drammaturgia.it
Home | Cinema | Teatro | Opera e concerti | Danza | Mostre | Varia | Televisioni | Libri | Riviste
Punto sul vivo | Segnal@zioni | Saggi | Profili-interviste | Link | Contatti

cerca in vai


Maske und Kothurn. Internationale Beiträge zur Theater-, Film- und Medienwissenschaft
Die Bauweise von Paradiesen. Für Alexander Kluge

A cura di Klemens Gruber e Christian Schulte

Wien-Köln-Weimar, Böhlau Verlag, 53. Jahrgang / 2007, Heft 1, 2007, pp. 192, € 14, 90
ISSN 0025-4606

La rivista dedica un numero monografico ad Alexander Kluge, scrittore, tra i firmatari nel 1962 del Manifesto di Oberhausen che ha dato inizio al Giovane Cinema Tedesco, autore di apprezzati film tra i quali Die Artisten in der Zirkuskuppel: ratlos (Artisti sotto la tenda del circo: perplessi), e vincitore nel 2002 dell'Orso d'Oro alla carriera. I contributi raccolti da Klemens Gruber e Christian Schulte esplorano le diverse aree espressive, analizzano materiali eterogenei, individuano i principi teorici e le prospettive di ricerca di questo prestigioso artista tedesco.

La raccolta si apre con un’intervista di Kluge a Ulrike Sprenger, traduttrice danese, che spiega le caratteristiche linguistiche dei romanzi, la musicalità della parola talvolta simile alla melodia del libretto d’opera e, di conseguenza, le difficoltà e le insidie della traduzione. Il contributo di Rainer Stollmann, Die Erfahrung ist die Message. Notizen zu den Fernsehgesprächen von Alexander Kluge mit Heiner Müller, dimostra i punti di convergenza tra i due personaggi, come emerge dalle interviste televisive rilasciate dall’autore di Hamletmachine allo stesso Kluge. Il discorso si allarga al confronto tra le diverse posizioni ideologiche assunte in merito a temi comuni, e alla fine emerge una netta biforcazione così sintetizzabile: "Müller è un drammatico epico, Kluge un epico drammatico" (p. 20).

Di seguito ai Sechs Kometen di Kza Han, si incontra il saggio di Herbert Holl, Paulinische Lieblichkeit und proletarische Öffentlichkeit bei Alexander Kluge. Lo studioso dimostra la convergenza della concezione dell’uomo sostenuta da Karl Marx nel Capitale e del pensiero religioso degli apostoli Pietro e Paolo relativamente al concetto di salvezza dell’anima negli scritti dell’intellettuale tedesco, quali Öffentlichkeit auf Leben und Tod, Chronik der Gefühle, e Die Lücke, die der Teufel lässt. Dalla citazione ricavata dal film Die Macht der Gefühle - "In ogni opera, che tratta di redenzione, una donna sarà sacrificata in cinque atti" – Christian Schulte, nel saggio Opern–Stenogramme, ricostruisce il progetto realizzato da Kluge all’inizio degli anni Ottanta, intitolato Der imaginäre Opernführer e rivolto a letteratura, cinema e televisione. Dall’analisi emergono gli influssi artistici di Max Horkheimer e Theodor W. Adorno (in particolare di Dialetik der Aufklärung) e i legami artistici con Heiner Müller.

Die Wächter des Sarkophags, contributo di Henning Burk, contiene una lunga intervista rilasciata nel marzo 1996 da Kluge alla rivista tedesca "ARD", in occasione del decennale della tragedia di Chernobyl. Sempre nel 1996 era stato pubblicato dallo stesso Die Wächter des Sarkophags, in cui si affrontava lo stesso argomento in una conversazione con scienziati e ingegneri. Prendendo spunto dall’interpretazione data al film  Die Artisten in der Zirkuskuppel: ratlos da Pier Paolo Pasolini - secondo il quale "L’opera ‘scritta’ da Kluge non è un’opera di neoavanguardia: essa è un revival dell’avanguardia artistica" - Klemens Gruber, nel saggio Avantgarde/Arrièregarde, ne approfondisce la posizione, studiando soprattutto gli scritti, e in modo particolare Ästhetik und Kommunikation.

Al centro dell’intervento di Werner Rappl, Mapping statt Zapping, si pone il ricco capitolo creativo dei programmi televisivi che, sommati, producono oltre mille ore negli ultimi quindici anni. Lo studioso ricostruisce il pensiero politico dell’autore e indaga le tecniche usate nel montaggio della parola e dell’immagine. La funzione dell’aneddoto nella struttura drammaturgica del film, assunto da Kluge con la funzione di documento, costituisce l’argomento affrontato da Winfried Siebers in Das Fragezeichen der Poesie. Claus Philipp propone, in Godard: – antwortet nicht, una attenta riflessione sul libro di Kluge, Geschichten vom Kino, soffermandosi maggiormente sui passaggi dedicati a Godard. Chiudono questo interessante volume di "Maske und Kothurn" i contributi di Joseph Vogl, Kluges Fragen, in cui lo studioso illustra il modo kafkiano adottato dall’artista nel porre domande che sollevano scottanti questioni non offrendo mai una risposta definitiva, e di Beata Wiggen che illustra i metodi di lavoro di Kluge.


Massimo Bertoldi


Copertina

cast indice del volume


 



 
Firenze University Press
tel. (+39) 055 2757700 - fax (+39) 055 2757712
Via Cittadella 7 - 50144 Firenze

web:  http://www.fupress.com
email:info@fupress.com
© Firenze University Press 2013