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Il cartellone Cartelloni

Sono stati Charlotte Rampling, Peter Greenaway e Zubin Mehta i protagonisti dell’evento inaugurale della 71^ edizione del Maggio Musicale Fiorentino. La serata, intitolata Mai più – Il Maggio contro tutte le guerre, ha aperto il 26 aprile il Festival dedicato quest’anno a “donne contro” in cui figurano Carmen, Fedra, Lady Macbeth, Erodiade, la Duras, e che si avvale dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

L’attrice inglese – indimenticabile interprete, fra i tanti film, di Portiere di notte – debutta al Maggio come voce recitante di Un sopravvissuto di Varsavia, la drammatica composizione su testo inglese scritta da Arnold Schönberg nel 1947 durante l’esilio negli Stati Uniti, in cui si rievoca lo sterminio nazista del ghetto di Varsavia, ed è la prima volta in assoluto che la parte del narratore viene affidata ad una voce femminile; il regista gallese da tempo si dedica a progetti che esplorano nuovi linguaggi e nuove tecnologie, ed ha contribuito nell’inedita veste di “vj multimediale” al commento con immagini di un programma musicale che, sotto la bacchetta del direttore indiano Zubin Mehta, da sempre impegnato nella testimonianza sulle ragioni della convivenza e della tolleranza fra i popoli della terra, e reduce da un toccante concerto tenuto proprio a Varsavia con la Israel Philharmonic per l’anniversario della rivolta del ghetto, ha impaginato anche la Missa in tempore belli di Haydn e la Sinfonia da Requiem op. 20 di Britten eseguiti dall’Orchestra e dal Coro del Maggio Musicale Fiorentino.

«La 71ª edizione del Maggio Musicale Fiorentino è interamente dedicata a tutte quelle donne che, attraverso la loro esperienza di vita, hanno voluto (e saputo) affermare e difendere la forza delle idee e dei valori anche fino alle conseguenze più estreme – ha detto il Sovrintendente del Maggio Fiorentino Francesco Giambrone —: con il Direttore Artistico Paolo Arcà abbiamo pensato a tante, straordinarie, protagoniste del teatro musicale di tutti i tempi e alle tante donne che hanno lasciato un segno nella storia. Il nostro pensiero, oggi, va alla dolce malinconia senza rassegnazione che si legge sul viso triste di Ingrid Betancourt e al sacrificio compiuto da Benazir Bhutto in nome della libertà del suo popolo, ma anche al coraggio delle meravigliose madri di Plaza de Majo o a quello delle donne della Birmania di cui nessuno parla.
Ma la prima donna contro del nostro Festival abbiamo voluto che raccontasse la sciagura più immane che si è consumata nel secolo appena concluso: quella della dittatura e dello sterminio sistematico di un popolo. Il mondo cambia molto rapidamente ma gli errori sono sempre in agguato. Oggi il Maggio Musicale Fiorentino, attraverso gli artisti che ha invitato,  dice, soprattutto alle nuove generazioni, a quei giovani che non hanno potuto ascoltare il racconto di quegli orrori dalla voce di chi li ha vissuti sulla propria pelle e ne ha portato i segni devastanti sul corpo e nel cuore, che mai più dovrà accadere nel mondo. Mai più».

Primo titolo lirico  di questo 71° Maggio Carmen: dal 30 aprile all’11 maggio, a distanza di quindici anni dall’ultima edizione, il popolare capolavoro di Georges Bizet torna in un nuovo, spettacolare allestimento firmato dallo spagnolo Carlos Saura, il regista di Carmen Story, ispirato visivamente alle stampe di Gustavo Doré per il Viaggio in Spagna del Marchese di Davillier, e coprodotto con il Palau de les Arts di Valencia. Sul podio Zubin Mehta, interpreti principali Julia Gertseva / Elena Maximova, Marcelo Álvarez / Carl Tanner, Inva Mula / Serena Daolio, Ildebrando D’Arcangelo / Dario Solari. L’opera viene presentata nella sua versione originale con i dialoghi parlati, secondo l’uso dell’Opéra-Comique, teatro nel quale andò in scena con grande scandalo il 3 marzo 1875.

