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Orfeo. Il mito, la Musica
Atti delle giornate di studio Orfeo, il mito, la musica. Alessandria, 24-25 novembre 1999
A cura di Stefano A.E. Leoni

Maja, Torino, Ed. Trauben, 2002 pp. 207, Euro 15,00
ISBN 88-88398-04-X
Questo volume intende raccoglierne gli Atti disegnando un percorso che dalla musicologia si allarga all'epistemologia, all'etnologia, agli studi di letteratura e arti applicate e all'estetica. Il nucleo di queste riflessioni, quindi, riguarda l' eterno mito di Orfeo, visto come simbolo della potenza e delle meraviglie esercitate dalla musica, ma anche quale riflesso e metafora del mistero religioso e dell'arte, della poesia e della filosofia. Si è trattato di un progetto ambizioso e coraggioso, di cui bisogna dare atto agli organizzatori, anche perchè le intenzioni erano quelle di allargare le prospettiva di indagine a campi apparentemente esterni alle scienze musicologiche come vengono correntemente intese. Si voleva insomma raggiungere lo scopo di offrire un'immagine ricca e stimolante del binomio Orfeo/Musica partendo dalle progressive mitizzazioni e demitizzazioni della figura del poeta-cantore avvicendate nei secoli.

Tre le grandi tematiche che hanno diviso in tornate gli interventi del convegno: una prima incentrata sul Novecento, nel corso della quale la figura di Orfeo è stata messa a fuoco nei suoi risvolti letterari facendo riferimento, per esempio, alla ricca e curiosa personalità di Dino Campana e all'orfismo presente nella sua opera poetica; si è poi passati a trattare la fortuna di Orfeo in campo musicale, prelevando necessariamente alcune campionature dalla massa di riferimenti che tale problema avrebbe richiamato: dalla commmistione di entrambi gli aspetti sotto l'egida di Alberto Savinio, fino ai meccanismi fascinatori ed emozionali della musica. Interessante, la riflessione portata sul valore etico del comporre nel Novecento musicale presentata al termine della prima sessione dei lavori.

La seconda sessione, definita dal curatore d'ambiente, analizza il mito d'Orfeo sotto il doppio profilo antropologico culturale / antropologico musicale. E' sicuramente questa la parte più stimolante degli atti poiché offre ampie panoramiche di riletture, letterarie e teatrali insieme, come ad esempio l'Orfeo di Rilke e Trakl. Incisiva anche la riflessione sull'immagine sia di Medea sia di Euridice, che prende spunto dai lavori di P.P. Bisari, ripercorrendone le icone nella storia del melodramma.

Nella terza sessione, si analizza l'uso e l'abuso delle tematiche legate ad Orfeo e ai poteri incantatori del suo canto nella storia dell'estetica e dell'immaginario musicale tra la fine del XVI e l'inizio del XVII secolo fino a toccare all'Ottocento.

Il limite particolarmente avvertibile in questa sezione del volume è quello di non aver tenuto conto di un necessario aggiornamento di testi e contributi di vario tipo usciti immediatamente dopo la chiusura dei lavori. I curatori avrebbero così offerto un utile aggiornamento al lettore evitando il rischio dell'invecchiamento scientifico. Difetto, peraltro, comune a tanti lavori del genere dovuto spesso al ritardo con cui gli autori consegnano i testi originali e alle comprensibili fatiche redazionali.

Purtroppo manca un indice dei nomi, strumento sempre importantissimo per una più minuta ricognizione storica.
Antonella Bartoloni


Copertina del volume

cast indice del volume


 



 
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