Numero dedicato al rapporto degli autori drammatici italiani del secondo Ottocento con la scena a loro contemporanea, e in particolare a Vittorio Bersezio. I primi quattro saggi analizzano infatti rispettivamente la corrispondenza dell'autore piemontese con particolare attenzione al suo ruolo di rappresentante per l'Italia di molti autori francesi (Bersezio e l'Italia del suo tempo), la peculiarità drammaturgica che richiederebbe studi più approfonditi de Le miserie 'd monsù Travet (Un'introduzione a Bersezio…), il prolungato rapporto epistolare del drammaturgo con Giacinta Pezzana (Giacinta Pezzana e Vittorio Bersezio…), la collaborazione fra l'attore dialettale Toselli e Bersezio alla messinscena de Le miserie (Giovanni Toselli e 'Le miserie…).
Gli altri interventi riguardano la battaglia per il rinnovamento della scena condotta da Collodi e dall'altro "fiorentino" Capuana (Drammaturgia e scena…), l'attività di Marco Praga come direttore della S.I.A. (Un drammaturgo-ragioniere…), e la descrizione metateatrale della pratica del teatro dei ruoli ottocentesco che Ferrari realizza con Goldoni e le sue sedici commedie nuove (Il metateatro in 'Goldoni…).