Palermo, Sellerio, 2002, pp. 68, euro 5,00
ISBN 88-389-1835-X
Elisa è forse il personaggio meno noto e meno studiato della famiglia Bonaparte; la sua vicenda è legata essenzialmente ai quasi dieci anni di governo del piccolo principato di Lucca (dal 1805 al 1814). Dotata di minor fascino rispetto agli altri componenti femminili della famiglia (come ad esempio Paolina o Carolina), la sorella di Napoleone dimostrò negli anni di governo una spiccata capacità di governare il piccolo principato toscano unita a una singolare attenzione nell'animare una corte erudita dove si praticavano le arti, ed in modo particolare il teatro, (segno dell'affetto che legava Elisa al più colto dei fratelli Bonaparte, Luciano).
Nel breve monologo di Ernesto Ferrero, ambientato a Lucca in una notte di marzo del 1814, Elisa calca la scena di un immaginario e spettrale teatro dove rivivono i personaggi che nel corso della sua vita l'hanno amata, l'hanno odiata o hanno ostacolato le sue ambizioni di liberarsi dall'ombra ingombrante e ambigua del fratello. La Granduchessa attende rassegnata l'arrivo delle truppe alleate che presto metteranno fine al suo potere, consapevole del suo inevitabile e ormai prossimo declino e dell'ineluttabile conclusione di un'epoca.
Il testo è arricchito di un breve biografia che l'autore dedica ad Elisa Baciocchi, dal titolo Il teatro della Granduchessa.