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Ariel
Quadrimestrale di drammaturgia dell’Istituto di Studi Pirandelliani e sul Teatro Italiano Contemporaneo

anno XIX, 2/3, 2004, euro 38,00
L'ultimo numero del quadrimestrale «Ariel» costituisce una ricca monografia dedicata a Ruggero Ruggeri, attore colto e raffinato, primo e privilegiato interprete di alcune tra le opere di Gabriele d'Annunzio e Luigi Pirandello.

Il volume si apre con una cronologia dell'attore curata da Albarosa Camaldo, cui è affidato il compito di presentare il percorso biografico e artistico di Ruggeri. Il successivo saggio di Donatella Orecchia propone un'antologia degli interventi critici più significativi dedicati a Ruggeri, privilegiando materiali di difficile reperimento (con qualche illustre eccezione quali il complesso intervento di Piero Gobetti e quello polemico di Antonio Gramsci). Ripercorrendo in successione cronologica le tappe della carriera dell'attore, l'autrice ne scandaglia il rapporto con la critica che, incuriosita dal giovane interprete fin dal 1890, anno della sua permanenza nella Compagnia "Gustavo Modena", non smise mai di seguirlo con intereresse.

La drammaturgia di Ruggeri è oggetto delle riflessioni di Siro Ferrone e Marzia Pieri. Il saggio è introdotto da una premessa di metodo: l'esistenza di "nastri magnetici" o altre forme di registrazione di spettacoli può fuorviare lo studioso che, concentrandosi su queste fonti, rischia di limitare la conoscenza dell'arte dell'attore alla pura fase performativa, escludendo la possibilità di comprendere i meccanismi "del lavoro" dell'attore. Il ritrovamento postumo delle carte di Ruggeri offre un'occasione unica di penetrare i risvolti del suo operato andando oltre "l'immagine di facciata" cristallizzata nelle parole della critica e cesellata dall'attore stesso così accuratamente da diventare presso il pubblico l'emblema di uno stile. Da queste constatazioni nasce l'interesse per la lettura dei taccuini di Ruggeri che contengono annotazioni sugli spettacoli dell'attore lungo l'arco dell'intera carriera. Dai taccuini sono stati estratte le informazioni riguardanti tre anni comici (1906-07; 1921-22; 1949-50, collocati rispettivamente all'inizio, a metà e alla fine della carriera di Ruggeri) scelti come campione. I dati raccolti hanno innanzitutto permesso di soppesare nella sua completezza il repertorio dell'attore, estremamente variegato nei titoli, quanto sostanzialmente coerente nella tipologia dei personaggi e nei nuclei drammaturgici. In secondo luogo si è tracciato un percorso diacronico che, a partire dal confronto tra gli anni comici scelti, ha verificato la progressiva formazione del repertorio e le sue variazioni nel tempo. Integrano il saggio la trascrizione dei taccuini relativi ai tre anni comici, curata da Albarosa Camaldo e revisionata da Marzia Pieri, e il Repertorio delle opere rappresentate nelle tre stagioni 1906-07; 1921-22; 1949-50, un indice ragionato dei testi interpretati da Ruggeri negli anni comici selezionati curato da Marzia Pieri.

Gigi Livio svolge alcune ipotesi sull'arte recitativa di Ruggero Ruggeri. L'esordio dell'attore è inserito nel passaggio dall'esperienza del grande attore a quella del mattatore. Luigi Monti, "fine dicitore", privo della prestanza fisica della maggior parte dei suoi più noti colleghi, è individuato come il maestro da cui Ruggeri derivò alcune delle caratteristiche più peculiari della sua recitazione. La riflessione di Livio prosegue soffermandosi alcuni aspetti della poetica recitativa di Ruggeri quali, la "signorilità" (ovvero correttezza contrapposta all'enfasi grande attorica, ma anche "disprezzo", distanza dagli altri) emersa nell'interpretazione di Aligi, l'ironia e la perfetta dizione, funzionali alla scrittura pirandelliana, e infine il tema della religiosità, la capacità "di esprimere l'inespresso", accentuata soprattutto nelle interpretazioni degli anni della vecchiaia.

Guido Lopez ripercorre le tappe della fedele amicizia che legò Ruggeri a Sabatino Lopez, oltrepassando i confini della semplice collaborazione professionale. Maria Chiara Barbieri si sofferma invece sulle numerose caricature disegnate da Ruggeri. I soggetti preferiti dei suoi "giocherelli" erano sicuramente i colleghi di lavoro dei quali con levità e affetto riusciva a cogliere i vezzi mimici e i tic posturali. Il breve saggio di Andrea Bisicchia si interroga sulla genesi della figura di Enrico IV e ipotizza che possa esser stata suggerita a Pirandello dall'interessamento di Ruggeri per il protagonista di La vita è sogno di Calderón de la Barca, il solitario principe Sigismondo condannato a vivere lontano dal mondo. Attraverso i suoi ricordi personali Leonardo Bragaglia rievoca l'attività di Ruggeri bloccato a Roma dal 1943 al 1945 dalle tragiche vicende italiane.

Alfredo Barbina cura la pubblicazione di due interessanti carteggi. Il primo è costituito da quindici lettere di Roberto Bracco a Ruggeri, conservate presso il Museo Biblioteca dell'Attore a Genova, che ruotano intorno alla vicenda del Piccolo Santo. Il secondo carteggio raccoglie il dialogo epistolare tra Ruggeri e Pirandello tra il 1917 e il 1936. Nel saggio che lo introduce Alfredo Barbina si interroga sulla qualità del loro rapporto umano e artistico cercando di far emergere "gli umori" manifesti e sottesi alle parole affidate alla carta. Barbina segue l'accrescersi dell'intimità tra i due, favorita dal buon esito delle interpretazioni di Ruggeri negli anni Venti, e ricostruisce il progressivo sfaldarsi della collaborazione penetrando, con il ricorso alle testimonianze di Marta Abba e di Stefano Pirandello, i retroscena della mancata rappresentazione ruggeriana di Quando si è qualcuno e della sofferta genesi di Non si sa come.

L'ultima sessione del volume, anch'essa curata da Barbina, offre una scelta di pensieri di Ruggeri raggruppate per temi. All'attività cinematografica di Ruggeri è dedicato l'intervento di Flora Ippoliti, che ripercorre le interpretazioni cinematografiche dell'attore in film muti e sonori  ed è corredato da un'accurata filmografia.

Il volume si chiude con l'elenco del materiale conservato presso il Museo-Biblioteca dell'Attore di Genova nel Fondo Ruggeri.
Emanuela Agostini


copertina

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Ruggero Ruggeri

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Luigi Pirandello e Ruggero Ruggeri

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Caricatura di Teresa Franchini eseguita da Ruggeri



 
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