La più recente “opera concertante” di un grande Maestro contemporaneo,  Phaedra di Hans Werner Henze, tratta da Ovidio e Racine, viene presentata in prima italiana e in un nuovo allestimento firmato da Michael Kerstan per la regia e da Nanà Cecchi per scene e costumi, con la supervisione dello stesso autore, al Teatro Goldoni dal 5 al 7 giugno; la prima assoluta dell’opera, il 6 settembre 2007, alla Staatsoper Unter den Linden di Berlino ha ottenuto uno strepitoso successo di pubblico ed è stata entusiasticamente accolta dalla critica internazionale.
Un’eroina noir, Katerina Izmajlova, è poi la protagonista della scandalosa Lady Macbeth del distretto di Mzensk: l’opera contrastata di Sostakovic, diretta da James Conlon, è riproposta dal 21 al 26 giugno nell’allestimento curato da Lev Dodin e dal compianto David Borovsky che valse al Maggio nel ‘98 fa il Premio Abbiati della critica quale miglior spettacolo dell’anno.

E se il 10 maggio l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino festeggia il suo 80° compleanno, con il suo Direttore Principale Zubin Mehta sul podio con lo stesso programma diretto da Vittorio Gui per quel lontano esordio del 9 dicembre 1928, il conferimento solenne del Fiorino d’Oro da parte del Sindaco di Firenze e una festa a sorpresa, il 17 e 18 maggio Riccardo Muti celebra i 40 anni dal suo debutto a Firenze (18 giugno 1968), tornando  nel teatro al quale ha legato i primi trionfali successi della sua straordinaria carriera, e del quale è stato a lungo Direttore Musicale, dal 1969 al 1981, per dirigere l’Ouverture La consacrazione del Teatro di Beethoven, la Sinfonia in fa maggiore Hob. I:89 di Haydn e la grandiosa Missa Solemnis in mi maggiore del fiorentino Luigi Cherubini, uno dei compositori da lui più ammirati e alla cui riscoperta in tempi moderni ha dato un contributo di fondamentale importanza.

La Gewandhaus Orchester di Lipsia e Riccardo Chailly, che ne è Direttore Principale dal 2005, hanno scelto Firenze, a cui dedicano il 31 maggio un programma in esclusiva, come prima città per la loro tournée europea che poi toccherà Milano, Vienna, Glasgow, Londra e Parigi; e dopo il clamoroso trionfo riscosso con Elektra di Richard Strauss nella scorsa stagione invernale, Seiji Ozawa torna al Teatro del Maggio alla guida dell’Orchestra da Camera della città giapponese di Mito, complesso fondato nel 1990 in contemporanea con l’inaugurazione del centro culturale Art Tower: nel programma, accanto a musiche di Mozart e Beethoven, spicca la prima esecuzione in Italia di Lotus under the Moonlight del compositore contemporaneo giapponese Hideki Hosokawa.

La presenza a Firenze, il 25 giugno, dei mitici Wiener Philharmoniker, in esclusiva per l’Italia, è uno degli eventi clou del 71° Maggio Musicale. Sul podio sale Zubin Mehta, da decenni uno dei direttori più amati dai Wiener e per ben quattro volte protagonista insieme a loro del popolare Concerto di Capodanno; solista il prodigioso pianista cinese Lang Lang che esege il Secondo Concerto di Chopin; completano il programma l’Ouverture dal Freischütz di von Weber e la Settima Sinfonia di Beethoven.

I concerti di Chailly, Ozawa, Wiener fanno parte, insieme a quelli diretti da Conlon e dal giovane norvegese Arild Remmereit, del Ciclo Beethoven, che presenta l’integrale di tutte le Sinfonie per culminare il 1° luglio con la Nona in Piazza della Signoria a conclusione del Festival, naturalmente con la bacchetta di Zubin Mehta che la sera successiva, a Napoli, unisce i complessi del Maggio con quelli del Teatro San Carlo per una replica straordinaria in Piazza del Plebiscito.

