drammaturgia.it
Home | Cinema | Teatro | Opera e concerti | Danza | Mostre | Varia | Televisioni | Libri | Riviste
Punto sul vivo | Segnal@zioni | Saggi | Profili-interviste | Link | Contatti

cerca in vai


Hystrio
trimestrale di teatro e spettacolo

a. XIX, 2006, n. 3, pp. 128, euro 9,00
Il numero estivo della rivista milanese si apre con la cronaca delle giornate milanesi dedicate al "Premio Hystrio alla Vocazione" edizione 2006 al quale hanno partecipato circa cento giovani attori provenienti dalle scuole di teatro istituzionali sparse sul territorio nazionale. Come consuetudine, oltre a scoprire gli emergenti, la formula della manifestazione prevede riconoscimenti ad interpreti  dello spettacolo che si sono particolarmente distinti nel corso della precedente stagione teatrale. Il "Premio Hystrio all’interpretazione" è stato assegnato a Patrizia Milani, attrice da anni nella compagnia del Teatro Stabile di Bolzano, che si è fatta applaudire in Gassosa di Roberto Cavosi e Musica a richiesta di Franz Xaver Kroetz per la regia di Cristina  Pezzoli. Il "Premio Hystrio – Arlecchino d'oro" lo ha vinto Antonio Albanese, attore comico che si è distinto con lo spettacolo Psicoparty. Cèsar Brie, autore-attore di un teatro poetico e politico ha ricevuto il "Premio Hystrio alla regia" per la qualità dei suoi ultimi allestimenti, recentemente visti anche in Italia (Fragile e Otra vez Marcelo). Il "Premio Hystrio alla drammaturgia" è stato assegnato a Vittorio Franceschi come riconoscimento del suo percorso di scrittura e per la sua ultima opera, Il sorriso di Daphne (vincitore del Premio Enrico Maria Salerno). Infine il "Premio Hystrio – Altre Muse" è stato ottenuto dal Festival delle Colline Torinesi, interessante rassegna di teatro italiano ed europeo diretta da Sergio Ariotti e Isabella Lagattola, mentre il "Premio Hystrio – Provincia di Milano" è stato dato al Teatro della Cooperazione per la pregevole attività teatrale e culturale svolta nel quartiere periferico di Niguarda del capoluogo lombardo. Il personaggio in "Vetrina" è Raul Damonte, in arte Copi, estroso argentino classe 1939 parigino di adozione, morto di aids nel 1987. Disegnatore, attore, drammaturgo, comico con venature di umorismo nero, questa figura trasgressiva e in parte scomoda oggi è al centro di un'operazione di recupero come dimostrano una conversazione tenuta a Milano e un convegno a Bologna, in parallelo agli spettacoli ricavati dal suo ricco repertorio.

La "Memoria" è dedicata a Vladimir Stanislavskij, uno dei maestri più geniali e fraintesi del teatro del Novecento. A chiarire molte questioni finora irrisolte soccorre un recente libro pubblicato dal Cnrs  francese, Le Théatre d’Art de Moscou. Ramification, voyages, in cui sono contenuti preziosi documenti e contributi saggistici che illustrano le influenze esercitate nel teatro europeo e americano. Altro fondamentale capitolo, spesso affrontato in modo confuso, è la questione delle edizioni occidentali delle opere. My life in Art (La mia vita nell'arte) fu scritto nel 1923 in fretta durante un soggiorno americano per motivi contrattuali e stampato l'anno dopo in una edizione molto lussuosa, che non soddisfò l'autore visto che, sostenuto dal decisivo contributo della collaboratrice Ljubov Gurevitch, produsse una nuova versione russa, totalmente riscritta e arricchita. Grande spazio occupa nel volume, che si spera di leggere presto in versione italiana, l'ultima difficile tournée del Teatro dell'Arte compiuta nel 1927 a Parigi ospite dell'Esposizione Universale. La stagione delle invenzioni era finita e la costruzione degli spettacoli si ripeteva stancamente.

