Il numero primaverile di Hystrio offre al lettore, secondo consuetudine, il quadro aggiornato della vita teatrale italiana e diversi articoli di approfondimento. La Vetrina è occupata da unintervista a Danio Manfredini, che ripercorre le tappe della sua carriera, dagli esordi nei centri sociali milanesi allincontro con César Brie e Iben Nagel Rasmassen, per poi presentare Il sacro segno dei mostri, ultimo lavoro prodotto da Emilia Romagna Teatro. Il servizio successivo prende spunto dallincontro biennale per traduttori di testi teatrali tenutosi a Montréal organizzato dalla Cead, e solleva le tante problematiche legate alla resa in lingua straniera della parola scenica, partendo dal presupposto della mutevolezza del testo dalla lettura alla rappresentazione privilegiando lautore, o lattore, oppure il pubblico.
La questione teatrale di Ugo Ronfani è dedicata alla toscana Città del Teatro di Cascina, una fabbrica dimessa e trasformata venti anni fa in centro di spettacolo. Inizialmente ispirato al teatro popolare di strada, ha costruito la propria identità sul teatro di sperimentazione e di ricerca, producendo messinscene importanti e rivolte ai giovani, come Non siamo mica quelli della via Pal e Diario segreto in cui si parla di disagi esistenziali degli adolescenti.
La seconda puntata del viaggio nelle regioni italiane prosegue con lo Speciale Sud. Il sipario si apre sulle realtà di Puglia, Basilicata e Calabria. Dimostrazione di buona salute della terra pugliese è il progetto regionale Teatri abitabili, che intende affidare ai teatranti locali la gestione di una ventina di spazi comunali. Dalla geografia dello spettacolo emergono molti gruppi di talento, da Koreja di lecce a Kismet di Bari, da Cerchio di Gesso di Foggia al Teatro Bottega degli Apocrifi di Manfredonia. Oltre al pullulare di nuovi spazi teatrali e alla prossima riapertura del Petruzzelli, si moltiplicano festival di tutti i tipi. La Basilicata si presenta un quadro di profonda crisi, aggravato dalla chiusura dellAssociazione Basilicata Spettacolo fondata nel 1986, come spiega lex direttore Rocco Laboragine. Nel deserto sopravvivono due importanti oasi, il Teatro dei Sassi di Matera e lex Piccolo di Potenza, ora Centro di Drammaturgia Europea. La Calabria condivide con la Puglia la fase di crescita e di espansione dellattività teatrale anche nei centri minori. A Cosenza e Reggio il rapporto sinergetico tra università e teatro ha prodotti risultati assai incoraggianti e posto le premesse culturali per laffermazione di Saverio La Ruina, Premio Ubu come migliore attore e autore per Dissonorata, e il ritorno di Giancarlo Cauteruccio come direttore artistico del Magna Grecia Teatro Festival.
La sezione Teatromondo della rivista milanese punta lobiettivo sui progetti più significativi emersi dal panorama internazionale. Fotografa la scena di Barcellona con lintervista ad importanti artisti locali (Carles Canellas, Marcel.lì, Antunez Roca, Komic thr), che mettono in discussione limmagine di “rinascimento catalano”, parlando di problemi economici e del riciclaggio di vecchie idee e spettacoli logorati dal tempo. A Parigi sono di moda i classici francesi. AllOdéon è stato rappresentato il moleriano École des femmes per la regia di Jean-Pierre Vincent con Daniel Auteuil protagonista. La messinscena di Le menage de Figaro di Beaumarchais, ospite della Comédie, curata da Christoph Rauck libera il testo dalle citazioni politiche rivoluzionarie e punta sulla rappresentazione dei sentimenti. La regia di Lambert Wilson in Bérénice di Racine mette in luce la forza poetica del verso e legge lopera come tragedia dellincomunicabilità dei sentimenti repressi. A Berlino il cartellone dellannuale rassegna Spielzeiteuropa organizzata dai Berliner Festspiele porta il titolo di Paradise now, ricavato dallomonimo spettacolo del Living Theatre, e propone una sorta di celebrazione del 68. primeggiano The Sound of Silence, novità di Alvis Hermanis, e Medea euripidea del polacco Grzegorz Jarzyna.
