Si è aperta il 26 marzo scorso la mostra Da Jacopo della Quercia a Donatello. Le arti a Siena nel primo Rinascimento, nei locali di Santa Maria della Scala, lOpera della Metropolitana e la Pinacoteca Nazionale. Un eccezionale percorso tra 306 opere, alcune recentemente restaurate, circa venti polittici ricostruiti per loccasione, con prestiti da alcune delle più importanti istituzioni museali del mondo e da collezionisti privati. Curato da Max Seidel, porta il visitatore in un itinerario volto a ricostruire il clima artistico di Siena nei primi anni del Quattrocento, dal Gotico al primo Rinascimento.
La mostra si apre con una sezione monografica dedicata a Jacopo della Quercia, scultore esponente del Gotico “internazionale”, precursore di un linguaggio artistico e figurativo nuovo. Il percorso espositivo punta a mostrare i frutti quattrocenteschi della pittura senese del secolo precedente, che vide nei fratelli Lorenzetti e in Simone Martini i più famosi esponenti. Unaltra sezione ospita i maestri fiorentini (e non solo, compare anche il lavoro senese di Gentile da Fabriano) che lavorarono a Siena negli anni venti del XV secolo: da Lorenzo Ghiberti a Donatello, coinvolti assieme a Jacopo della Quercia nel cantiere del Fonte battesimale per il Battistero di San Giovanni.
Chiudono il percorso alcuni artisti del maturo Quattrocento, come Stefano di Giovanni, detto il Sassetta, Giovanni di Paolo e Domenico di Bartolo e la sezione monografica dedicata allinfluenza di Donatello, che soggiornò più volte a Siena fino agli anni 60 del secolo, su artisti senesi come Lorenzo di Pietro, detto il Vecchietta e Matteo di Giovanni.
La mostra ospita anche numerosi cassoni, cofani e pale daltare per devozione privata, oltre ad un significativo nucleo di codici miniati e preziosi manufatti tessili quattrocenteschi.
di Giacomo Villa
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