 

"La questione teatrale" sollevata da Ugo Ronfani riguarda le prospettive dello spettacolo italiano dopo le recenti elezioni politiche. Sui tanto attesi e sbandierati progetti di riforme si calerebbe un paesaggio di luci (molto poche) e di ombre (troppe). Il viaggio nelle novità di "Teatro Mondo" parte dalla Francia. Il parigino Théâtre du Rond-Point ha ospitato una personale di Olivier Py, drammaturgo, regista e attore. L'enfant prodige ha iscritto nel cartellone cinque diversi spettacoli, tra cui Les illusions comiques ispirato  a Corneille e Vainqueurs, una serata dedicata al cabaret e una conversazione sul futuro del teatro popolare. La tappa successiva è fissata a Dublino-Londra, sedi del Beckett Centenary Festival, in cui è stato applaudito l'allestimento di Endgame per la regia di Charles Sturridge. Si arriva in Italia, a Parma e Roma, per dare notizia dello scespiriano Re Lear curato da Lev Dodin, di Winch Only ideazione del regista svizzero Christoph Marthaler anche autore della messinscena di Die zehne Gebote (I dieci comandamenti) di Raffaele Viviani. La rassegna internazionale prosegue nel capoluogo lombardo, precisamente nel Teatro Strehler, luogo di esibizione della scuola dell'Opera di Pechino che ha presentato uno spettacolo simile ad un'antologia dei generi del teatro cinese con acrobazie recitazione musica canto danza e arti marziali, in un assemblaggio di pregevole rigore formale segnato da contaminazioni occidentali. "Teatro Mondo" si conclude nell'Ontological Hysteric Theatre di New York in cui da trent'anni Richard Foreman, esponente di spicco dell'avanguardia teatrale americana, propone ad un pubblico ristretto e affezionato una performance basata sulla percezione simultanea di molteplici realtà visive. Quest'anno è stata la volta di Zomboid' Film / Performance Project # 1.

Il "Dossier" della rivista si occupa di teatro leggero a  fronte del grande successo di pubblico ottenuto nelle ultime stagioni. Molte e complesse sono le questioni sollevate e gli aspetti analizzati nei diversi interventi per spiegare i motivi di questa vera e propria invasione nei cartelloni. Ad una  amara riflessione sul consumo odierno del teatro come puro divertissement, caratterizzato da spettacoli scadenti ma di cassetta per la presenza come protagonista di un attore di richiamo proveniente dalla televisione (il riferimento è al molèriano Borghese gentiluomo  interpretato da Giorgio Panariello e la regia di Giampiero Solari), segue un articolo dedicato all'avanspettacolo. Una breve e precisa ricostruzione storica segue le tappe più significative a partire dagli anni successivi alla prima guerra mondiale alla metà degli anni Trenta e fino agli anni Cinquanta, quando iniziò un rapido e inesorabile declino provocato dal boom economico e dall'avvento della televisione di massa. Nato dalla contaminazione fra café-chantant e operetta, il Varietà è stato il trampolino di lancio per tanti attori italiani, minori e maggiori. Una breve intervista a Maurizio Micheli, celebre interprete di commedie musicali firmate da Garinei e Giovannini, apre un confronto tra ieri e oggi e dimostra una continuità nell'uso dei meccanismi comici. 