Statement of Regret è il titolo dello spettacolo che Kwame Kwei-Armah ricava dallespressione «Dichiarazione di rammarico» usata da Tony Blair nel 2007 in occasione della ricorrenza dei duecento anni dellabrogazione della legge sulla schiavitù. In scena nel National Thater di Londra, con la regia di Jeremy Herrin, racconta il tentativo di un gruppo di africani e caraibici, laureati e intellettuali di un certo spessore, di influenzare il governo in merito a questioni relative alla popolazione nera in Gran Bretagna. Di rilievo è risultata la messinscena di The Tempest di Shakespeare proposta nellArts Theatre dalla compagnia multiculturale Tara Arts, che elabora una lettura minimalista. Nella rassegna inglese trovano spazio anche spettacoli ricavati da testi di autori americani e di generazioni diverse, accomunati da visioni inquietanti degli States. In A Prayer for my Daughter di Thomas Babe, produzione Young Vic, domina la violenza del dopo Vietnam. Speed-the Plow, capolavoro di David Mamet, affronta il tema del conflitto tra arte e denaro nello scenario di unAmerica anni 80 cinica e competitiva. La messinscena molto cinematografica di Matthew Warchus ha evidenziato le doti degli attori, Jeff Goldblum, Laura Micelle Kelly, Kevin Spacey. Infine Helter Skelter e Land of the Dead di Neil LaBute risentono rispettivamente degli attacchi alle Torri Gemelle e della bushiana guerra al terrorismo. Teatromondo prosegue con un servizio in cui illustra il teatro politico argentino, impegnato a ricordare i crimini del passato e a denunciare le contraddizioni della globalizzazione.
Il ricco Dossier a cura di Fabrizio Sebastian Caleffi si occupa di Teatro e arti visive. Lintervento di Silvana Sinisi ripercorre le tappe novecentesche dei valori visivi nellallestimento scenico che concorrono al superamento della verosimiglianza e ridisegnano nuove dinamiche nella figura e ruolo dellattore, secondo le diverse soluzioni adottate dalle avanguardie storiche. Enrico Bernard – regista, autore teatrale, saggista, traduttore – parte dallassunto che «il teatro è sintesi di tutte le arti, a maggior ragione di quelle ‘visive, - oltre che musica e canto», per soffermarsi soprattutto sullincidenza delle arti visive nel Rinascimento, riflettere sui rapporti con il cinema, e approfondire gli anni 70 con lintreccio tra sperimentazione e innovazioni tecnologiche. Non poteva mancare la ricerca di Tadeusz Kantor che culmina ne La classe morta, spettacolo definito da Fabrizio Sebastian Caleffi «il vertice assoluto dellesperienza visivo-teatrale del ‘900», e vicino al Maestro si incontrano altri personaggi polacchi di rilievo quali lo scrittore Witold Gombrowitz, Roman Polanski, i fratelli Klossowski. Il contributo firmato da Manuela Gandini si sposta nel presente con la considerazione di una serie di artisti innovativi, Chen Zhen, Alejandro Jodorowsky, Vesna Vesic, Yoko Ono. Della svolta degli anni 90, caratterizzati dallo sviluppo di nuovi canali espressivi autonomi, si occupa Pier Giorgio Nosari. Il quadro è assai vario e ricco di fermenti creativi emancipati dai legami con le accademie, liberi da costrizioni formali e aperti alle contaminazioni interdisciplinari. Tra i tanti gruppi citati, figurano Motus, Fanny e Alexander, Societas Raffaello Sanzio, Valdoca e poi Teatro del Lemming. Robert Lepage nellarticolo firmato da Anna Maria Monteverdi è visto come lartista della «pittura di luce», che raggiunge la perfezione con La casa azul, spettacolo dedicato alla sofferta biografia di Frida Khalo. Chiude il Dossier una breve ma intensa riflessione sulla nozione di spazio teatrale nellopera di Bob Wilson ad opera di Margherita Laera.
Drammaturgia si occupa di un nuovo orientamento emergente nel cosiddetto ‘teatro di narrazione da parte degli esponenti più rappresentativi, che intrecciano nellaffabulazione il canto e la musica secondo soluzioni espressive memori del teatro-canzone di Giorgio Gaber e ed Enzo Jannacci. Il riferimento è ad Appunti per un film sulla lotta di classe di Ascanio Celestini, Miserabili. Io e Margaret Thatcher di Marco Paolini, I capitoli dellinfanzia di Davide Enia e Odissea di Mario Perrotta. La Biblioteca, curata con competenza, da Albarosa Camaldo, propone utili segnalazioni relative alle più recenti novità editoriali, divise tra saggi e testi. Ricca e articolata come sempre si presenta Critiche, la sezione di Hystrio riservata alle recensioni degli spettacoli più recenti prodotti in Italia e ordinati secondo criteri geografici. Le pagine di Testi sono occupate da Italiani cìncali! Parte prima: minatori in Belgio di Nicola Bonazzi e Mario Perrotta, che è anche regista e interprete dello spettacolo prodotto dal Teatro dellArgine di San Lazzaro di Savena (Bo).
I protagonisti della giovane scena di Nati ieri sono la compagnia Marte Movimenti dArte di Palermo, vincitrice nel 2003 del Premio scenario con Come campi da arare, uno spettacolo di immagini folgoranti in cui si racconta la storia dolorosa di tre donne. Limpostazione non dialogata del testo, con le parole che sembrano vagare nel nulla, informa di sé anche i lavori successivi, come Interferenze, un intreccio di due monologhi di Alan Bennet, fino allultimo Volevo dirti.
Massimo Bertoldi
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