Ariel
Quadrimestrale di drammaturgia dell’Istituto di Studi Pirandelliani e sul Teatro Italiano Contemporaneo
anno XX, n. 3, settembre-dicembre 2005, euro 22
ISSN 1125-3967
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Tra le segnalazioni della rubrica Mostre, incontri, convegni trova spazio il resoconto di Anna Alberati sul XXIX Convegno Internazionale Guerre di religione sulle scene del Cinque e Seicento promosso dal Centro Studi sul Teatro Medievale e Rinascimentale di Roma (6 ottobre 2005). Il convegno si è mosso fra interventi di carattere squisitamente storico e altri di argomento specificatamente teatrale, tra i quali le relazioni di Renzo Cremante (La guerra dOriente nella tragedia italiana del Cinquecento: Il Brigadino e dintorni), di Maria Grazia Profeti (Tipologia dei conflitti di religione del teatro spagnolo dei Secoli doro) e di Franco Marenco (Fondamentalismo e antifondamentalismo nel teatro inglese del Cinque-Seicento).
Nella sezione Saggi lintervento di Mirella Saulini prende in esame un testo drammatico manoscritto conservato presso la Biblioteca Regionale Universitaria di Messina e proveniente dalla locale Casa Professa della Compagnia di Gesù: la tragedia Ismeria, in versi sciolti, composta da un anomino padre gesuita e risalente presumibilmente ai primi anni del Seicento. Il lungo e approfondito articolo di Giancarlo Sammartano ripercorre accuratamente la lunga biografia artistica di Tatiana Pavlova Zeitman, attrice di teatro e di cinema, regista e insegnante di recitazione nata in Ucraina nel 1890 e stabilitasi in Italia nei primi anni Venti.
Renzo Guardenti introduce la sezione Lontane visioni. Note e ricerche di iconografia teatrale con un intervento che propone alcune riflessioni sulle specificità della ritrattistica dattore, «un territorio di indagine apparentemente neutro ed innocuo, ma che in realtà nasconde insidie pericolose qualora si indulga a unanalisi istintiva ed epidermica». Il saggio di Caterina Giolli passa in rassegna alcune raffigurazioni pittoriche del tema dantesco dellamore adulterino tra Paolo e Francesca evidenziando linfluenza esercitata dalla fortuna della tragedia Francesca da Rimini di Silvio Pellico, messa in scena per la prima volta il 18 agosto 1815 al Teatro Re di Milano. Il successo dellinterpretazione di Carlotta Marchionni alimentò una nuova e ricca produzione figurativa incentrata sulla scena del bacio tra i due amanti. Il saggio si concentra sui riflessi dellarte della grande attrice rintracciabili in un dipinto di Giuseppe Bezzuoli (andato perduto, ma di cui restano diverse incisioni) e in un quadro di Clemente Alberi, due opere che «si muovono in quella zona di confine tra figurazione pittorica e pratica scenica, lasciando percepire allosservatore attento tracce di una trascorsa vita teatrale».
La rubrica Occasioni pirandelliane ospita la quarta parte di un saggio in cui Alfredo Barbina mette in luce le relazioni tra Luigi Pirandello e gli ambienti culturali palermitani tra il 1881 e il 1887. Il contributo di Barbina è seguito dalla seconda “puntata” dellindagine di Olga Ragusa sulle messe in scena negli Stati Uniti dei testi dello scrittore e drammaturgo siciliano. Dina Saponaro e Lucia Torsello si occupano invece della ricezione da parte della critica straniera di alcuni spettacoli pirandelliani rappresentati recentemente in Francia e in Germania: Les grelots du fou, andato in scena il 19 gennaio 2005 al Théatre du Vieux-Colombier, diretto da Claude Sratz e basato su una traduzione di Ginette Herry de Il berretto a sonagli; Sei personaggi in cerca di autore per la regia di Carlo Cecchi, che l8 ottobre 2005 ha inaugurato al Berliner Ensemble la prima edizione del Festival “Italienischer Theaterherbst”; Così è (se vi pare) per la regia di Giulio Bosetti, rappresentato il 10 e il 11 al Renaissance Theater di Charlottenburg.
Il volume si conclude, come di consueto, con una ricca rassegna bibliografia curata da Massimo Oldoni, Luca Frassineti, Franca Angelini, Carmelo Alberti e Anna Barsotti.
Tommaso Assennato
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