Sotto il calembour del titolo Novelli Vague, la casa editrice Titivillus pubblica unantologia di testi teatrali in lingua toscana che, come indica Nico Garrone nella prefazione al volume, mira a creare un terreno dincontro tra il teatro vernacolare e quello dautore, portando alla luce i punti di contatto tra due mondi apparentemente distanti e separati.
Alberto Severi nella sua lunga introduzione spiega come non si possa parlare di una scuola drammaturgica in lingua toscana strutturata come tale, raccolta intorno a una comune esperienza teorica e cosciente della propria identità. Esistono tuttavia rapporti di attenzione, influenza e collaborazione che rendono possibile un discorso comune sia a livello di contenuti che di linguaggio scenico. Lanalogia tra Augusto Novelli e gli autori di questa raccolta consiste quindi nellusare il toscano al di fuori degli stereotipi bozzettistici e farseschi del vernacolo, credendo nelle sue potenzialità di lingua teatrale capace di spaziare dal comico al tragico.
Severi riconosce a Ugo Chiti il ruolo di rifondatore del teatro in lingua toscana e invita a leggere il suo Soramoglie, un collage di brani di repertorio scritto nel 1977 per celebrare gli 85 anni della primadonna del teatro vernacolare Cesarina Cecconi, come un prologo emblematico non solo ai testi successivi di Chiti ma anche a tutti gli autori compresi nel volume. Il primo a incrociarsi con il percorso di Chiti è Alessandro Benvenuti, del quale viene qui pubblicato LAtletico Ghiacciaia, seguito da La Cameriera di Puccini di Nicola Zavagli, che alla fine degli anni Ottanta entra in contatto con Chiti e Benvenuti come sceneggiatore cinematografico. Il gioco degli intrecci continua con Grogrè di Marco Zannoni, a sua volta interprete di Apollo di Maria Cassi e Leonardo Brizzi, e si complica ancora di più nel caso di I Marziani, scritto da Severi, diretto da Zavagli e interpretato da Zannoni.
Chiude il volume la postfazione di Angelo Savelli, che presenta “Pan Nostrale”, un progetto di promozione del teatro in lingua toscana, grazie al quale è stato possibile procedere a un primo censimento organico delle compagnie amatoriali dialettali della regione e realizzare una rassegna di spettacoli presso il Teatro di Rifredi, allinterno della quale sono stati rappresentati buona parte dei testi pubblicati nellantologia.
Lorenzo Colavecchia
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