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Theaterheute


2005, n. 2, pp.81 € 12,80
ISSN issn 0040 5507

La manciata di articoli pubblicati in apertura dell’ultimo numero di "Theaterheute" sono dedicati a Peter Palitzsch, importante regista e intendente teatrale recentemente scomparso, e diventano ricche pagine di storia dello spettacolo tedesco tanto fu il contributo artistico e il lavoro organizzativo manifestato da questo carismatico personaggio.

La carriera di Palitzsch iniziò nel dopoguerra presso la Volksbühne di Dresda e proseguì nel 1948 quando Brecht lo invitò al Berliner Ensemble. Al sorprendente debutto con Der Held der westlichen Welt di Syngers seguì un altro clamoroso successo con l'allestimento nel 1958, in collaborazione con Weck Wert, del dramma brechtiano Der aufhaltsame Aufstieg des Arturo Ui e con la messinscena nel 1962 di Dantons Tods di Georg Büchner per il National Theater di Wüttenberg, del quale assunse la direzione nel 1967. Si trasferì poi a Stoccarda, ma si dimise già alla fine degli anni Settanta, non prima di aver proposto un Amleto che fece molto discutere. In seguito lavorò a Francoforte, realizzando allestimenti ricavati da Lessing, Müller, Wedekind, Ibsen, Schiller e Horvàth. Nel 1992 entrò a far parte della nuova direzione del Berliner Ensemble.

Tra le novità della scena teatrale tedesca, recensite nella sezione "Aufführungen" della rivista, spicca l'allestimento di Eldorado di Marius von Mayenburg, storia di una profonda crisi sentimentale imbevuta di problemi sociali vissuta da una giovane coppia, che il regista Thomas Ostermeier trasferisce sul palco della Schaubühne di Berlino per l'interpretazione di Matthias Matschke e Stephanie Eidt. Anche 3 von 5 Millionen di Fritz Kater, commedia ricavata dall'omonimo romanzo di Leonhard Frank del 1932, affronta tematiche sentimentali calate in un clima fortemente storicizzato dal racconto di tre generazioni di emigrati dalla Germania all'Argentina all'inizio del Novecento. La regia di Armin Petras ha convinto pubblico e critica accorsi nella sala del Deutschen Theater della capitale tedesca.

Ancora a Berlino, nella Volksbühne, è andato in scena uno spettacolo originale e di grande coinvolgimento: Meine Schneekönigin, trasposizione teatrale dell'omonima fiaba di Hans Christian Andersen che il regista Frank Castorf trasferisce nel nostro presente. Nel ruolo della protagonista Gerda si è distinta Jeanette Spassova, che ha disegnato una figura inquieta, in bilico tra cinismo e aperture al sesso e alla passione.

Si tinge di atmosfere malinconiche e intime la lettura che Matthias Hartmann propone del cechoviano Ivanov recentemente allestito a Bochum. Il problema del narcisismo dell'omonimo protagonista si sposta dal piano psicologico e caratteriale ad un livello sociale, ad indicare un rapporto difficile con il mondo, con Michael Maertens nel ruolo del titolo, si sono distinti Angelica Richter (Babakina), Johanna Gastdorf (Sarah), Fritz Schediwy (Schabjelski).

Il ritratto del mese ("Portrait") è dedicato a Katja Reinke, attrice recentemente salita alla ribalta grazie alla toccante interpretazione data a Helene Alving in Gespenster (Spettri), dramma ibseniano allestito da Tom Kühnel a Basilea. Nel percorso creativo dell'interprete svizzera si annoverano altre apprezzate figure femminili, come la ragazza inquieta in Einfach unwiderstehlich, dramma tratto dal romanzo The Rules of Attraction di Bret Easton Ellis ambientato in un College americano e allestito da Nicolas Stemann, oppure Ofelia nell’Amleto curato da Lars-Ole Walburg nel 1995.

Un articolo fa il punto sulla situazione del teatro per i bambini attraverso la valutazione dei principali allestimenti prodotti nel corso della stagione. Emerge un quadro culturale assai lusinghiero, caratterizzato da una diffusione capillare nei teatri tedeschi con spettacoli che spaziano dalle favole natalizie alle gesta medievali.

Il testo ("Das Stück") del mese è Nacht dello scrittore polacco Andrzej Stasiuk. Si tratta di una farsa tragica dedicata alla medicina, che Mikolaj Grabowski ha allestito nello Schauspielhaus di Düsseldorf per l'interpretazione di Esther Hausmann, Eva Spott, Steffi Kratz, Tim Egloff, Michael Fuchs e Thomas Wittmann.



Massimo Bertoldi


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