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Hystrio
Trimestrale di teatro e spettacolo

a. XVIII, 2005, n. 3, pp. 128, euro 9,00

Il numero estivo della rivista milanese si apre con la cronaca del Premio Hystrio alla Vocazione edizione 2005, cui seguono le motivazioni della giuria che ha decretato la vittoria di Fabrizio Gifuni (Premio Hystrio all’interpretazione), del gruppo A.T.I.R. diretto da Serena Sinigaglia (Premio Hystrio – Arlecchino d'oro), a Davide Enia (Premio Hystrio alla drammaturgia), Giorgio Gallione (Premio Hystrio alla regia), il sito curato da Oliviero Ponte di Pino (Premio Hystrio-Altre Muse), l'Associazione Olinda Onlus (Premio Hystrio-Provincia di Milano). A questi si affiancano i giovani attori, cui è toccato il Premio Hystrio alla Vocazione, che sono emersi da un gruppo di circa cento aspiranti provenienti dalle scuole di teatro istituzionali italiane.

''La questione teatrale'' discussa da Ugo Ronfani è la nomina di Rocco Buttiglione a ministro delle Attività Culturali al posto di Urbani. Il contenuto è delineato nel titolo dell'intervento, ''Buttiglione: prendiamolo con filosofia''.

Un ampio e articolato panorama dei festival teatrali estivi, segnalati secondo criteri geografici, offre un itinerario ragionato dei molteplici linguaggi scenici e drammaturgici proposto dalle singole rassegne, che spaziano dai repertori classici al teatro contemporaneo.

Nella ''Vetrina'', interessante sezione dedicata ai fatti significativi della scena italiana, sfilano i direttori artistici di recente nomina. Dall'intervista a Massimo Monaci e Antonio Calbi, rispettivamente direttore generale e direttore artistico del Teatro Eliseo di Roma, emergono i progetti elaborati per rilanciare l’ente nel tessuto culturale della città.

Il Teatro Stabile delle Marche ha affidato a Valerio Binasco il ruolo di direttore artistico. Il suo manifesto programmatico si basa sulla promozione del nuovo teatro italiano e sul dialogo con le istituzioni e realtà culturali attive nel territorio.
Al teatro Metastasio di Prato arrivato Josè Sanchis Sinisterra. L'affermato regista e autore spagnolo per la prossima stagione teatrale dovrà rispettare il cartellone delle produzioni e gli impegni presi dal suo predecessore, il pratese Massimo Luconi.
Si conclude l'esperienza di Cristina Pezzoli come direttore artistico dell'Associazione Teatrale Pistoiese-Teatro Manzoni di Pistoia, con un bilancio triennale segnato da luci e ombre.

Protagonista del terzo appuntamento con i ritratti di drammaturghi italiani è Roberto Cavosi, meranese attivo in area romana. L'intervento ripercorre le caratteristiche della sua scrittura teatrale che prende le mosse da un ciclo di drammi 'tirolesi', legati ai problemi multietnici dell'Alto Adige, per poi orientarsi a partire dagli anni Novanta con il dramma Rosanero verso una riflessione sul mito in chiave moderna. In questa dialettica di convergenza tra antichità e contemporaneità, i valori morali e religiosi universali, uniti al gioco dei sentimenti puri, alimentano nei personaggi una forte tensione esistenziale verso un qualcosa che il mondo nega, impedendo loro di raggiungere la felicità.
Di Cavosi si può leggere in questo numero di Hystrio l'inquietante e inedito testo di Gassosa, che sarà rappresentato dal Teatro Stabile di Bolzano assieme a Musica a richiesta di Franz Xavier Kroetz per la regia di Cristina Pezzoli e l'interpretazione di Patrizia Milani e Alexandra Tichy.

