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Pietro Metastasio

Drammi per musica
I. Il periodo italiano. 1724 - 1730
II. Il regno di Carlo VI. 1730 - 1740

A cura di Anna Laura Bellina

Vol. I, Il periodo italiano. 1724-1730 Venezia, Marsilio, 2002, pp. 621, euro 30,00; Vol. II, Il regno di Carlo VI. 1730-1740 Venezia, Marsilio, 2003, pp. 794 con CD rom, euro 35,00
ISBN Vol. I, 88-317-8122-7; Vol. II, 88-317-8314-9
"In ogni caso l'équipe [...] ha cercato di mettere a punto uno strumento di lavoro, ben consapevole del fatto che ogni variante ha la sua storia. Forse qualcuno la racconterà". Si chiude così la Nota relativa all'Edizione complanare in CD ROM dei Drammi per musica di Pietro Metastasio allestita da Anna Laura Bellina, Enrica Bojan, Luciana Grappeggia, Sandra Marin, Luigi Tessarolo e Anna Vencato, e così si chiude anche la Nota del "Progetto Metastasio" on line dovuto al medesimo gruppo di lavoro (www.progettometastasio.it). Si tratta di un'impresa che sta per giungere in porto con l'uscita, prevista a fine anno, del terzo volume (con gli Indici) dell'edizione cartacea dei melodrammi per i tipi dell'editore Marsilio di Venezia (che ha pubblicato anche il CD nel 2003). Curatrice di quest'ultima è ancora Anna Laura Bellina, che ha distribuito in tre tomi i ventisei drammi, articolandoli in Il periodo italiano (1724-1730) (2002), Il regno di Carlo VI (1730-1740) (2003), e L'età di Maria Teresa (1740-1771). 

Impresa davvero imponente che subentra all'edizione mondadoriana del Brunelli, finora di riferimento, con prospettive metodologiche e mezzi tecnici appropriati ad una nozione di teatro per musica, di immediata ed esplosiva fortuna dello specifico teatro metastasiano e, in una parola, di filologia teatrale, assolutamente moderne. Fondamentale la nozione di "strumento" sulla quale esplicitamente si insiste e che rappresenta una precisa e consapevole "proposta di metodo": siamo in presenza infatti di una manovra a tenaglia destinata a consentire l'accesso al laboratorio metastasiano a più livelli. Una descrizione del lavoro svolto fornisce da sola la misura e la capacità operativa di questo "strumento".

Nell'edizione cartacea, insieme a una nota biografica, l'introduzione della Bellina, I drammi per musica, scandisce con sintetica puntualità la carriera metastasiana in base alle rappresentazioni delle opere, intese come simbiosi di poesia e musica, con preciso riferimento alle partiture e alla pubblicazione e ripubblicazione dei libretti, portatori di adattamenti più o meno cospicui, ora d'autore, ora adespoti. Le quattro edizioni complessive e successive dei melodrammi (Bettinelli, Quillau, Reale, Hérissant) rappresentano, con le numerose ristampe, il versante destinato alla lettura della produzione del poeta cesareo, le cui vicende sono scandite negli snodi principali. Fonte primaria di queste dense pagine è Metastasio stesso con il suo sterminato epistolario, al quale una fitta rete di rimandi connette ogni mossa teatrale ed editoriale. Ed è grazie a questa fonte, e ai 'non riscontri' nelle raccolte seguite dall'autore, che la Bellina giunge anche a 'disattribuzioni' eccellenti, come l'Impresario delle Canarie e le cantate del Tabacco e del Cioccolatte.

Per i testi è adottata l'edizione Hérissant (1780-83) - l'Apparato segnala i pochi emendamenti, e tiene conto dell'autografo A-Wn 10279*, contenente correzioni del 1773 alla Reale - o meglio, è adottata l'ultima volontà dell'autore che non sempre era stata esaudita da Pezzana, che quell'edizione aveva curato, come nel caso del Catone in Utica, che nella settecentina compare in due diverse redazioni e non soltanto nella seconda in linea con gli intenti metastasiani, o in quello delle due licenze, viennese e madrilena, dell'Adriano in Siria, delle quali viene promossa la più tarda, in sintonia con la redazione del melodramma.

