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Theaterheute


2005, n. 7, pp. 72, € 9,50
ISSN 0040 5507

Apre in nuovo numero di "Theaterheute" la recensione di Schuld und Sühne (Delitto e castigo) che Frank Castorf ha ricavato dall'omonimo romanzo di Dostojevskij. Presentato al festival Wiener Festwochen, lo spettacolo mantiene vivo il linguaggio della provocazione proprio del regista della Berliner Volksbühne. Gli attori sono imprigionati in appartamenti-container chiusi da sbarre metalliche e distribuiti su tre piani nell'impianto scenografico. La vicenda si sposta dal clima della Russia prerivoluzionaria alla nostra contemporaneità, con l'intento di dimostrare la continuità storica nella lotta dell'uomo contro la miseria e per la libertà. E' questa la lotta del protagonista, Raskolnikov, ben interpretato da Martin Wuttke, affiancato tra gli altri da Mira Parteche, Bernhard Schütz, Milan Peschel e Kurt Naumann.

La rassegna delle novità proposte dalla scena tedesca, che si leggono nella sezione "Aufführungen", prosegue con Turista di Marius von Mayenburg, allestito da Luk Perceval. Nato da una coproduzione del festival Wiener Festwochen con la Berliner Schaubühne, lo spettacolo porta in scena una comitiva di campeggiatori e racconta episodi tipici con un linguaggio tra il grottesco e l'apocalittico. Sul palco si muovono ventiquattro giovani attori. Nel cartellone del festival viennese figura Dödsdansen (Danza di morte) di August Strindberg per la regia di Peter Zadek. Pur avvalendosi delle stelle del Burgtheater, tra le quali spiccano Gert Voss (Edgar), Hannelone Hoger (Alice) e Peter Simonischek (Kurt), lo spettacolo risulta monotono, manifestando un atteggiamento superficiale nei riguardi della psicologia piuttosto complessa dei personaggi.

Sonnenaufgang (Prima dell’alba), primo dramma di Gerhart Hauptmann del 1889 che segnò l'affermarzione del movimento naturalistico tedesco, è oggetto di due allestimenti contemporanei. Nel Nationaltheater di Manheim Armin Petras trasforma il villaggio di contadini del testo in un villaggio globale contemporaneo, mantiene vivi, talvolta inasprendoli, i conflitti sociali, e sottolinea l'attualità dei temi scandalosi affrontati dallo scrittore tedesco. Tra gli attori si sono distinti Almut Henkel (signora Krause), Stephanie Lene (Helene), Evamaria Salchen (Martha). Diversa è l'interpretazione proposta dalla regia di Thomas Ostermeier. Il suo Sonnenaufgang, allestito nei Kammerspielen di Monaco, si caratterizza per un'impostazione basata sul realismo psicologico. L'ambientazione della vicenda in un moderno interno borghese, con palme e fiori esotici sul palco, produce ebbrezza e sensualità tra i personaggi ma anche frequenti slittamenti nel melodramma, soprattutto quando si affronta il problema centrale dell'alcool. Di pregevole fattura è risultata l'esibizione degli attori, tra i quali Peter Brombacher (signor Krause), Julia Jentsch (Helene), Stefan Bissmeier (Alfred Loth), Hildegard Schmahl (signora Krause).

A Zurigo è attivo da diversi anni il Theaterhaus Gessnerallee, brillante esempio di teatro indipendente al quale Theaterheute dedica un approfondito servizio ("Freie Szene") in occasione dell'insediamento del nuovo direttore artistico, Neils Ewerbeck. Nell'intervista egli illustra gli orientamenti artistici che seguono il filone della danza e del teatro, riservando particolare attenzione alle recenti produzioni, quali Ma con le coreografie di Akram Khan e la partecipazione di Oliver Dressel, Anna Geering, Bettina Grahs, e DNA affidato alla compagnia Klara e alla regia di Cristoph Frick.

La sezione "Ausland" della rivista si occupa delle novità londinesi. Il nuovo teatro ricavato negli spazi della Menier Chocolate Factory ha ospitato la messinscena di The Small Things di Enda Walsh. Si tratta di un dialogo tra due anziani (Bernard Gallagher e Valerie Lilley), che parlano sempre a cinque metri di distanza, per trovare una ragione di vita, perché il silenzio porterebbe la loro morte. Nello stesso teatro è stato presentato Mercury Fur, novità di Philip Ridley che immagina una Londra del futuro con un nuovo ordine sociale in cui anche la natura risulta completamente trasformata. Protagonisti di questa avventura nichilista sono due fratelli (Ben Whishaw e Robert Boulter). Di ispirazione surreale è Pyrennes, pièce di David Greig ambientata sulla terrazza di un hotel nei Pirenei, dove una donna conosce un gruppo di anziani e nasce un acrobatico gioco psicologico tra le diverse personalità. Di spessore è risultata la prova degli attori principali, Paola Dionisotti e Hugh Ross. Ha ottenuto consensi di pubblico e di critica la messinscena di Wild Est di Douglas Maxwell alla Royal Court, con Sylvestra Le Touzel nel ruolo di protagonista.

L'altro servizio di "Ausland" è dedicato alla tredicesima edizione del festival Reminiscencje Teatralne di Cracovia. L'orientamento del teatro polacco è il neorealismo, come emerge da spettacoli quali Padnij di Piotr Waligorski, anche regista della compagnia Teatr Wybrzeze di Danzica, e Rick Everything di George F. Walzer Klynstra, affidato alla cura scenica di Redbad Klynstra e all'interpretazione degli attori del Teatr Rozmaitosci di Varsavia. Il ritratto del mese ("Porträt") presenta il profilo artistico di Miriam Wagner, giovane attrice che è recentemente salita alla ribalta grazie all'interpretazione del ruolo di Giulietta nell'edizione della shakesperiana Romeo und Julia realizzata da Marc Becker ad Erlangen. Si è fatta applaudire in altri spettacoli, che la stessa Wagner racconta nell'intervista, segnatamente Heldenhaft di Katharina Schlender per la regia di Tristo Sagor e Tatarenschlacht di Peter Hacks allestito da Marc Pommering.

Draußen tobt die dunkelziffer di Kathrin Röggla è il testo ("Das Stück") pubblicato da Theaterheute. Nell'intervista l'autrice spiega le caratteristiche linguistiche e i contenuti di denuncia presenti nel testo, che è stato recentemente allestito da Schorsch Kamerun nel Volkstheater in occasione del festival Wiener Festwochen.




Massimo Bertoldi


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