Cineforum
a. XLIII 2003, n. 8 (428), euro 6,90
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Il numero di ottobre di Cineforum dedica il consueto spazio d'apertura alla 60a Mostra del Cinema di Venezia. Spente, finalmente, le ormai tradizionali polemiche del dopo festival, Fabrizio Tassi (Buonanotte Venezia) fa il punto sulla qualità delle pellicole in concorso. Bilancio nettamente positivo, allora, soprattutto se l'offerta cinematografica del Lido viene confrontata con la «monotonia estetica senza attributi» vista alla Croisette questa primavera. Venezia batte Cannes 2-0, sul doppio fronte del cinema che vale (da Zatoichi di Takeshi Kitano a Um filme falado di Manoel de Oliveira) e del cinema che piace (dal premiato Il ritorno di Andrey Zvyagintsev a Vodka Lemon del curdo Hiner Saleem).
Il numero si caratterizza poi per l'abbondanza dei contributi di taglio saggistico. Francesco Cattaneo (La ragione evanescente) indaga le ricorrenze tematiche, iconografiche, strutturali della figura simbolica del labirinto nel cinema di Stanley Kubrick. Matteo Bittanti (Pensa PlayStation: il cinema technoludico) studia l'inquietante convergenza formale, culturale, linguistica tra cinema e videogiochi. Nella sezione Primi Piani, Paolo Vecchi e Francesco Pitassio presentano i due registi polacchi Andrey Zulawsky e Zbigniew Rybczinsky. Per concludere, nella sezione Gli invisibili, Maurizio Pettinengo e Tullio Masoni dedicano un po' di spazio, rispettivamente, all'opera prima del messicano Carlos Reygades Japon e all'interessante filmografia della giovane regista italiana Sara Pozzoli.
Resta da segnalare la riduzione dell'apparato recensioni, ovvero delle rubriche Schede e Filmese, ma non si può avere tutto...
di Federico Vitella
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