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VeneziaMusica e dintorni, a. VII, n. 34, maggio-giugno 2010


maggio-giugno 2010, pp. 88, euro 4,00
ISSN 1971-8241

Il nuovo numero di «VeneziaMusica e dintorni» presenta il prossimo, importante spettacolo, in scena alla Fenice di Venezia a partire dal 25 giugno, il Giro di vite di Benjamin Britten. Giorgio Pestelli ne delinea la drammaturgia musicale, mentre Rosella Mamoli Zorzi analizza il rapporto dell’opera con l’omonimo racconto di Henry James da cui è tratta. La parola viene poi data a Jeffrey Tate, che dirigerà l’orchestra, e Pier Luigi Pizzi, responsabile della regia, delle scene e dei costumi. Considerevole spazio è inoltre riservato a un dossier sui Licei musicali recentemente costituiti nell’ambito della riforma Gelmini; ne valutano pro e contro Lorenzo BianconiEttore Borri, direttore del Conservatorio di Novara, Stefano Melis, del Conservatorio di Sassari, e Paolo Troncon, direttore del Conservatorio di Vicenza. Si rimane nel campo della formazione con l’ampia sezione speciale dedicata ad Anatolij Vasil’ev, che ha da poco avviato a Venezia il suo progetto triennale di formazione degli educatori teatrali: «Pedagogia della scena», organizzato dalla Fondazione di Venezia insieme alla Scuola Civica Paolo Grassi di Milano e realizzato da Euterpe Venezia; Vasil’ev stesso parla, in un’intervista, della sua prassi pedagogica e dei principi della propria attività di regista, mentre approfondiscono l’opera e la figura del maestro russo Fausto Malcovati, Alessio Bergamo e Raissa Raskina, e infine Maurizio Schmidt espone le ragioni del progetto «L’isola della pedagogia» di cui è il coordinatore scientifico.

Non meno ricche le sezioni consuete della rivista. Per il versante operistico, Damiano Michieletto spiega la sua messincena del Don Giovanni di Mozart, presentata alla Fenice, mentre Francesco Bellotto espone ad Arianna Silvestrini la sua idea di regia per il Don Pasquale di Donizetti, in scena all’Olimpico di Vicenza; un profilo di Zeffirelli infine, lo annuncia protagonista assoluto della prossima stagione dell’Arena di Verona. Vengono poi presentati i prossimi eventi concertistici veneti, che prevedono: alla Fenice i pianisti Daniil Trifonov, Grigory Sokolov, Yuja Wang e i direttori Dmitrij Kitajenko e Pietari Inkinen; a Padova il violinista Philippe Graffin; a Vicenza Andras Schiff. Segnalati inoltre i cinque concerti di Tempo di sonate, rassegna dedicata a Guido Alberto Fano, compositore poco conosciuto; infine un’intervista ad Alessandro Tortato, da poco nominato direttore artistico dell’Accademia Musicale di San Giorgio.

Nella sezione dedicata al contemporaneo, Giovanni Morelli spiega la particolare rassegna cinematografica I Fuoricampo ovvero gli Immortali Irreperibili, dedicata a rari film ispirati da strutture e suggestioni musicali, mentre Andrea Oddone Martin racconta Powder her Face, l’opera di Thomas Adès in scena a Lugo di Romagna in uno spettacolo firmato da Pier Luigi Pizzi. Per la sezione Cantiere Regia, Massimo Gasparon illustra la sua regia di Montezuma e Juditha Triumphans di Vivaldi, di recente allestiti in Messico e Corea, mentre Giulia Novelli intervista il regista Henning Brockaus sulla sua lettura della Traviata in scena a Treviso. L’Altra Musica segnala Bob Dylan, Fiorella Mannoia, Michael Bublé, le New Conversations Vicenza Jazz, mentre Gualtiero Bertelli ripercorre la storia di Bella ciao. Ancora, Umberto Fanni, da poco nominato direttore artistico dell’Arena di Verona, espone le linee-guida della sua futura programmazione; Rita Zenorini spiega la cultura dei tamburi giapponesi Kodō. Infine, Giorgio Bussolin e Stefano Zanus Fortes annunciano l’avvio dell’edizione critica, a loro cura, degli importanti manoscritti musicali del Quattro-Cinquecento conservati nella Biblioteca Capitolare di Verona.

Quanto al teatro di prosa, Alessandro Gassman parla delle sue idee e dei suoi obiettivi per il Teatro Stabile del Veneto, di cui è da non molto direttore, mentre Edoardo Erba e Silvia Gatto scrivono di Roman e il cucciolo, spettacolo messo in scena dallo stesso Gassman; in occasione poi dei trent’anni di Tam Teatromusica, se ne ripercorre l’esperienza con testi di Michele Sambin e Fernando Marchiori. Valeria Ottolenghi fa un bilancio del ciclo «Abbiate Giudizio!», mentre Erika Milite recensisce La Cosa 1, spettacolo del Teatro Sotterraneo con cui il ciclo si è chiuso. Una recensione è dedicata anche a La borto, di Saverio La Ruina, con cui l’Università Ca’ Foscari ha inaugurato la stagione del Teatro Giovanni Poli. Infine, Paolo Puppa parla delle Settimane di Drammaturgia Contemporanea «Teatro in tempo di crisi», iniziativa di cui è stato direttore scientifico, mentre Renato Gatto espone un bilancio nonché i progetti futuri dell’Accademia Teatrale Veneta, di cui è direttore didattico.

Per la danza, Ismael Ivo illustra il suo nuovo disegno per il settimo Festival Internazionale di Danza Contemporanea, da lui diretto, dal titolo Capturing Emotions; Elisa Guzzo Vaccarino ne percorre poi la programmazione. Sul versante delle mostre, Marco Zavagno scrive del Fondo Italo Zannier, Silvia Carraro dei maestri del paesaggismo veneto alla Villa dei Leoni di Mira, Eva Rico di Giambattista Cima a Conegliano. Completano il numero un ricordo di Giuseppe Pugliese da parte di Paolo Trentinaglia de Daverio, le recensioni di libri firmate da Giuseppina La Face Bianconi e Patrizia Parnisari e le segnalazioni nella rubrica «Zoom» di Ilaria Pellanda.
 

di Donato De Carlo


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