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Hystrio
Trimestrale di teatro e spettacolo

a. XVIII, 2005, n. 2, pp. 125 euro 8,00

Ad eccezione della giovane compagnia milanese del Teatro dell’Arsenale che per l’occasione ha allestito Le Troiane e Il Diavolo e il Buon Dio, il centenario della nascita di Jean Paul Sartre (1905 – 1980) rimane un fatto estraneo alla cultura italiana dello spettacolo. E’ il rammarico di Ugo Ronfani che, nel nuovo numero di "Hystrio", parla di opportunità sprecata, in quanto si sarebbe potuto verificare la tenuta delle tematiche sartiane nella società contemporanea, caratterizzata da un superamento delle contrapposizioni ideologiche sulle quali lo scrittore francese aveva impostato la propria ricerca drammaturgica.

Il tema della dissoluzione delle ideologie è al centro di un’intervista a Toni Negri, prossimo a debuttare nel parigino Théatre de la Colline con Essaim (Sciame), storia di un kamikaze mancato per effetto di una profonda fase riflessiva che lo porta a recuperare la poetica dell’utopia in una direzione vicina a Brecht e Müller. Lo spettacolo sarà diretto da Barbara Nicolier e interpretato da Evelyne Didi.

Un ampio e dettagliato dossier si occupa del rapporto tra teatro e università, con particolare attenzione agli sviluppi prodotti dalla riforma Moratti del 2001. La ricognizione negli atenei italiani è preceduta da un’intervista a Ferruccio Marotti, docente dell’Università La Sapienza di Roma, che ripercorre le tappe storiche dell’affermazione e della definizione delle discipline teatrali nell’ambito degli studi umanistici. Interviste a docenti affiancate da schede con le informazioni essenziali, è illustrano le proposte disciplinari e gli orientamenti culturali dei maggiori istituti attivi in Italia. L’orientamento, pionieristico, basato sullo studio teorico e la verifica delle esperienze pratiche caratterizza la struttura formativa del bolognese Dams, come illustra Marco De Marinis, docente di Storia del teatro e dello spettacolo. Anna Maria Cascetta presenta l’Università Cattolica, Paolo Bosisio l’Università Statale di Milano, Eugenio Buonaccorsi il Dams di Genova, Siro Ferrone il Dams di Firenze e il Progeas di Prato. A completamento di questa panoramica si incontrano le segnalazioni dei centri minori, tra i quali Venezia, Trieste, Padova, Arezzo.

La sezione "Exit" è dedicata a tre grandi personaggi recentemente scomparsi. Delicati profili artistici con riferimenti biografici caratterizzano i ricordi di Corrado Pani, Arthur Miller ed Eva Magni.

Ricca di novità la sezione "Teatro mondo". Il viaggio attraverso la scena europea parte da Stoccolma con l’allestimento di Platonov ad opera del giovane regista Karl Dunér, che trasforma i personaggi cechoviani in fantastiche maschere burlesche. Allo Stadsteatern è in scena Fordringsägare (Creditori) di August Strindberg nella versione di Philip Zanden, anche interprete di Adolf. Dal repertorio del drammaturgo scandinavo Hilda Hellwig sceglie Kamraterna (Camerati) e cala la vicenda in un’atmosfera torbida e peccaminosa. Infine Merchant of Venice (Il mercante di Venezia) nell’allestimento proposto al Dramatiska Teatern da Mats Ek si presenta ricco di soluzioni scenografiche e con un’attrice, la dolente Malin Ek, nell’inedito ruolo di Shylock.

Di grande spessore artistico i due spettacoli di New York, che si caratterizzano per il comune impegno di denuncia civile, a dimostrazione di un mutamento di tendenze subentrato nel teatro americano dopo l’11 settembre. Disposable Men di James Scruggs, attore-autore afroamericano, è un’opera multimediale incentrata sul tema della violenza razziale. The End of the Moon di Laurie Anderson costituisce il risultato di un’esperienza inedita per un artista, ossia la visita per due anni dei centri Nasa della nazione a contatto diretto con scienziati ed astronauti. Ne è nato uno spettacolo di indagine sui rapporti tra tecnologia e cultura.

Il Festival di Liegi è diventato una vetrina per il teatro italiano. All’ultima edizione hanno partecipato Ascanio Celestini con Cecafumo e Scemo di guerra, Emma Dante con Scimia da Tommaso Landolfi e Armando Punzo con Il vuoto ovvero quello che resta di Bertolt Brecht, rielaborazione dell’Opera da tre soldi.

A Parigi domina l’attore di prestigio, come emerge dagli spettacoli recensiti da "Hystrio". Alain Delon ed Astrid Veillon sono i protagonisti di Les Montagnes Russes di Eric Assous con la regia di Anne Bourgeois nella produzione del Théatre Marigny-Robert Hossein. Isabelle Huppert è stata interprete magistrale di Hedda Gabler diretta da Eric Locascade all’Odéon-Théatre de l’Europe. In Doux oiseau de jeunesse (Sweet Bird of Youth) di Tennessee Williams si è distinta Claudia Cardinale, sobria ed essenziale, attenta alle linee interpretative della regia di Philippe Adrien che ha realizzato lo spettacolo applaudito al Théatre de la Madeleine.

L’appuntamento con i protagonisti della giovane scena di "Nati ieri" è con Teatro Aperto, gruppo milanese attivo dal 1993 che si caratterizza per l’attenzione rivolta ai testi in prosa di autrici femminili, quali Marguerite Duras e Alda Merini per Lenti in amore (1995-96), Clarice Lispector per Cuore d’infinita distanza e Sarah Kane per Sinfonia per corpi soli (2001), Anna Maria Ortese per La lente scura (2003).

Il testo pubblicato dalla rivista è Mari di Tino Caspanello, vincitore del Premio Riccione per il teatro 2003 e Premio Speciale della Giuria "Bignami-Quondamatteo". Le pagine dedicate alla rassegna delle produzioni italiane presentano un quadro esaustivo e aggiornato nelle sezioni "Teatro ragazzi" e "Critiche", con interessanti recensioni a rappresentazioni teatrali distribuite secondo criteri geografici.

 









Massimo Bertoldi


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