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Theaterheute


2006, n. 2, pp. 81, € 9,80
ISSN 0040 5507

L'amore come fatto chimico, le leggi della biologia come principio fondante per la conoscenza dell'uomo, costituiscono il filo conduttore di Fruchtfliege, lo spettacolo di Christoph Marthaler presentato nella Volksbühne di Berlino. "La natura non conosce nessun lusso" ("Die Natur kennt keinen Luxus"), scrive la Dramaturgin Stefanie Carp per presentare i sette scienziati in camici bianchi attivi in un laboratorio dove si fanno ricerche sulla riproduzione artificiale. Tra gli attori, che alternano dialoghi a lunghi inserti cantati con musiche di Verdi e Lloyd, si sono distinti Bettina Stucky, Winfried Wagner, Matthia Malschke e Ueli Jäggl. La recensione di Fruchtfliege apre la sezione "Aufführungen" dedicata alla segnalazione delle principali novità della scena tedesca.

Si prosegue con la riduzione teatrale del romanzo Buddenbrooks di Thomas Mann realizzata da John von Düffel e affidata alla regia di Stephan Kimmig. La produzione del Thalia Theater di Amburgo concentra la vicenda nella nostra contemporaneità privilegiando l'analisi della crisi psicologica e morale dei personaggi, affidati all'interpretazione di Peter Jordan (Christian Buddenbrook), Leila Abdullah, Norman Haker (Thomas Buddenbrook). Sauerstoff è il titolo dello spettacolo ideato da Andreas Kriegenburg che compone un collage di poesie tratte dal repertorio di Iwan Wyrypajew per raccontare le contraddizioni della conversione in senso borghese avviata da Putin in Russia. Il ricorso a molteplici linguaggi – parola, danza, musica – imprime alla messinscena un ritmo incalzante sostenuto con rigore dagli attori tra i quali Jörg Koslowsky, Natali Seelig e Johannes Schäfer.

Ha il sapore dell'operetta-punk Oh, die See! di Igor Bauersima, anche regista, caratterizzata dallo sviluppo narrativo di intrighi loschi in un casinò popolato da personaggi simili a mafiosi. Si riconoscono inquietanti richiami alle guerre bosniache e irachene nella Minna von Barnhelm di Gotthold Lessing presentata sul palcoscenico del Burgtheater di Vienna da Andrea Breth. La regia aderisce al linguaggio cinematografico, gli attori si muovono in modo nervoso accentuando le tensioni sentimentali e l'amore diventa un drammatico campo di battaglia. Di qualità è stata la prova di Sven-Eric Bechtolf (Tellheim) e Sabine Haupt (Minna von Barnhelm). Chiude questa rassegna critica la recensione di Amphytrion di Heinrich von Kleist allestito nel Deutsche(n) Theater di Berlino da Stefan Bachmann seguendo un taglio interpretativo finalizzato all'attualizzazione della commedia che comporta un ridimensionamento delle tematiche legate alla religione e una visione fallimentare dell'amore.

Il ritratto del mese ("Porträt") è dedicato a Cristoph Luser. Il giovane attore austriaco si è formato nello Schauspielhaus di Düsseldorf interpretando con successo, tra gli altri, nor way. today di Igor Bauersima e Das Käthchen von Heilbronn di Heinrich von Kleist. Il trasferimento a Monaco ha avviato il connubio artistico con i Kammerspiele, segnato da applaudite performances soprattutto nello scespiriano Hamlet curato da Lars-Ole Walburg e nella parte di Pilade in Iphigenie di Johann Wolfgang Goethe per la regia di Laurent Chétouane.

Dalla lettura del saggio ("Essay") pubblicato in "Theaterheute" emergono molti aspetti legati alla figura del traduttore di testi teatrali. La tabella della retribuzione economica è fissata da quattro categorie, stabilite sulla base della posizione dell'ente teatrale e dal numero dei suoi spettatori. A definire l'aspetto finanziario interviene anche l'autore dell'opera in versione originale: se prestigioso e consacrato costa molto di più rispetto ad uno scrittore secondario o emergente. Si passa poi alla discussione delle problematiche semiotiche e linguistiche e all'analisi dei diversi metodi con esempi tratti da recenti versioni in lingua tedesca di testi di Shakespeare.

Il panorama internazionale ("Ausland") offre uno spaccato della scena londinese privilegiando le produzioni del Royal National Theatre e del Royal Court. Two Thousand Years, novità di Mike Leigh, racconta la storia del mondo  attraverso la vicende di tre generazioni di una famiglia ebrea londinese di media borghesia. Tra gli attori si incontrano i nomi di Nitzan Sharron, Samantha Spiro, Ben Caplan. L’altra premier, Paul di Howard Brenton, è una parafrasi biblica interpretata da Paul Adam Godley (Paulus) e Lloyd Owen (Petrus), mentre Playing with Fire di David Edgar affronta pregi e difetti dei Laburisti nell'Inghilterra di Blair, che la regia di Michael Attenborough e gli attori (con Emma Fielding protagonista) rappresentano con cupo realismo. Hanno ottenuto consensi di pubblico e di critica anche le novità di Martin Crimp, Fewer Emergencies, un testo al confine tra finzione e realismo, e dell'irlandese Tom Murphy (Alice Trilogy). Il testo del mese ("Das Stück") è Monsun di Anja Hilling, recentemente allestito a Colonia e nei Kammerspiele di Monaco per la regia di Roger Vontobel e l'interpretazione di Paul Herwig, Caroline Ebner, Markus Heinicke, Sandra Fehmer e Tanja Schleiff.



Massimo Bertoldi


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