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Theatre Research International


Theatre Research International, Vol. 31, n. 1, marzo 2006
ISSN 0307-8833

L'articolo di Burke prende in esame la politica dei tumulti e delle sommosse che scossero l'Amphitheatre Philip Astley di Dublino, il luogo del primo circuì in Irlanda. Il posto fu ufficialmente riconosciuto dall'amministrazione coloniale inglese per la sua lealtà alla corona e, per tutto il 1790 lavorò per mobilitare le masse nell'interesse della corona e dell'impero. Allo stesso tempo, però, questa lealtà fu più volte corrotta dal contro-teatro del gruppo di inspirazione Jacobita, gli United Irishmen, che usarono l'Amphitheatre per supportare non solo la rivoluzione nazionalista irlandese ma anche quella che stava prendendo campo nell’Atlantico.

Veronica Kelly prende in esame la carriera australiana dell'attrice americana Minnie Brune, come esempio della complessità di forze, di tipo culturale ed economico, operanti nella istituzione del teatro all’inizio del ventesimo secolo, e approfondisce i processi che costituirono l'istituzione internazionale dell'intrattenimento di massa al di fuori della tradizionale cultura pratica del teatro.

L'articolo di Suk-Young Kim ripercorre la carriera internazionale della celebre Mei Lanfang (1894-1961) - interprete dell'opera femminile Beijing- attraverso la documentazione fotografica delle sue interpretazioni, tra il 1911 e il 1949.

Monsef offre una dettagliata lettura delle opere teatrali di Roland Barthes, con specifico riferimento al debito verso Brecht e all'influenza del teatro epico in Francia alla metà del ventesimo secolo. Utilizza materiale storico e critico per dare conto della genesi e dell'evoluzione del movimento del teatro popolare e delle relazioni del suo fondatore, Jean Vilar, con i vari interlocutori del periodo, inclusi Sartre, Dort e Barthes.

Frieze affronta il problema delle facili definizioni del teatro di Chong come teatro "etnico", ed anche "postmoderno" e "multimedia", etichette che spesso distorcono il suo lavoro. L'autore dell'articolo propone di dividere la carriera dell'artista in base ai due momenti principali che la costituiscono: quella visuale e quella tematica, entrambe superficiali e profonde. È sentito il bisogno di riconoscere l'elemento distintivo del tratto autoriale di Chong, la molteplicilità della sua influenza e l'uso nel suo lavoro di narrativa e categorie per studiare la performance.


Carlo Lorini

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