Cineforum
a. XLII 2002, n. 7 (417)
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Il numero si apre con uno speciale dedicato alla maschera nelle sue molteplici interferenze col cinema. Francesco Pitassio indaga l'uso del volto coperto o difforme nel cinema dell'orrore, in cui la maschera " è l'epifania di un rimosso culturale, di una saldatura tra Natura e Cultura poi paludata "; Emiliano Morreale prende le mosse da un saggio di Sciascia, Il volto sulla maschera, per indagare i mascheramenti del cinema comico; Roy Menarini usa il tema proposto dallo speciale per teorizzare la cancellazione del volto nel cinema contemporaneo, mentre Marco Borroni rilegge Mr. Arkadin di Welles e Arancia meccanica di Kubrick e Andrea Meneghelli ripercorre i film, da L'uomo che ride a Face/off, in cui il volto dell'attore è deturpato, deformato o cancellato; infine, Rinaldo Censi studia le immagini ritrovate di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi, e Francesco Cattaneo rilegge Il Casanova di Federico Fellini.
Completano il numero, oltre alle consuete rubriche, un approfondimento sul cinema di Taiwan, che comprende due saggi critici e schede monografiche sugli autori citati; uno studio di Fabrizio Liberti che cerca di cogliere il filo rosso che lega molti dei recenti film d'animazione, e due analisi filmiche: la prima, a firma di Paolo Vecchi, dedicata agli ultimi film di Daniele Segre (Asuba de su serbatoiu e Tempo vero), e la seconda - di Tullio Masoni - centrata su Ashes and Snow di Gregory Colbert.
di Chiara Tognolotti
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