Due recital pianistici importanti arricchiscono con la musica da camera l’offerta concertistica: quello di Radu Lupu, che conferma la collaborazione tra il Maggio e gli Amici della Musica di Firenze (Schubert e Debussy) e quello di Giuseppe La Licata (tutto Novecento: Bartok, Ravel, Dallapiccola e Prokof’ev).

Sul fronte della danza, il Tokyo Ballet rende un doppio omaggio a Maurice Béjart, con The Kabuki, creato nel 1986 e ispirato alla leggenda di Chushingura, una delle storie più famose del teatro Kabuki, quella dei 47 samurai che sacrificano la loro vita suicidandosi per vendicare il disonore del loro padrone, e quattro coreografie entrate nel repertorio della compagnia e presentate in tutto il mondo nel corso di applauditissime tournées: a fare da colonna sonora la musica di Toshiro Mayuzumi per Bugaku, brani tradizionali indiani per Bhakti III, la celebre partitura di Igor Stravinskij per L’oiseau de Feu e le note trascinanti di Mikis Theodorakis per Danses Grecques.

E MaggioDanza presenta invece, oltre ad un Galà davanti alla scenografica Loggia dei Lanzi, in prima italiana, e per la prima volta oltre i confini della Spagna, La Bella Durmiente, nuova versione della fiaba di Charles Perrault realizzata dal giovane coreografo spagnolo Goyo Montero per il Ballet de Teatres de la Generalitat di Valencia, con un’interpretazione personalissima e ricca di humour del celebre balletto classico su musica di Ciajkovskij che coniuga la danza accademica con un’indagine psicologica dei personaggi secondo una prospettiva contemporanea.

Dopo la carismatica apparizione, lo scorso anno, di Fanny Ardant, il teatro di prosa torna con forza ad essere protagonista del cartellone del Festival, come fu fin dai suoi esordi, con le presenze importanti di Max Reinhardt, Copeau, Visconti, Ronconi.


In occasione della mostra su Vincenzo Danti al Museo Nazionale del Bargello, e grazie alla collaborazione con la Soprintendenza Speciale per il Polo Museale, il Museo del Bargello e l’ETI-Teatro della Pergola, Sandro Lombardi mette in scena ogni sera dal 13 maggio all’8 giugno nello splendido Cortile Erodiàs di Giovanni Testori, ispirandosi alla Decollazione del Battista (1571), l’opera maggiore di Danti, collocata sulla porta del Battistero e presente nella mostra aperta al pubblico dello spettacolo nelle 25 sere delle rappresentazioni.

Una grande prova d’attrice per una delle regine della scena teatrale italiana: Mariangela Melato, guidata nella sua performance dalla regia di Massimo Luconi, presenta Il dolore di Marguerite Duras. In due quaderni scritti con «calligrafia minuta, straordinariamente regolare e calma» la scrittrice affidò, tra il 1944 e il 1945, le ansie e le speranze di una donna in attesa di notizie del suo uomo deportato: il dolore del singolo diventa così dramma collettivo di una generazione provata dagli orrori della guerra. 

Non solo classica, contemporanea, balletto e prosa. Maggio Off travalica generi e confini, e al Piccolo Teatro presenta una carrellata di artiste molto speciali, uniche: dalla nera signora di San Diego Diamanda Gakàs a Maribel Quinones de Leòn Gutierrez alias Martirio, dai finlandesi Värttinä all’africana del Mali Rokia Traoré fino alla compositrice, regista, coreografa ma soprattutto voce Meredith Monk, precedute da un inedito Music Contest con cui il Maggio cerca nuovi talenti musicali offrendo loro il palcoscenico: il vincitore avrà infatti un contratto per un concerto nel 2009.

