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Ridotto


n. 9/10, settembre/ottobre 2005, euro 7,00
Finale di partita: questo il tristemente prevedibile titolo dell'editoriale che, firmato ancora una volta da Ubaldo Soddu apre il «Ridotto» del settembre-ottobre 2005. Si tratta di un editoriale che coniuga a un riepilogo-promemoria delle recenti iniziative prese dal Governo a svantaggio dello spettacolo dal vivo (inclusa la redazione del famoso Testo unico «insensato e pachidermico»), un aggiornamento relativo alle «numerose iniziative e dibattiti» che «si sono svolti nelle ultime settimane, in parallelo alle proteste dell'opposizione, agli scioperi, alle manifestazioni popolari etc». Benchè dia l'impressione di sembrare più apparentemente rassegnato del solito, Soddu alla fine non manca – fiduciosamente, a nostro beneficio, fedele a se stesso - di raccomandarsi ai partiti di centro-sinistra affinché valutino «una strategia d'emergenza che preveda coraggio e responsabilità, investimenti adeguati e la collaborazione, non lo scontro, tra Stato e Regioni». Nella stessa pagina che ospita Finale di partita ci imbattiamo poi in un secondo, breve quanto allarmante, articolo firmato dal Direttivo e intitolato SIAD – pericolo di vita. Costituita nel 1947, la società italiana degli autori drammatici si trova nella condizione di «non poter più continuare ad esistere» a causa dei tagli imposti alla sua già esigua sovvenzione (25.000,00 euro rispetto ai precedenti 60.000,00). Rimasta, ormai, l'unica associazione «i cui fini siano quelli di far conoscere continuativamente e organicamente la drammaturgia italiana contemporanea», la SIAD (e quindi, insieme a lei, anche «Ridotto») «chiede di poter sopravvivere».

Parzialmente in linea con il tono dei due scritti precedenti è il contributo successivo, Ritessiamo la sostanza della cultura di un Mario Prosperi – autore, ricordiamo, dell'indimenticato Samarinda - deciso tuttavia a non abiurare mai fino in fondo alla propria innamorata e sincera fede tanto nell'Italia quanto negli Italiani (e mi sorprendo a scrivere quest'ultimo sostantivo pensando allo spirito con cui Gino Cervi lo pronunciò nell'Ettore Fieramosca del 1938). Dopo aver ricordato (Nietzsche, Wilde, Welles, e chi più ne ha più ne metta, docent) che nella nostra penisola sono stati i momenti più bui a illuminare gli artisti maggiori, a partire dal Medioevo per arrivare fino al ventennio fascista, Prosperi ci regala un paragrafo conclusivo che riportiamo interamente per la gioia di chi prova verso gli anacoluti un trasporto che si avvicina quasi al culto: «L'Italia come ponte culturale, come terra del dialogo e della sintesi, esaurito il sentimento di inferiorità della colonizzazione postbellica – che dura ancora ma non sottomette più la nostra anima – dobbiamo reagire all'effimero, alla visibilità inutile e deculturante degli "eventi", creare anche con mezzi minimi associazioni culturali impermeabili al calcio, al rock, alle Notti Bianche, ai Papaboys. Con modestia, in piccoli spazi, operiamo a ritessere la sostanza della cultura, e riportiamo l’agone drammatico nel centro del processo e del rito della cultura».  

Se lo assume quindi Maricla Boggio l'impegno di presentare la XIX rassegna di nuovi autori italiani ed europei ideata e diretta dal grande Ennio Coltorti (già Matteotti in Matteotti l'ultimo discorso rappresentato nel novembre 2004), animato da una «passione sfrenata per il teatro che lo induce a lavorare disinteressatamente mettendo in risalto altri e altri ancora». Da tre anni «Ridotto» pubblica i testi vincitori fra i dieci che vengono messi in scena nelle due serate iniziali (ovvero, quest'anno, il 19 e il 20 settembre 2005) fino alla terza conclusiva. Questa volta la Rassegna – intitolata Attori in cerca d’autore: passo a due – si trova a metà strada del consueto itinerario: «un primo anno i testi presentati sono monologhi, il secondo dialoghi, il terzo, conclusivo, è composto da testi con tre personaggi». I testi premiati – e pubblicati sulla rivista - sono Via dei trombettieri n. 2 di Edoardo Rossi, Casting della trentaduenne polacca Marianna Dembinska e Tempo di Sergio Graziani.

Davvero notevole, Via dei trombettieri n. 2 è la drammatizzazione di un dialogo fra nonno e nipote: il nipote deve comunicare al nonno, con cui vive, che ha venduto la casa e intende andare presto ad abitare insieme a sua moglie, incinta ormai da sette mesi. Situazione che, suscettibile di molte varianti, autori, registi e attori hanno spesso scelto, negli ultimi anni, come banco di prova: oltre all'esemplare Le ultime lune (1992) di Furio Bordon, è impossibile dimenticare Come una regina, episodio dei Nuovi mostri (1977) di Ettore Scola con Alberto Sordi e il colloquio fra Arnoldo Foà e Fabio Ferrari in Gente di Roma (2003), sempre diretto da Scola.

Quanto agli altri due testi, Casting e Tempo, il primo registra lo scambio d'opinioni – con necessario e tempestivo aprosdócheton finale – fra due giovani attori (Lui e Lei) in attesa di sostenere un provino mentre il secondo, che tratteggia la "conversazione" (da cum e versatio ovvero "il girare insieme") di una coppia intorno al vuoto («le parole – si sa - non contano, conta la musica»), è il prodotto di un autore (Sergio Graziani è, fra le altre cose, storico doppiatore di Peter O'Toole, Glenn Ford, Fernando Rey, Kirk Douglas, Ian McKellen e Peter Ustinov) annoverabile fra i soft-epigoni di Beckett.

Nella sezione Notizie troviamo poi due pagine di Ettore Zocaro sulla – purtroppo «rarissima» (a parte eccezioni come Esequie solenni di Antonio Tarantino e Due partite di Cristina Comencini) - presenza del teatro italiano contemporaneo nei cartelloni della stagione 2005/2006.

Ancora Maricla Boggio, infine, segnala la mostra dei disegni satirici dell'attore e autore Corrado Olmi. Allestita presso la palazzina del parco di Villa Doria Panfili, trasformata all'incirca un anno fa - per iniziativa dell'Assessorato alle Politiche Culturali di Roma – in una vera e propria Casa del Teatro, la mostra ospita la collezione completa delle vignette di Olmi, testimonianza di una fervida epoca teatrale (che va da Ruggero Ruggeri a Carmelo Bene) ormai tramontata.

Giulia Tellini


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Ennio Coltorti
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