A Pietro Garinei, il padre del musical italiano, è dedicato un interessante profilo artistico che ripercorre le tappe della brillante carriera, da Attanasio cavallo vanesio con Renato Rascel a Giove in doppiopetto con Carlo Dapporto, da Buonanotte Bettina con Delia Scala ad Aggiungi un posto a tavola con il giovane Johnny Dorelli. Un'intervista rilasciata da Enrico Montesano ricorda gli insegnamenti e il carisma del maestro. La condizione del musical odierno è espressa da Lorella Cuccarini, recente protagonista di Sweet Charity di Neil Simon con la regia di Saverio Marconi. Due articoli affrontano importanti aspetti storici del teatro leggero. Il primo analizza le due tendenze artistiche, poi diventate scuole, maturate con l'arrivo dei primi musical in Italia: l'una aderì alla versione originale dello spettacolo, l'altra seguì la strada dell'adattamento italiano. Tra le due linee, maturate negli anni Ottanta, prevalse la seconda con la produzione di commedie musicali nostrane. Il secondo intervento ne segue la più recente evoluzione fino ad oggi, individuando la svolta nel 1985 con la messinscena al Teatro dell'Elfo di Comedians di Trevor Griffiths diretta da Gabriele Salvatores e interpretata da attori poi diventati applauditi comici (Sarti, Storti, Orlando, Rossi, Bisio) per arrivare a Zelig, trasmissione televisiva in onda dal 1996 e fucina per le giovani leve. Chiudono questo Dossier interviste a due protagonisti del teatro leggero, Loretta Goggi e Johnny Dorelli, che discutono le caratteristiche dell'attore comico ponendo le differenze tra ieri e oggi anche in relazione alle mutate esigenze del pubblico. Infine un sguardo alla scena londinese, caratterizzata da un mercato assai fiorente, e parigina, segnata da spettacolo di critica sociale, permette un confronto con due capitali europee del teatro leggero.

Il settimo appuntamento con i "ritratti di drammaturghi italiani" è con Enzo Moscato, autore attivo dalla fine degli anni Settanta e affiancato a Manlio Santarelli e Annibale Ruccello come interprete di spicco della cosiddetta 'nuova drammaturgia napoletana'. L'articolo ripercorre lo sviluppo narrativo delle opere, caratterizzate da un'originale rappresentazione della realtà partenopea, vista come spazio di degrado in cui agiscono emarginati e uomini corrotti e deviati. Dopo gli esordi (con Carcioffolà, Spiritilli, ecc.), Moscato avvia tra il 1984 e il 1985 un felice sodalizio artistico con Ruccello. Gli anni Novanta segnano un mutamento di rotta: da Rasoi (1991) in poi i testi sono frammenti, brandelli poetici, la scrittura viene concepita per l'attore, il suo gesto e il suo corpo. Anche nelle  opere successive si riconoscono influenze provenienti da Lacan, Rimbaud, Genet, Copi, Artaud. La Bibliografia e la Teatrografia, oltre ad essere preziosi strumenti di conoscenza, dimostrano lo spessore creativo di Moscato.

Nella sezione "i protagonisti della giovane scena / 26" si legge il profilo artistico di Teatrino Giullare, compagnia fondata nel 1995 da Giulia Dall'Ongaro ed Enrico Deotti e attiva in area bolognese. Il gruppo, rivelazione della scorsa estate festivaliera con il beckettiano Endgame, per pupazzi e marionette, propone spettacoli basati sulla presenza anche di attori artificiali, con cura ai movimenti coreografici e all'armonia di suoni e parole. Dopo il confronto con Euripide (Alcesti 1995), la Commedia dell'Arte (Capitan Fracassa 1997, Rosa furiosa 2002) e Beckett, Teatrino Giullare ha elaborato un progetto triennale dedicato alla drammaturgia contemporanea e incentrato su Thomas Bernhard e Bernard-Marie Koltès.

Alla sezione delle "Critiche", che raccoglie le recensioni degli spettacoli teatrali prodotti in Italia secondo il criterio dell'area geografica, seguono le pagine rivolte alla "Danza" e al "Teatro Ragazzi". La "Biblioteca" offre utili segnalazioni relative alle più recenti novità editoriali. Il testo scelto da "Hystrio" è L'uomo che mangiava i coriandoli di Vittorio Franceschi, vincitore del Premio Hystrio alla drammaturgia 2006

 



Massimo Bertoldi


copertina

cast indice del volume


 



 
Firenze University Press
tel. (+39) 055 2757700 - fax (+39) 055 2757712
Via Cittadella 7 - 50144 Firenze

web:  http://www.fupress.com
email:info@fupress.com
© Firenze University Press 2013