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Ridotto


n. 2, luglio/settembre 2006, euro 10,00

Questo numero di ĞRidottoğ è dedicato agli Amici del Teatro e in particolare all'Unione Italiana Libero Teatro, con la quale la SIAD ha appena sottoscritto un progetto di collaborazione al fine di incentivare la rappresentazione di testi di autori italiani contemporanei da parte delle compagnie amatoriali. L'Editoriale di Maricla Boggio riporta l'intervento da lei stessa tenuto in  occasione del Convegno ''Per un teatro democratico'', organizzato dalla UILT e svoltosi il 2 settembre 2006 a Oliveto Citra. Se la drammaturgia italiana contemporanea si scontra con la diffidenza del teatro professionistico, timoroso delle novità e delle sale vuote, una boccata d'ossigeno può forse giungere dalle compagnie amatoriali, più disponibili alla sperimentazione e relativamente libere da condizionamenti economici. Della crisi del teatro italiano e del contributo che le compagnie amatoriali possono recare tratta anche l'Editoriale di Quinto Romagnoli, neo-presidente della UILT. Per educare le nuove generazioni ad amare le arti sceniche, deve essere in primo luogo la scuola a riconoscere ad esse il medesimo livello culturale e sociale delle altre materie di studio e sono proprio le compagnie amatoriali a disporre della capacità di portare il teatro nelle scuole, arrivando dove i professionisti, per motivi di costi, non possono.

L'Editoriale di Ubaldo Soddu indica al nuovo Governo le linee d'intervento in relazione ai problemi dello spettacolo dal vivo. L'obiettivo ricercato da Soddu è il risanamento del teatro pubblico e il ripristino della sua funzione civile e il metodo suggerito consiste nel ritorno al rigore intellettuale e nell'attuazione di selezioni basate sul merito artistico e sulla qualità degli spettacoli, abbandonando le pratiche lobbistiche e gli interessi clientelari che hanno segnato gli ultimi anni.

Nella sezione centrale della rivista, dedicata ai testi drammatici, si segnala la pubblicazione de La strada di Tullio Pinelli e Bernardino Zapponi. Sono già parecchie volte che Pinelli viene pubblicato su ĞRidottoğ, nella speranza che le compagnie italiane si accorgano e rendano il giusto merito alla grandezza di questo straordinario autore che ha attraversato più di mezzo secolo di cinema e di teatro. Il testo riportato su questo numero è l'adattamento teatrale, quasi interamente fedele, della sceneggiatura che Pinelli scrisse per il film diretto da Federico Fellini e interpretato da Giulietta Masina e Antony Quinn. Il dramma è preceduto da un'intervista, curata da Maricla Boggio, nella quale Pinelli ricorda la genesi del dramma, nato dalla curiosità per gli artisti girovaghi che negli anni Cinquanta era ancora possibile incontrare lungo la penisola. L'autore, dopo aver accennato all'iniziale disagio manifestato da Fellini nell’accettare il finale tragico, riflette sulla dimensione archetipica di Zampanò e Gelsomina, sul loro essere personaggi al limite che, senza perdere la propria umanità, assumono un’importanza simbolica. Nella parte conclusiva dell'intervista, Pinelli ripercorre le diverse fasi della sua lunga e tormentata collaborazione con il regista riminese, soffermandosi in particolare sul problema della scelta degli interpreti, lasciando emergere come Fellini si dimostrasse fermamente determinato ed abile nell'imporre le proprie scelte ai produttori, pur essendo l'ideazione dei personaggi del tutto indipendente dalla formazione del cast.

