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Segnocinema, anno XXX, n. 163, maggio-giugno 2010
Rivista cinematografica bimestrale

n. 163, anno XXX, p. 80, € 6,00
ISSN 0393 - 3865

Attuale quanto necessario il saggio di apertura di «Segnocinema» n. 163 firmato da Mauro Antonini Il mondo dei sogni, dedicato al 3D e ad alcune implicazioni di questo ‘non nuovo’ modo di intendere il cinema. Certo è che Avatar e gli altri film da guardare con gli occhialetti riportano l’esperienza dello spettatore in una posizione centrale e che costringono a una riflessione sulla percezione in generale.

 

La sezione Saggi e interventi prosegue poi con una lettura di tre film da poco usciti - Shutter Island (Martin Scorsese), Invictus (Clint Eastwood) e Alice in Wonderland (Tim Burton) - da parte di Marcello Walter Bruno che nel suo saggio La sopravvivenza dell’antico cerca  all’interno di questi tre esempi autoriali i sistemi testuali di riferimento, i tributi estetici a generi e a modalità di rappresentazione.   

Di interesse non unicamente archeologico è invece l’articolo di Paolo Cherchi Usai su un film sconosciuto ai più: Marketa Lazarová prodotto in Cecoslovacchia nel 1967 e diretto da Frantisek Vlácil. Definito  “oscuro, meraviglioso e inafferrabile”, il film non è mai stato presentato in Italia e da due anni è disponibile in DVD.  Cherchi Usai, oltre a ricordarci dell’esistenza di quello che viene giudicato un film di eccezionale fattura, pone l’attenzione proprio sull’edizione digitale. Lodevole operazione si dice, ma sorprendente la perdita di alcune qualità visive che rendevano il film unico.

Il trasferimento sul nuovo supporto sembra aver ‘ripulito’ la pellicola conferendo alle immagini un nitore che troppo l’allontana dall’originale. E ciò si comprende molto bene grazie all’aiuto che ci viene dalla riproduzione di uno stesso fotogramma diviso tra prima e dopo.    

Mauro Resmini offre invece la sua opinione sugli impercettibili movimenti tellurici che investono Hollywood e che hanno contrapposto nella notte degli Oscar due prodotti considerevolmente differenti come Avatar (James Cameron) e The Hurt Locker (Kathtryn Bigelow) facendo notare peraltro come quest’ ultimo metta in scena una guerra trascurando colpevolmente ogni considerazione sulla volontà politica che l’ha voluta e che la sostiene.

 

Parte centrale di questo numero è però il SegnoSpeciale a cura di Luca Bandirali e Enrico Terrone sullo stato attuale della scrittura cinematografica in Italia. La nazionale sceneggiatori è un’ordinata rassegna che attraverso analogie calcistiche descrive, seleziona e dispone le penne del nostro cinema recente. A seguire, quattro interviste a sceneggiatori: Francesca Marciano (Io non ho paura, La bestia nel cuore), Angelo Pasquini (Il portaborse, La terra), Francesca Pontremoli (Generazione mille Euro, Lo spazio bianco), Heidrun Schleef (La seconda volta, Good Morning Aman), Sergio Basso (Giallo a Milano)  e infine al trio formato da Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi, Stefano Sardo, autori di La doppia ora. A chiudere, lo speciale Tra sogno e realtà in cui Micaela Veronesi ripercorre gli ultimi dieci anni di cinema italiano attraverso alcuni finali significativi e i pareri di nove critici sulla sceneggiatura che più li ha colpiti nella più recente produzione cinematografica nazionale.   

 

Molte le recensioni, tra cui Shutter Island,  L’uomo nell’ombra e la sorpresa italiana della Berlinale La bocca del lupo.

Festival e rassegne si sofferma a parlare del Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina giunto ormai alla ventesima edizione (ricordiamo, visto che l’articolo non lo fa, che ha luogo a Milano) e votato come sempre a mostrare cinematografie solitamente ignorate.

 

La rivista chiude con le consuete rubriche Segno in Traslation di Nicola Dusi sull’adattamento del Deserto dei tartari, SegnoserieTV con Bandirali e Terrone che analizzano la prima stagione di The United States of Tara, SegnoGame e le giocabili meraviglie di Alice proposte da Marco Benoît  Carbone e infine Actor Segno e SegnoSound a cura rispettivamente di Cristina Jandelli e di Paola Valentini le quali si occupano di Tra le nuvole - Up in the air (Jason Reitman) e Bastardi senza gloria (Quentin Tarantino) entrambi densi di spunti analitici.   

di Paolo Grassini


copertina

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