E poi Maggio Atelier, “l’officina della creatività”: mostre, convegni, incontri con gli artisti, prove aperte, presentazioni di libri, cinema, appuntamenti tutti ad ingresso gratuito.
Organizzato a Palazzo Strozzi  e al Piccolo Teatro dalla Fondazione per l’Istituto di Scienze Umane (SUM) il 29 e 30 aprile, il Convegno donne in rivolta fra arte e memoria vede succedersi, introdotte da Gae Aulenti, esperte di varie discipline che analizzeranno le figure femminili “contro” della storia, da Clitennestra a Moll Flanders, da Antigone a Madama Bovary, mentre Monica Guerritore offre la lettura di pagine letterarie celebri e non; la rassegna Leggere per non dimenticare curata da Anna Benedetti presenta con le autrici i libri di Carmen Lasorella, Vladimir Luxuria, Rossana Rossanda con Emanuela Fraire, Luce Irigaray, Anilda Ibrahimi; Hans Werner Henze interviene alla presentazione dell’edizione italiana del carteggio con Ingeborg Bachmann, e Marinella Guatterini illustra il suo ultimo volume sulla danza.

In occasione dell’ottantesimo anniversario dell’Orchestra vedono la luce due importanti Cataloghi del Maggio: Le carte di un Teatro (Olschki, con il contributo della Fondazione Carlo Marchi), che raccoglie la corrispondenza dal 1928 al 1952, e il Catalogo di tutte le manifestazioni dal 1928 al 2007 (Le Lettere), quest’ultimo nella doppia versione, cd-rom per win e mac, e cartacea.

La Mediateca Regionale Toscana – Film Commission offre al Cinema Odeon, in omaggio ai registi e ai protagonisti del Festival che saranno presenti alle proiezioni, film di Saura e Greenaway, e con Charlotte Rampling e Mariangela Melato, e grazie a RAI Teche è possibile assistere anche a due registrazioni degli anni Settanta in cui Riccardo Muti dirige Nabucco e Trovatore; Muti stesso incontra il pubblico il 16 maggio, così come Hans Werner Henze il 4 giugno, mentre Mehta e Saura, e poi Conlon e Dodin aprono a tutti le prove di Carmen e di Lady Macbeth.

Gli Amici del Teatro curano un’ampia serie di conferenze introduttive agli spettacoli, e la tredicesima edizione del Concorso “Il Maggio in vetrina”; sponsor preziosi del Maggio sono quest’anno l’Ente e la Banca Cassa di Risparmio di Firenze, Banca Toscana e Fondiaria-Sai.
La RAI Radiotelevisione Italiana con Radio3 trasmette in diretta e differita tutti i principali appuntamenti del cartellone; la troupe di Prima della Prima è già presente per documentare le prove e i backstage di Carmen.

Tre mostre accompagnano il Festival: in collaborazione con il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato il foyer del Teatro Comunale ospiterà Obiezioni, con opere di Martha Colburn, FFC Factory of Found Clothes, Isabella Gherardi, Ketty La Rocca, Lucia Marcucci, Elisabet Stienstra appartenenti alla collezione del Centro, che a sua volta esporrà bozzetti, figurini e scenografie provenienti dall’Archivio storico del Teatro firmati da Fausto Melotti e Giulio Paolini; ancora, nei vari ordini del Teatro gli spettatori incontrano i grandi ritratti fotografici femminili di Jacopo Taccogna che illustrano il volume del Festival, al quale sono state chiamate a collaborare, fra gli altri, Natalia Aspesi, Letizia Battaglia, Lilli Gruber, Fiamma Nirenstein, Giuliana Sgrena, Marjiane Satrapi.

Programma densissimo, dunque, per il più antico e blasonato Festival musicale italiano, che con tante novità si arricchisce così sempre più nelle proposte.

In attesa, a settembre, della posa della prima pietra del nuovo Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, la grande opera progettata dallo studio ABDR, il cui modellino è esposto in Teatro per tutta la durata del Festival, e del quale si preannuncia l’inaugurazione nel 2011, per le celebrazioni dell’Unità d’Italia.

 





 



 
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