Il volume di Flavia Pappacena – edizione italiana della precedente in lingua inglese (Il Trattato di Danza di Carlo Blasis 1820-1830 / Carlo Blasis Treatise on Dance 1820-1830, Lucca, LIM, 2005) – propone uno sguardo ampio sullestetica blasisiana con riferimento al testo fondamentale del coreografo napoletano, il Traité élémentaire, théorique, et pratique de l'art de la danse, pubblicato a Milano nel 1820.
Nel ripercorrere le linee generali del testo di Blasis – qui integralmente riportato nelledizione italiana del 1830 curata da Pietro Campilli e, in avvio di trattazione, criticamente analizzato nel parallelo con ledizione inglese (The code of Terpsichore, 1828) e quelle francesi (per i tipi Roret e Audin, 1831) – l'autrice pone laccento ora sulla convergenza ora sullallontanamento della poetica di Blasis rispetto alle istanze teoriche e pratiche della riflessione coreutica nel momento di passaggio fra i due secoli, il Settecento e l'Ottocento, fra il Direttorio e l'ascesa al potere di Napoleone Bonaparte. Un crocevia che segnò il punto di arrivo per lo stile "ancien régime" di derivazione neoclassica e il punto di partenza per le nuove sperimentazioni romantiche sullemancipazione dell'estetica e della tecnica coreutica dal rigido sistema dei generi coreografici settecenteschi, derivanti dalle riflessioni di Charles Batteux e di Jean-Georges Noverre e strenuamente difesi dalla scuola di danza dell'Opéra di Parigi. L'analisi delle linee generali dell'estetica blasisiana porta l'autrice alla trattazione dei dettami fondamentali del Traité: il ruolo della danza all'interno del "sistema delle arti", fra l'attaccamento alla concezione neoclassica dell'armonia tra anima e corpo e le nuove istanze romantiche volte al sentimentale e al pittoresco; il concetto di "grazia" della figura danzante, nella fusione dei caratteri tradizionali del noble e del démi-caractère; la teorizzazione sulle affinità fra la danza e le arti figurative e i principi teorici sulla costruzione della figura, in un'ottica generale di equilibrio del corpo e di armonia di linee; la trattazione esaustiva della codificazione blasisiana della figura dell'arabesque, della quale il coreografo napoletano stesso si attribuisce la paternità della definzione coreutica deinitiva.
Oltre alla trascrizione integrale del trattato di Blasis, corredano il volume un'appendice iconografica relativa alle planches contenute nelle diverse edizioni del Traité, un utile Dizionario tecnico del vocabolario coreutico, una esaustiva Nota biogafica e tre Appendici, dedicate rispettivamente al quadro cronologico generale dal 1757 al 1834, alle principali interpretazioni di Blasis (1817-1834) e alle sue più importanti creazioni coreografiche (1819-1867).
di Caterina Pagnini
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