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Theaterheute


2003, n. 7, euro 9,50
ISSN 0040-5507
La sezione Aufführungen si apre con una recensione a Mutter Courage und ihre Kinde allestita da Peter Zadek al Deutschen Theater di Berlino. Il regista si confronta con la celebre edizione realizzata da Brecht nel 1949 con Helene Weigel nel ruolo del titolo, verso la quale si rapporta in modo particolare: da un lato mantiene intatte le caratteristiche basilari nell'impianto scenografico e nei costumi, dall'altro imposta con ironia l'interpretazione dei personaggi per emancipare l'attore dalla recitazione straniata e indirizzarlo, in senso psicologico, verso la malinconia cechoviana. Protagonisti sono Angela Winkler, attrice storica di Zadeck nella parte di Mutter Courage, Susanne Lothar (Yvette Pottier), Friedrich-Karl Praetorius (il cappellano), Judith Glowna (Kattrin). 

L'allestimento di Edipo a Colono di Sofocle al Wiener Burg di Vienna firmato da Klaus Michael Grüber è una cupa metafora della morte dell'arte. Il palco presenta un paesaggio desolante di macerie e polvere, i costumi sono uniformi tuniche di materiale povero. I personaggi sono anime smarrite. Tra gli attori figurano Bruno Ganz (Edipo), Birgit Minichmayr (Antigone), Otto Sander (Teseo), Mareike Seidl (Ismene), Johann Oest (Creonte). 

Con molte riserve viene valutata l'interpretazione data dal regista Dieter Dorn a Les paravents di Jean Genet, in scena allo Bayerischen Staatsschauspiel di Monaco. Gli aspetti più politici e di denuncia del testo sono banalizzati, i problemi della colonizzazione messi in secondo piano come i contrasti e le violenze culturali e sociali. Ne emerge uno spettacolo povero e monotono con i personaggi trasformati in decadenti caricature, eleganti e moralmente integri, incapaci di sviluppare quello scandalo che domina nel testo. 

Test è la trasposizione teatrale dell'omonimo film di Thomas Vinterberg ideata dal regista Stephan Kimming e allestita al Thalia Theater di Amburgo. Si tratta di una storia di conflitti tra padre e figlio, di shakesperiana memoria, che sul palco si colora di comicità ispirata al teatro del boulevard. Tra i protagonisti figurano Hans- Christian Rudolph, Peter Jordan, Angelika Thomas, Norman Hacker. 

Dell'Elektra di Hugo von Hofmannsthal sono state realizzate due diverse edizioni. Allo Stattstheater di Stoccarda la regia di Jacqueline Kornmüller imprime ai personaggi della tragedia un senso di pazzia, violenta e selvaggia. Sulla scena di Herbert Murauer ci sono precisi simboli della vita, una pozza d'acqua, una fontana, un bagno alimentato dal getto continuo di due otri. Hedi Kriegeskotte è Elektra, solitaria e disperata, crudele nel suo odio verso gli uomini. Recita prevalentemente sdraiata a terra. Clitennestra di Juliane Koren veste un abito rosso sangue, trasparente, simbolo di nascita e presagio di morte. 

Diversa è Elektra proposta da Leander Haußmann al Berliner Ensemble. Il regista cala la tragedia in un contesto di relazioni famigliari, sulla scena costruita da Hamster Damm appaiono oggetti di uso domestico legati alla cucina, i personaggi si comportano come uomini comuni, annullando in questo modo la distanza storica. I ruoli principali sono così distribuiti: Elektra è Steffi Kühnert, Clitennestra è interpretata da Silvia Rieger, Egisto è Ralf Dittrich. 

Wolf è uno spettacolo di danza, musica e teatro ideato da Alain Platel, Sylvain Cambreling e Bert Neumann, caratterizzato da frequenti citazioni mozartiane e musiche contemporanee, dal ricorso a immagini in video, effetti di luci che bene si integrano con i ritmi ossessivi e i gesti minimali della performance degli attori. 

Il ritratto (Portrait) è dedicato a Felix Vörtler, importante attore della Schauspielhaus di Bochum che si è recentemente distinto per l'interpretazione di Felix Vörtler in Hedda Gabler di Ibsen con Dörte Lyssewski nel ruolo del titolo, per la regia di Ernst Stötzner. Tra gli altri spettacoli significativi per la sua carriera, e sui quali l'attore si sofferma nel corso dell'intervista, si incontrano Baal di Brecht e Der Parasit di Schiller. 

Sull'onda del successo ottenuto da Fausto Paravidino anche in Germania con Peanuts, rappresentato per tre mesi alla Haus der Kunst di Monaco, la rivista propone un interessante ed esauriente servizio dedicato alla più recente drammaturgia italiana. Di ogni giovane autore viene presentato un breve profilo artistico e tracciato un percorso interno all'opera con particolare attenzione ai riferimenti alla realtà politica. Nel ricco panorama si incontrano, oltre a Paravidino, Renato Gabrielli, Letizia Russo, Maria Pia Daniele, Emma Dante, Mariangela Gualtieri, Silvia Calamai, Pino Tierno, Margaret Mazzantini. La drammaturgia napoletana è ricordata con la citazione di Enzo Moscato, Manlio Santanelli e il compianto Annibale Rucello. Da un osservatorio tedesco, caratterizzato dall'apertura e promozione delle novità, la situazione italiana è giudicata almeno contraddittoria. Da un dato c'è il fiorire di questa scena di giovani scrittori, dall'altro lato c'è la difficoltà di trovare spazi e consensi, per la tendenza dei Teatri Stabili a fossilizzarsi sui nomi di sicura presa per il pubblico (Shakespeare, Molière, Goldoni, Pirandello), e per il totale disinteresse palesato dal governo, troppo avaro di contributi. 

Un servizio dedicato alla scena parigina presenta una realtà in chiaroscuro. Con una certa perplessità sono valutati gli spettacoli visti al Théatre National de le Colline, Vorher / Nachher di Roland Schimmelpfenning allestito da Michèle Foncher, e Il piccolo Eyolf di Ibsen. Di diverso spessore sono giudicati gli spettacoli proposti dal Théātre du Soleil. Le dernier Caravansérail è un lavoro collettivo curato da Ariane Mnouchkine con episodi di guerra tratti dall'Afghanistan, Bosnia e Iran. Julie Brochen presenta uno Zio Vanja eccellente per ritmi e ricerca di musicalità nella parola. Il personaggio del titolo è affidato a Francois Loriquet, al suo fianco, tra gli altri, Jean-Paul Roussillon (Alesandr Vladimirovic Serebrjakov), Jeanne Balibar (Elena Andreevna). 

Nicolas Hytner è stato recentemente nominato intendente del National Theatre di Londra. L'articolo ripercorre le sue regie anteriori all'impegno di dirigente, tra le quali Scenes from the Big Picture di Owen McCafferty, il progetto Jerry Springer- the Opera e Henry V di Shakespeare. 

Il testo del mese è una tragedia di David Lindemann, Koala Lumpur, ambientata a New York l'11 settembre.

di Massimo Bertoldi


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