drammaturgia.it
Home | Cinema | Teatro | Opera e concerti | Danza | Mostre | Varia | Televisioni | Libri | Riviste
Punto sul vivo | Segnal@zioni | Saggi | Profili-interviste | Link | Contatti

cerca in vai


Theaterheute


2006, n. 12, pp. 72 € 9,80
ISSN 0040 5507

Il numero di dicembre di «Theaterheute» si apre con un'intervista rilasciata da Wolfgang Wiens. La lunga militanza di questo personaggio nei principali teatri tedeschi in qualità di dramaturg, regista e altro ancora, permette di cogliere gli sviluppi e i mutamenti a partire dalla fine degli anni Sessanta. Si discute della parabola del teatro politico di ispirazione marxista, si parla dei cambiamenti della tipologia e degli orientamenti del pubblico, si analizzano l'evoluzione della figura e le competenze culturali del dramaturg con particolare attenzione ai fatti del Burgtheater di Vienna presso il quale Wiens lavora dal 1999 come traduttore, regista e chefdramaturg. Tra le altre questioni dibattute spiccano i problemi legati alle limitate risorse finanziarie dei teatri tedeschi, soprattutto periferici, con le connesse difficoltà di organizzare cartelloni articolati ed esaustivi.

La verifica della condizione della drammaturgia contemporanea, degli impulsi creativi e degli orientamenti stilistici e contenutistici, del fiorire di autori emergenti al fianco di quelli consolidati, costituiscono l'obiettivo di un interessante articolo dedicati ai nuovi testi teatrali ("Neue Stücke"). Apre la serie Hörst du mein heimliches Rufer di Thomas Jonigk che racconta il declino esistenziale di un uomo d'affari di successo, in un vorticoso susseguirsi di amare riflessioni sugli errori commessi nel passato. Il dramma è stato allestito presso la Schauspielhaus di Düsseldorf  per la regia di Stefan Bachmann e l'interpretazione di Melanine Kretschmann, Horst Mendroch, Christoph Müller, Pierre Siegenthaler e Susanne Tremper.

Protagonista di Tanzen d Fritz Kater, una "Industrial Soap Opera" come recita il sottotitolo, è il direttore del personale di una fabbrica impegnato in corteggiamenti piuttosto spinti nei riguardi di due dipendenti. L'atteggiamento diventa metafora della condizione operaia e accorda all'opera i caratteri del dramma sociale. Il testo è stato recentemente applaudito dal pubblico del Maxim Gorkij Theater di Berlino. La regia porta la firma di Armin Petras, gli attori sono Yvon Jansen, Nicolette Krebitz e Peter Moltzen.

Cupe tensioni razziste lacerano il rapporto amoroso tra un giovane metalmeccanico e una ragazza filippina che si sviluppa in un contesto sociale assai ostile, una piccola città della Baviera, come raccontato in Die Liebe ist nur eine Möglichkeit di Cristoph Nußbaumeder. La regia di Thomas Ostermeier per la Schaubühne di Berlino imprime alla vicenda, interpretata con maestria da David Ruland e Nicola Gründel, un segno fortemente drammatico. Storie d'amore positive, semplici  a tratti melodrammatiche, caratterizzano il tessuto narrativo de  L'affaire Martin! Occupetoi de Sophie! Par la fenêtre, Caroline! Le Mariage de Spengler.