L'edizione cartacea ci ripropone, in sintesi, l'immagine 'classica' di Metastasio, secondo l'edizione parigina ('aggiornata') che condizionò la successiva fortuna dei drammi, come le molte edizioni descriptae elencate dalla Bellina testimoniano. In assenza di un ordinamento d'autore, per i ventisei melodrammi è stato scelto l'allineamento cronologico delle principi (che consente l'individuazione delle tre 'stagioni' metastasiane), anche se quattro melodrammi appaiono nell'ultima redazione approntata per la corte di Madrid negli anni Cinquanta e accolta dall'Hérissant. E' la medesima disposizione del volume curato da Bruno Brunelli e ciò consente di misurare la differenza fra le due edizioni, non soltanto per le scelte macroscopiche (i casi del Catone, della licenza dell'Adriano, e dell'Impresario delle Canarie, riportato da Brunelli in coda alla Didone), ma per il rispetto delle forme linguistiche originali, per il restauro dei versi e per il commento, sobrio, data la mole dei testi, ma essenziale per una corretta lettura e tendente a sciogliere i nodi proposti dal poeta stesso (le fonti dichiarate negli Argomenti, gli autori esplicitamente praticati, i nomi concretamente utilizzati), a documentare i giudizi della critica del Settecento e dell'Ottocento (da Benedetto Marcello a Carducci e De Sanctis), a indicare lo schema metrico delle arie.

Il 'libro', insomma, il libro dei drammi di Metastasio, da leggere e da maneggiare con facilità, mentre del tutto diverse sono la funzione e la relativa fruizione del CD ROM che contiene l'edizione complanare di tutte le redazioni dei melodrammi (Didone e Semiramide ne contano ben nove), dalle principi (non ci rimangono autografi) di nuovo fino all'Hérissant, riproposta qui "pari pari", come spiega la Bellina, "dato che il testo elettronico esonera dall'obbligo di scegliere e di promuovere una versione". Il sito diverge dal CD per l'assenza del confronto complanare, ma consente tutte le altre forme di analisi (e vale la pena di segnalare l'analoga intrapresa in fieri relativa ai drammi per musica goldoniani: www.carlogoldoni.it).

Il cammino dalle origini all'ultima edizione si articola così complessivamente in 141 stesure (ciascuna con il proprio apparato e ognuna curata esattamente con i medesimi criteri dell'edizione cartacea), talmente tante che già solo per il numero fuoriescono dalla possibilità di una reale utilizzazione 'in libro' e rendono compiutamente ragione del lavoro di anni per reperire i testimoni, perfino quando non censiti dal Sartori (le versioni madrilene di Demetrio, Didone abbandonata, Semiramide riconosciuta, Adriano in Siria). Fondamentale l'elaborazione elettronica a cui le stesure sono state sottoposte e che consente loro di essere consultate singolarmente, confrontate in modo incrociato (sono visualizzate le varianti fra le diverse redazioni e le persistenze fra i testi riscritti), copiate, stampate e 'interrogate' in più forme col supporto delle concordanze lessicali e dell'indice onomastico di persone e luoghi. In pratica da ora in avanti la lingua e lo stile di Metastasio, fra le componenti costitutive essenziali di quell''Italiano in Europa' che tanto acutamente indagava Folena e che oggi ha acquistato ulteriore evidenza ed attualità, ha a disposizione un dinamico ventaglio esemplificativo e possibilità di indagine di primissimo ordine.

E' questo il fondamentale "strumento" di lavoro, in carta, in CD e on line, dunque veramente aperto a tutti, promesso dai curatori, e promesso, è bene dirlo, senza la sicumera di chi pretenda di rifondare la filologia, come talvolta è capitato di veder proclamare in imprese analoghe per intenti, ma infinitamente più modeste per risultati: anzi, forse il tutto è presentato con una semplicità e linearità di propositi tale che addirittura spiazzano di primo acchito lo studioso, il quale entra poi per gradi, nel momento in cui il fisico e reiterato clic attiva le molteplici funzioni, in questo mondo metastasiano che è davvero 'nuovo' e che apre, questo è certo, prospettive finora impensabili per chi voglia narrare la "storia" che ogni variante ha dietro di sé, e, in sintesi, la storia tout court.

Laura Riccò


"Drammi per musica" vol. I

cast indice del volume


 


''Drammi per musica'' vol. II





 



 




 
 
 
 
 


 




 
 
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