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Euvgenij B. Vachtangov

Il sistema e l’eccezione
Taccuini, lettere, diari
A cura di Fausto Malcovati

Pisa, Edizioni ETS, 2004, pp. 354, euro 21,00
ISBN 88-467-1087-8
Una nuova edizione degli scritti del regista russo Euvgenij Bogratjonovič Vachtangov (1883-1921), pubblicati in Italia per la prima volta nel 1984, inaugura la nuova serie della collana "Oggi, del teatro" (Edizioni ETS, in collaborazione con Fondazione Pontedera Teatro). La prima serie, ideata da Fabrizio Cruciani, promossa dal Centro per la Sperimentazione e la Ricerca teatrale di Pontedera e pubblicata da La Casa Uscher di Firenze, comprende 16 titoli, oggi quasi tutti esauriti da tempo. Testi - tra i quali ricordiamo Il teatro dei sogni materializzati di Sergio Secci, sul Bread and Puppet Theatre, Il luogo del teatro di Jacques Copeau, Jerzy Grotowski di Jennifer Kumiega - che, come scrisse Cruciani nel 1980, "si propongono di affrontare campi di indagine del presente e del passato, per la conoscenza, oggi, del teatro". Il nuovo ciclo di pubblicazioni, diretto da Roberto Bacci e Carla Pollastrelli, propone nuovi titoli accanto alla riedizione dei più significativi della prima serie.

Il sistema e l'eccezione è la traduzione integrale del volume Euvgenij Vachtangov: Materialy i Stat'i (Mosca, VTO, 1959; trad. letterale: Materiali e articoli). Diari, lettere, appunti di viaggio, note di regia, riflessioni sul significato e sui compiti dell'arte e del teatro: materiali eterogenei e frammentari, da cui però emergono con prepotenza l'innata vocazione pedagogica di Vachtangov, la sua concezione etico-religiosa del teatro, la totale dedizione, lo spirito di sacrificio e la rigida disciplina che caratterizzarono il suo lavoro e che il regista pretese inflessibilmente dai suoi allievi.

Degne di nota, oltre ai documenti sugli spettacoli messi in scena, soprattutto le testimonianze relative ai rapporti con gli altri grandi maestri della regia russa del Novecento e la sezione dedicata all'attività dei due Studi del Teatro d'Arte di Mosca di cui Vachtangov fu il principale animatore. Queste pagine, permeate da uno straordinario fervore, mostrano che lo Studio era concepito da Vachtangov come luogo di perfezionamento morale, non solo teatrale: una sorta di chiostro in cui gli attori, quasi i membri di una setta segreta, compivano una sacro percorso di nobilitazione e purificazione, ricercando attraverso l'arte la liberazione dall'egoismo e delle piccole ambizioni.

Il saggio introduttivo di Fausto Malcovati ripercorre la biografia artistica di Vachtangov e analizza le sue regie più importanti, fornendo al lettore un'ottima guida per la comprensione e la contestualizzazione degli appassionati scritti del maestro russo

Tommaso Assennato


copertina

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