Nella sezione Libri, ĞRidottoğ presenta due volumi, entrambi dedicati agli attori. Vico Faggi recensisce Eleonora Duse, la donna, le passioni, la leggenda (edito da Mondadori), che la statunitense Helen Sheehy ha scritto raccogliendo una vasta e variegata massa di materiali, nel tentativo di cogliere il segreto dell'attrice ''divina'' e di rievocare le tappe della sua carriera. Particolare rilievo viene dato ai giudizi che sulla Duse espressero spettatori altamente qualificati per competenza, sensibilità ed autorevolezza. Tra questi spiccano quelli di George Bernard Shaw e di Charlie Chaplin: entrambi, in maniera del tutto indipendente, operarono un confronto tra la recitazione di Eleonora Duse e quella di Sarah Bernhardt, a tutto vantaggio dell'attrice italiana e della sua capacità di sublimare le tecniche e gli artifici fino a farli scomparire. Maricla Boggio segnala Turi Ferro, il magistero dell'arte (edito da La Cantinella), il lavoro che Enzo e Sarah Zappulla hanno dedicato all'attore siciliano ricostruendone la formazione, gli esordi e i successi attraverso articoli di critici coevi e numerose fotografie di spettacoli. La vicenda artistica di Turi Ferro si rivela di straordinario interesse non solo per la capacità dell'attore di inserire la propria forte matrice realistica all'interno delle metafore del teatro pirandelliano, ma anche perché attraverso il suo repertorio ci troviamo di fronte tutta la drammaturgia siciliana del Ventesimo secolo. Seguendo le sue interpretazioni passiamo infatti dalle compagnie nomadi che attraversavano l'isola di provincia in provincia alla Catania di Nino Martoglio e Giovanni Grasso, dai personaggi di Luigi Pirandello a quelli di Giuseppe Fava, Leonardo Sciascia e Andrea Camilleri, tutte tappe di un percorso artistico nel quale l'attore ha affinato le proprie doti espressive e la propria abilità nel trascorrere indifferentemente e repentinamente dal comico al tragico.

Nella sezione Notizie, Rino Bizzarro presenta la nuova stagione del Teatro L'Eccezione di Bari, che per il quinto anno consecutivo è gestito da Puglia Teatro, compagnia che ormai può vantare un'esperienza trentennale. Maricla Boggio segnala poi l'uscita di Vengo a prendere il caffè da te, l'autobiografia di Lucia Modugno, attrice e autrice teatrale e cinematografica, interprete della parte della giovane partigiana in Il generale Della Rovere di Roberto Rossellini. L'ultima segnalazione riguarda la pubblicazione di Tempus erat, tempus est di Licia Callari, testo teatrale rappresentato il 13 maggio scorso a Racalbuto dagli studenti della Facoltà di Scienze della Formazione di Palermo, dove l'autrice ricopre il ruolo di ricercatrice.

ĞRidottoğ comunica anche gli esiti di alcuni Premi riguardanti la drammaturgia italiana contemporanea. Il Premio Matteotti, istituito dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per commemorare l'ottantesimo anniversario della scomparsa del politico socialista, è stato attribuito a Maricla Boggio per il testo teatrale Matteotti, l'ultimo discorso. A Gennaro Aceto è andato il Microfono di Cristallo per il radiodramma Il porto dei treni pesanti, un'opera basata sul tema del viaggio ultramondano e ricca di personaggi fortemente simbolici. Vengono segnalati poi i vincitori della Rassegna di Nuovi Autori Italiani ed Europei, ideata e curata da Ennio Coltorti al Teatro Valle di Roma, giunta ormai alla ventesima edizione. Sia il testo vincitore della Rassegna (Come fosse l'ultimo di Paolo Magris e Marcello Crea) che quello che ha ottenuto il Premio della Critica (Il macchiato di Ariel Barchilòn) saranno pubblicati nei prossimi numeri di ĞRidottoğ. Giorgio Taffon ricorda inoltre che la SIAD ha deciso di trasformare il Premio riservato alle tesi di laurea sul teatro e la drammaturgia italiana contemporanea in un premio per la saggistica già edita, ritenendo la precedente iniziativa esaurita a causa della definitiva entrata in vigore dei nuovi ordinamenti universitari.

Nella sezione finale della rivista, dedicata agli Amici del Teatro, si segnalano la pubblicazione del programma del Festival d'Arte Drammatica che ha avuto luogo al Teatro Puccini di Pesaro dal 19 settembre al 22 ottobre 2006 e la sintesi del Convegno ''Per un teatro democratico'', nel quale Antonio Caponigro, Quinto Romagnoli, Maricla Boggio, Manlio Santanelli e Ninni Bruschetta si sono interrogati sul declino del teatro italiano, delineando possibili soluzioni per rinnovarne l’impegno sociale e civile.



Lorenzo Colavecchia


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