Christine est en avance di René Pollesch anche regista dell'allestimento proposto nella berlinese Volksbühne e recitato da Christine Groß, Caroline Peters, Sophie Rois, Volken Spengler e Martin Wuttke. C'era molta attesa per Ulrike Maria Stuard, novità di Elfried Jelink liberamente ispirata a  Maria Stuart di Schiller. La scrittrice austriaca, premio Nobel per la Letteratura 2004, sviluppa analogie tra Elisabetta I e Maria Stuarda, le due regine sanguinarie del Cinquecento inglese, con Ulrike Meinhofer e Gudrun Ensslin, le due note terroriste Baader-Meinhof. La pièce sviluppa una meditazione in versi sulle donne, la rivalità in amore e il potere. Attraverso la morte delle protagoniste, la Jelinek racconta il fallimento di un progetto e il disorientamento contemporaneo in una società che non dà spazio ai discorsi rivoluzionari nonostante le evidenti ingiustizie nel nome del capitalismo e del profitto. Sul palco del Thalia Theater di Amburgo si sono esibiti Andreas Döhler, Felix Knapp, Peter Maertens, Katharina Matz, Judith Rosmair, Sebastian Rudolph, Elisabeth Schwarz e Susanne Wolf. La regia è di Nicolas Stemann. Dai testi di autori tedeschi si passa a prendere in considerazione le novità provenienti dalla scena internazionale.

Jon Fosse, sicuramente lo scrittore contemporaneo norvegese più conosciuto in patria e all'estero, si conferma assai gradito dal pubblico dei Kammerspielen di Monaco, anche con Skuggar, dopo il successo ottenuto con Draum am hausten, Nokon kjemtilä komme e Vinter. Al centro della commedia si pone l'analisi della famiglia borghese moderna con forti richiami alle visioni di Ibsen e Strindberg.  Tradotto da Hinrich Schmidt-Henker, il testo è stato interpretato da Lena Manzemis e Christoph Luser nel ruolo dei protagonisti. L'altro lavoro di Fosse, Besok, è stato allestito nella Schauspielhaus di Basilea da parte di Laurent Chétouane, abile nel trasferire sul palcoscenico una storia di abusi sessuali affidata all'interpretazione di Inga Eickemüller, Vincent Leittersdorf e Raphael Traub. La sezione "Neue Stücke" si chiude con la recensione dell'allestimento di Schorched: Incendies di Wajdi Mouawad messo in scena presso la Staatsschauspiel di Norimberga.

Il ritratto del mese ("Porträt") incornicia la figura artistica di Karin Neuhäuser recentemente consacrata da tre successi: la vittoria a Mühlheim del prestigioso premio Gordana-Kosavic, la messinscena di Oreste di Eschilo a Francoforte e l'interpretazione come attrice di Presidentinnen di Werner Schwab presso il Maxim Gorki Theater di Berlino per la regia di Jan Bosse. Nella ricostruzione della sua carriera, che annovera anche non secondarie apparizioni televisive, si incontrano momenti di grande intensità artistica, come la parte di Ranewskaja nel cechoviano Visnevji sad (Giardino dei ciliegi) nel 1997 per la regia di Roberto Ciulli nel Theater an der Ruhr di Mühlheim, con successive trasferte a Belgrado, Saraievo e Teheran. Di rilievo rimangono le prove nel Richard III di Shakespeare firmato da Johann Kresnik nel 1999 e nel Platonov allestito da Luk Perceval (2006).

Lo sguardo sulla scena internazionale ("Ausland–Paris") cade sull'allestimento parigino di Quartett di Heiner Müller per la prevedibile regia di Robert Wilson e la strepitosa interpretazione di Isabelle Huppert.

Il testo ("Das Stück") del mese è Mobil di Sergi Belbel, giovane drammaturgo catalano. Si tratta di una "commedia digital-telefonica", costruita su piccoli monologhi, con un linguaggio sintetico simile a quello degli sms. Mobil, il telefono cellulare in spagnolo, racconta la storia di due donne e dei loro figli trentenni. Il dialogo avviene in un aeroporto, finchè un attentato non trasforma all'improvviso le loro esistenze.


 



Massimo Bertoldi


copertina

cast indice del volume


 



 
Firenze University Press
tel. (+39) 055 2757700 - fax (+39) 055 2757712
Via Cittadella 7 - 50144 Firenze

web:  http://www.fupress.com
email:info@fupress.com
© Firenze University Press 2013