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Theaterheute


2007, n. 11, pp. 64, € 9,80
ISSN 0040 5507

"Theaterheute" si apre con un Dossier dedicato a Rimini Protokoll, un collettivo di registi composto da Helgard Haug, Stefan Kaegi, Daniel Wetzel e Bernd Ernst. Attivo dal 1995, il gruppo ha sviluppato una drammaturgia della scena in senso sperimentale e basata sull’assemblaggio di linguaggi visivi e sonori. Porta alla ribalta interi pezzi di realtà: in Deutschland 2 (2002) ha realizzato una lettura dal vivo degli atti di una seduta del Bundestag dalla durata di 15 ore, nel recente Das Kapital propone una lettura commentata del Primo libro dell’opera di Karl Marx affidandola non ad attori professionisti, ma a studiosi ed economisti e persone comuni. Gli stessi registi raccontano la loro esperienza in un articolo specifico.

La sezione "Aufführungen" della rivista si presenta ricca di spettacoli prodotti dalla scena tedesca. Nella Berliner Ensemble Robert Wilson ha curato la regia di Dreigroschenoper, trasformando i personaggi brechtiani in una parata di eleganti burattini vestiti in bianco e nero, memori di contaminazioni grottesche provenienti dal cinema muto e dalla pantomima di scuola espressionistica. Tra gli attori si sono distinti Angela Winkler (Jenny), Stefan Kurt (Macheath) e Jürgen Holtz (Peachum). Michael Talheimr ha proposto nel Deutschen Theater Die Ratten di Gerhart Hauptmann, affidandosi ad una lettura naturalistica e conferendo ai personaggi tratti marcati e aggressivi, soprattutto nelle manifestazioni tragiche. Di qualità sono risultate le prove di Mathis Reinhardt, Barbara Schnitzler, Regine Zimmermann e Constanze Becker.

La messinscena di Edipo a Colono di Sofocle ideata da Jossi Wieler nei Kammerspiele di Monaco e affidata a Stefan Bissmeier (Edipo), Sylvana Krappatsch (Teseo), Caroline Ebner (Ismene), trasferisce la tragedia greca nella contemporaneità e approfondisce i temi della migrazione e della democrazia per dimostrare le contraddizioni e le miserie del presente. Ha provocato valutazioni controverse l’operazione sperimentata da Nicolas Stemann che ha ricavato una versione di Ifigenia in Tauride disegnando un collage drammaturgico dagli originali di Euripide e Goethe. Lo spettacolo del Thalia Theater di Amburgo è stato interpretato da Natali Seelig (Clitemnestra), Alexander Simon (Agamennone) e Lisa Hagmeister (Ifigenia).

Nel cartellone del Burgtheater di Vienna si trova Schwarze Jungfrauen di Feridun Zaimogen, un monologo dal contenuto inquietante e interpretato da Adina Vetter, costruito sulle testimonianze femminili relative alla concezione del corpo e alla pratica maschilista del sesso nella cultura islamica. Il drammaturgo libanese Wajdi Mouawad rilegge il mito di Edipo in chiave moderna e cala la vicenda nell’ambito di una famiglia libanese borghese in profonda crisi. Il testo Verbrennungen, in scena nell’Akademie Theater della capitale austriaca, è stato ideato da Lars-Ole Walburg e allestito da Stefan Bachmann. "Aufführungen" si conclude con un bilancio del festival "Ruhrtriennale" diretto da Jürgen Flimm e che ha proposto rappresentazioni attinte o ispirate al repertorio medievale, come Merlin diretto da Johan Simon Next Level Parzival di Tim Staffel che in un’intervista spiega le caratteristiche della propria messinscena.

"Ausland", la sezione della rivista dedicata alla scena internazionale, si occupa di Londra. Novità provengono dalla Royal Court, dove si segnala la nomina a direttore di Dominic Cooke che non abbandona la consolidata linea del "social realism", iscrivendo nel cartellone spettacoli come The Wonderful World of Dissocia di Anthony Neilson, Ugly Man di Marius von Mayenburg. Si caratterizza per un repertorio dominato da temi politici e storici legati all’attualità anche il Tricycle Theatre, come dimostra Colled to Account di Nicolas Kent. La denuncia sociale è presente nelle due novità allestite nel National Theatre. Si tratta di Landscape di Joe Penhall (regia di Roger Mitchell, con Tom Hollander e Julian Rhind-Tutt) e The Reporter di Nicholas Wright, che rievoca la guerra in Vietnam (regia di Richard Eyre).

"Akteure" presenta il profilo artistico di Katja Bürkle, giovane attrice emergente che si è fatta applaudire in Faust 2 di Johann Wofgang Goethe (regia di Volker Lösch), Liebe ist kälter als das Kapital di René Pollesch, fino al recente Hamletmachine di Heiner Müller allestito da Stephan Kimmig. Segue l’intervista a Tom Stromberg in cui ripercorre le tappe della sua ricca carriera, dalle esperienze di Dramaturg negli anni 1986-1996 alla direzione del Theater am Turm di Francoforte, dalla cura del programma per EXPO di Hannover dal 1996 al 2000 alla direzione del Deutsches Schauspielhaus di Amburgo. Recentemente Stromberg è stato responsabile artistico del prestigioso festival teatrale "Impulse" che si è tenuto a Düsseldorf, Colonia e Mühlheim.

Massimo Bertoldi

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