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Christoph Petersen

Ritual und Theater
Meßallegorese, Osterfeier und Osterspiel im Mittelalter

Tübingen, Max Niemeyer Verlag, 2004, pp. 268, euro 38,00
ISBN 3-484-89125-4

Lo studio del teatro sacro maturato in età medievale solleva da sempre molteplici e complicati interrogativi, per l'ampiezza del fenomeno esteso in un lungo periodo temporale, per lo sviluppo segnato da risultati artistici eterogenei e spesso caratterizzati da sostanziali differenze formali e contenutistiche, ora grandi ora piccole, tra le varie aree culturali che compongono la geografia dello spettacolo. Spinosa e dalle valutazioni critiche spesso controverse, si pone la questione relativa alla definizione dello stesso genere teatrale, quando si tratta di stabilire gli scambi e i contatti, i rapporti filiativi con la ritualità religiosa codificata dalla chiesa.

Il libro di Christoph Petersen, Ritual und Theater, partecipa al dibattito con una preziosa ed esauriente ricerca che, pur privilegiando l'area tedesca, presenta un panorama di respiro europeo, spaziando dall'Italia alla Francia, dalla Svizzera alla Spagna, dalla Repubblica Ceca all’Irlanda.

Alla base del rapporto tra il ludus theatralis e la liturgia sta l'incontro-scontro dell'uomo di spettacolo di formazione comica e profana con le istituzioni ecclesiastiche, che affrontarono il problema in modo discontinuo e contraddittorio, ora con atteggiamenti repressivi ora con posizioni di tolleranza. Questo momento di apertura culturale diventò terreno fertile per la migrazione di simboli, lezioni drammatiche ed espressioni linguistiche, che concorsero alla 'teatralizzazione' in senso laico di manifestazioni propriamente religiose. Il fenomeno di contaminazione e di circuitazione seguì anche una traiettoria inversa. Dal palco della sacra rappresentazione si mossero segni scenici in direzione dell'altare della chiesa. La messa, per esempio, offrì all'episodio teatrale dell'Ultima Cena un reticolato di codici allegorici e una serie di gesti e pose di collaudata impostazione drammatica, mentre l’officiante assimilò quel senso di tragico derivato dalle tecniche espressive dell’attore, capace di colpire l’immaginazione e le emozioni dei fedeli spettatori.

Secondo l'ipotesi di Petersen il teatro religioso medievale si enucleò dal complesso dei riti ufficiali varati dalla chiesa e si mosse lungo un percorso artistico segnato da due momenti fondamentali per la sua evoluzione, quali la ricerca della coerenza narrativa e la successiva ricerca di coerenza scenica. L'attenta analisi degli spettacoli pasquali dimostra lo sviluppo del fenomeno e dei suoi campi semantici che riguardano le tecniche dell'allestimento e la performance, le elaborazioni sceniche e scenografiche.


Massimo Bertoldi


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