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Stefano Tomassini

Enzo Cosimi
Gruppo Occhèsc. Compagnia di danza Enzo Cosimi

Civitella in Val di Chiana (Arezzo), editrice ZONA, 2002, pp. 145, euro 15
ISBN 8887578419

Terzo volume della collana Pedane Mobili. Quaderni per la ricerca teatrale diretta da Franco Vazzoler e Paolo Gentiluomo e dedicata a quelle realtà che nel sonnecchiante panorama dello spettacolo in Italia rappresentano la cosiddetta "avanguardia" (Il Teatro del Lemming e Andrea Adriatico).

Analogamente alle due monografie che l'hanno preceduto, il "quaderno", curato dallo storico della danza Stefano Tomassini, offre un ricco apparato documentale. Non soltanto la suggestiva e utile Storia per immagini che consente al lettore di avere un'idea più precisa e concreta del lavoro del coreografo romano Enzo Cosimi, ma anche, nella sezione Materiali, un'eterogenea raccolta di testi e immagini. Si va dai bozzetti di scena (realizzati da Daniela Dal Cin, "storica" scenografa e costumista dei torinesi Marcido Marcidoris e Famosa Mimosa) alle note di coreografia dello stesso Cosimi, da estratti dai programmi di sala (con scritti, fra gli altri, di Giuseppe Bartolucci e Maria Nadotti) a recensioni e interviste. Complemento agli apparati la ricostruzione critica della carriera di Cosimi operata da Tomassini allo stesso tempo con scientifico rigore e coinvolta passione.

Dal primo spettacolo Calore (1982), passando per Sciame (1987) fino a Bacon - Punizione per il ribelle (1999) e al recentissimo Hallo Kitty! presentato alla Biennale Danza lo scorso maggio, emerge chiara la poetica del coreografo romano, impegnato a esplicitare quel conflitto fra desiderio ed esclusiva contemplazione della bellezza da una parte e, dall'altra, pressione degli istinti all'affrancazione e alla libera espressione, che da sempre informerebbe la natura più vera e l'obiettivo primo della danza. Cosimi, allievo fra gli altri di Merce Cunningham, esplicita questo combattimento in coreografie che mescolano l'alto (la danza classica) con il basso (la musica pop e oggetti e impianti scenografici che disegnano desolati paesaggi della contemporaneità), e in cui la fisicità dei danzatori viene esaltata. Il risultato è un linguaggio terragno e rabbioso, sensuale e rituale, amplificato da scenografie particolarmente curate e realizzate con l'ausilio di alcuni fra gli artisti più rinomati dell'avanguardia, quali Daniela Dal Cin, Luigi Veronesi e Aldo Tilocca. A questo proposito è da segnalare anche la collaborazione con l'artista visivo Fabrizio Plessi, autore della scenografia e dei video di Sciame. Questi dati sono importanti per giungere a una definizione della concezione della danza contemporanea proposta da Enzo Cosimi, coreografo capace di ribadire la centralità del corpo del danzatore senza tuttavia ridurre i propri spettacoli a puro training. L'artista è stato in grado di elaborare un'originale drammaturgia in cui musica, movimento, costumi e scena concorrono in misura analoga alla realizzazione di un'opera coerente e conclusa in sé stessa.


di Laura Bevione


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