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Cineforum


a. XLII 2002, n. 5 (415)
L'ultimo film di Marco Bellocchio L'ora di religione è al centro di uno speciale che ospita gli interventi di T. Masoni (La luce quotidiana), E. Morreale (Il sorriso del laico) e P. Vecchi (Una polizza per l'aldilà), oltre ad un'intervista al regista condotta da E. Martini (La coerenza delle piccole azioni). Masoni sottolinea la ricorrenza della figura materna - dalla duplice valenza, leggera e ingombrante, onnipresente e insieme sfuggente - nell'opera di Bellocchio, mentre sul piano tematico il tono sarcastico con cui il regista dipinge il mondo cattolico sembra rimandare piuttosto a Buñuel. Morreale segue la traccia della laicità del film notandone le componenti kafkiane e la struttura a romanzo, "un romanzo strutturato, senza romanzesco ma con la struttura da dramma borghese otto-novecentesco", mentre Vecchi ripercorre le polemiche, provenienti soprattutto da certi ambienti cattolici, che hanno accompagnato l'uscita del film.

Completano il numero una lettura dell'opera di Derek Jarman a firma di L. Malavasi, centrata sulla componente autoriflessiva come chiave di volta dell'opera del cineasta, una rilettura dei personaggi interpretati da Montgomery Clift (E. Comuzio, L'uomo e i personaggi), e una riflessione di G. De Santi sul cinema degli anni Sessanta in Italia.

di Chiara Tognolotti


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