In occasione del trentesimo anniversario della morte di Pier Paolo Pasolini la rivista milanese propone un dossier di approfondimento, che pone al centro dell'attenzione la produzione teatrale e cinematografica in relazione alla drammaturgia italiana.
Il contributo di Stefano Casi, autore de I teatri di Pasolini (Milano, Ubulibri, 2005), sottolinea il carattere di grande utopista del teatro del Novecento attraverso la ricostruzione della carriera artistica e l'analisi del provocatorio Manifesto per un nuovo teatro del 1968.
Dopo Goldoni e Pirandello, Pasolini è l'autore italiano più rappresentato ed è entrato nel repertorio di importanti registi. L'intervista a Luca Ronconi, che ha firmato la regia di Calderòn nel 1978 al Laboratorio di Prato poi ripreso nel 1993 allo Stabile di Torino assieme ad Affabulazione e Pilade, si sofferma sulle caratteristiche della lingua, ''impasto di passionalità e retorica'', e riflette sulla posizione dello scrittore nell'ambito della nascente avanguardia italiana.
La tradizione pasoliniana nel teatro italiano si arricchisce di contributi scenici anche ad opera di Antonio Latella, che ha firmato il maggior numero di allestimenti tra il 2002 e il 2004. lI regista affronta la ricaduta del linguaggio (''le parole sono piaghe, ferite scritte sul corpo'') nell'impianto emotivo ed espressivo degli attori della sua compagnia che si sono confrontanti con Pilade, Porcile e Bestia da stile.
Indicativa testimonianza del successo internazionale del teatro pasoliniano è l'intervista a Stanislas Nordey, giovane regista francese che ha firmato gli allestimenti di Bestia da stile, Calderòn, Pilade e Porcile.
Nei film di ispirazione teatrale, Pasolini affronta il tema del contrasto tra individuo e collettività, fra realtà e mito, per dimostrare come la ripetizione e la variazione costituiscano costanti proprie del comportamento umano. L'intervento di Sandro Bernardi verifica questa ipotesi in Edipo Re, Porcile, Medea, Che cosa sono le nuvole?, che è un frammento di Capriccio all'italiana.
Chiude questo ricco dossier ''pasoliniade'', una antologia critica degli allestimenti più significativi di opere teatrali. Precisamente si tratta di Orgia nella regia di Pasolini nel 1968 e in quella di Andrea Adriatico nel 2004; Affabulazione nell'allestimento di Vittorio Gassman nel 1986; Pilade e Calderòn nelle versioni ideate da Luca Ronconi nel 1978 e nel 1993; Bestia da stile secondo Chérif; Porcile curato nel 1994 da Federico Tiezzi; I Turcs tal Friùl rappresentato da Elio De Capitani nel 1995.

''Teatro mondo'', la finestra dalla quale Hystrio osserva la scena internazionale, si sofferma sulla realtà parigina dove è in corso da parte della Comédie Française il recupero delle due comédies-ballet di Molière con gli allestimenti de L'Amour médicin e Le Sicilien ou l’Amour peintre da parte dei registi Jean-Marie Villégier e Jonathan Duverger, che impostano gli spettacoli sulla fusione di teatro e musica alla maniera dei moderni musical. Fortemente legato al melodramma si presenta Mambo mistico, ultima commedia di Alfredo Arias che firma anche la regia. Un'altra novità, Celebration di Harold Pinter allestita da Roger Planchon al Théatre du Rond-Point, non ha convinto per un'impostazione più vicina al vaudeville di Feydeau che all'asciuttezza anglosassone. Non meno deludente è stata Telefavela, testo e regia di René Pollesch, regista della Volksbühne di Berlino. Ampi consensi di pubblico e di critica hanno decretato il successo di Tristan et Isolde di Richard Wagner all'Opera Bastille per la regia di Peter Sellars, con la partecipazione di Bill Viola come responsabile dei video e di Esa-Pekka Salonen nella direzione musicale.
Da Parigi ci si trasferisce a Londra dove si segnala il trionfale ritorno di Vanessa Redgrave nella Royal Shakespeare Company (mancava dal 1962) per interpretare il ruolo di Ecuba, eroina dell’omonima tragedia euripidea, guidata dalla magistrale regia di Laurence Boswell.
A Bruxelles il Kunsten Festival des Arts si caratterizza per la progettualità pluriennale con la quale garantisce alle compagnie teatrali ospitalità distribuita nell'arco di più anni. E' il caso del gruppo olandese Roi Theater con la riuscita teatrologia ispirata alla Recherche di Proust. In parallelo prosegue l'interesse verso il teatro argentino con Gli amori d’Apollo e Dafne di Beatriz Catani, e El manifesto de ninos di El Periferico de Objetos.

L'appuntamento numero ventidue con ''Nati ieri. I protagonisti della giovane scena'' è con il Teatro dell’Argine fondato nel 1994 a San Lazzaro di Savena a pochi chilometri da Bologna.

Interessanti si presentano le novità raccontate nella sezione ''Teatroragazzi'' della rivista. Meritano particolare attenzione gli allestimenti curati da Teresa Ludovico per la Kismet Opera, a partire dalla Bella e Bestia, spettacolo molto applaudito anche all'estero, a Gilgamesh ricavato dal poema sumero, a La regina delle nevi, fiaba di Andersen attesa al debutto a Tokyo.

La consueta rassegna delle produzioni teatrali comprese nella sezione ''Critiche'' offre al lettore un panorama esaustivo di quanto realizzato in Italia nel corso della recente primavera.

Completano questo numero estivo della rivista le pagine di ''Exit'' dove si parla di Valeria Moriconi, Raffaello Baldini, Renzo Vescovi e Barbara Nativi; la ''Biblioteca'' con la segnalazione di saggi e testi di recente pubblicazione; il notiziario de ''la società teatrale'' con informazioni dall'Italia e dall'estero.



Massimo Bertoldi


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