Il bel sipario di copertina, dipinto da Angelo Quaglio, ci invita a salire sul palcoscenico del teatro francese dal Medioevo al Novecento. Il volume, scritto da Marie-Claude Hubert nel 2003, è pubblicato per la prima volta in versione italiana. Tradotto da Laura Verciani e curato da Anna Lia Franchetti e Marco Lombardi, studiosi di teatro francese dell´Università degli Studi di Firenze, il testo è una sorta di mise en abīme dei precedenti contributi storico-drammaturgici di Marie-Claude Hubert, nota specialista di teatro contemporaneo, professore dellUniversità di Aix-Marseille I.
Riferimento essenziale non solo per un pubblico di studenti universitari ma anche per chiunque sia appassionato di storia del teatro, il volume ripercorre, seguendo un filo temporale, il canone drammaturgico d´Oltralpe, presentando in quattro distinti capitoli il teatro medievale, il teatro classico, il dramma, la pièce contemporanea. Di particolare interesse si rivela il capitolo, che costituisce una sorta dintroduzione allopera, intitolato Il sistema teatrale, nel quale si prendono, tra l´altro, in esame le riflessioni dedicate, nel tempo, al linguaggio scenico e, in particolare, al rapporto che esso intrattiene con le "funzioni" di Jakobson e con le concezioni linguistiche freudiane.
Nei succitati quattro capitoli, corredati da utili schede che affrontano problematiche di drammaturgia (regole, verosimiglianza, didascalie, ecc.), di genere teatrale (dalla Commedia dellArte al dramma, dal mélo alla scena artaudiana, ecc.) e di scrittura (teatro e narrazione, versificazione, ecc.) lautrice evidenzia le ‘linee-chiave della storia del teatro francese, ponendo l´attenzione, per ogni periodo preso in considerazione, su un particolare `genere´ rappresentativo del canone francese, in alcuni casi funzionale alla sua esportazione: le sotties (che ispirano il Gide romanziere) e le farse a discapito delle moralità; il teatro classico a discapito di quello barocco; il dramma settecentesco a discapito del teatro della foire, ecc.). Scelta consapevole dettata dal progetto soggiacente al volume (quello di compendiare, in poche pagine, secoli di storia teatrale), lo studio della Hubert trae uno dei suoi punti di forza proprio dal tentativo di offrire uno sguardo d´insieme ‘canonico al lettore, che si trova così a confronto con alcuni dei più bei tasselli, indicatori di ‘francesità, appartenenti a quel macroscopico mosaico da cui è composta la storia del teatro.
Il valore del libro risiede, inoltre, nella coniugazione, perfettamente riuscita, di approccio storico e formale. Prendendo in esame i testi teatrali e teorici più importanti dal punto di vista della scena occidentale, lautrice mostra come ogni epoca abbia risolto i problemi della scena: linguaggio e comunicazione, voce, corpo dellattore e del personaggio, cinesica, prossemica, spazio e tempo scenici, ecc. Questa della Hubert è dunque una storia del teatro che si sposa felicemente con la riflessione drammaturgica e formale. Essa si inserisce allinterno di quella che lautrice stessa definisce «una nuova era» della critica teatrale, tesa a coniugare le differenti anime del mondo della creazione scenica: «Il teatro, arte delleffimero, si realizza veramente solo nella rappresentazione, nellincontro privilegiato tra una compagnia e un pubblico. Si fonda sulla recitazione degli attori, senza i quali non potrebbe esistere». (p. 11).
Preceduto da una Nota all´edizione italiana, il libro propone una bibliografia aggiornata (comprensiva di siti internet) con titoli francesi e italiani, scelti ad integrazione del percorso storico-critico indicato dallautrice, in funzione di un approfondimento su autori, testi, pratiche, iconografia, forme e funzioni drammaturgiche. Chiude il volume, oltre un elenco dei luoghi teatrali parigini citati, un indice dei nomi e delle opere, entrambi assenti nelledizione originale. Barbara Innocenti
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