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Theatre Research International


Volume 32, numero 1 – Marzo 2007
ISSN 0307-8833

Freddie Rokem prende il posto di Chris Balme, coadiuvato dal nuovo assistente Elaine Aston.

Janelle Reinelt, nel suo saggio, The Limits of Censorship si interroga sulla retorica della censura invocata dall’Occidente, spesso conseguenza diretta di nuove misure adottate contro il terrorismo. La scrittrice auspica una maggiore cautela nell’uso della ‘censura’.

Nicholas O. Pagan, propone invece Inside Fateh Azzam's Baggage: Monologue and Forced Migration. Il lavoro del drammaturgo palestinese Fateh Samih Azzam deriva dalla sua esperienza personale di rifugiato e dal suo forte impegno nei diritti umani. Baggage è ambientato in un aeroporto affollato dove un viaggiatore rimette in scena la catastrofe del 1948 e le sue conseguenze. L’articolo si occupa di posizionare la figura del drammaturgo all’interno del teatro palestinese post-1948, e quindi prende in esame Baggage.

Hanna Korberg, nel suo History without a Past: On the Significance of a Non-event and the Researcher's Position in History Writing discute sia il ‘non-evento’ come prova per una scrittura di tipo storico, che il ruolo degli storici come costruttori di storie, specialmente di quegli storici che hanno preso parte ad eventi dei quali poi scrivono.

Klaus Van Den Berg contribuisce al numero di marzo con Scenography and Submedial Space: Frank Castorf's Final Destination America (2000) and Forever Young (2003) at the Volksbühne Berlin. In questo saggio viene presa in esame la figura del regista tedesco Frank Castorf e del suo designer Bert Neumann, che hanno creato una serie di produzioni che hanno cambiato la drammaturgia dello spazio visivo, integrando il palcoscenico con altri spazi, mediati dalla tecnologia tramite colonne sonore e/o spettacoli dal vivo in cui agli attori si alternano delle immagini.

Shane Graham partecipa con ‘I Was Those Thousands!’: Memory, Identity and Space in John Kani's Nothing But the Truth, spettacolo che mette in scena il Sud Africa ed il suo confronto a livello di collettività con traumatico passato.

Ola Johansson, nel suo The Lives and Deaths of Zakia: How AIDS Changed African Community Theatre and Vice Versa discute della funzione del teatro africano in generale, ed in particolare delle sue capacità preventive nei confronti del problema dell’HIV/AIDS.


Carlo Lorini


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