella, Lavia, Le Moli, Lievi, Lissner, Longhi, Marinelli, Martinelli/Montanari, Mazzonis, Merlo, Montecchi, Moreni, Morelli, Mosca, Napolitano, Nicolodi, Nieder, Ortombina, Palazzi, Palumbo, Pestelli, Petazzi, Pinamonti, Pizzi, Porcheddu, Punzo, Puppa, Purchia, Quaglia, Repetti, Restagno, Rossi, Russo, Sambin, Santanelli, Scabia, Servillo, Tiezzi, Trevisan, Tutino, Valenti, Ventrucci, Vergnano, Vianello, Villatico, Violante. Studiosi, critici, artisti e addetti ai lavori tutti qui impegnati nel tentativo di offrire risposte adeguate all’attualissimo quesito. Si pensi alla grave situazione dei Teatri Stabili e delle Fondazioni Liriche nel nostro paese. Tanti, sfaccettati e persino divergenti i punti di vista: dalla invocazione di Un teatro più libero, più povero e autonomo dal presente (Ferrone) alla vexata quaestio del taglio agli sprechi (Cirillo) sino all’inesorabile Tramonto del teatro pubblico (De Michelis); dall’opportunità di una educazione teatrale a partire dalle scuole (Santanelli) alla proposta d’incentivare la coproduzione tra pubblico e privato (Erba) sino allo Stato primo finanziatore (Nicolodi); dal concetto strehleriano di teatro come servizio pubblico (Valenti) a quello di cultura come industria (Latella) e così via.

Ricche anche le altre sezioni. Nel Focus on si leggono interventi di Rizzardi e De Benedictis su Luigi Nono, anche in previsione del prossimo allestimento alla Fenice d’Intolleranza 1960 curato dalla veneziana Facoltà di Design e Arti IUAV. Un articolato resoconto sulla XXVII edizione del Premio Venezia apre invece La cornice sinfonica. Seguono le note di Alberti sulla regia di Une Flûte enchantée di Peter Brook (adattamento del Die Zauberflöte di Mozart) e una riflessione al vetriolo di Bettinello sull’ultima Biennale Musica. 

Per L’altra musica, Morelli e Zavagna introducono il lettore nel paesaggio sonoro veneziano, presentando un originale progetto basato sulla registrazione dei suoni della città lagunare. Spazio consueto anche per le recensioni musicali firmate da La Face Bianconi, mentre Vignola, Michelone, Gastaldi, Mello propongono approfondimenti su Ludovico Einaudi, Goran Bregović, Max Gazzè, León Gieco.

Infine spicca, nella sezione dedicata alla prosa, lo stralcio di intervista a Gianpaolo Fortunati, vicepresidente della Fondazione di Venezia e presidente di Euterpe Venezia, il quale illustra le linee-guida del progetto «Giovani a Teatro», ponendo particolare attenzione al variegato settore delle «Esperienze».