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Il Gala delle meraviglie

di Gabriella Gori
  Gala Fracci 2024
Data di pubblicazione su web 03/05/2024  


Ça va sans dire la terza edizione del Gala Fracci non delude le aspettative e la serata regala momenti magici nel nome di Carla Fracci, “volata” nell’iperuranio coreutico il 27 maggio 2021. Il Teatro alla Scala, il direttore Manuel Legris, il corpo di ballo e le étoiles internazionali Roberto Bolle, Marianela Núñez, Vadim Muntagirov, Olga Smirnova e Jacopo Tissi le rendono omaggio con uno spettacolo grandioso che coniuga virtuosismo tecnico e potenza interpretativa con dodici pezzi tratti dal repertorio accademico e contemporaneo. Un programma portato in scena da uno stuolo di veri e propri fuoriclasse, accompagnati dall’orchestra del Piermarini diretta da David Coleman, che registra il sold out e fa di Milano e del suo meraviglioso teatro un polo di attrazione per unʼarte dall’innegabile seguito e capace di tenere testa al concomitante Salone Internazionale del Mobile cittadino. 


In particolare questa edizione 2024, oltre al dato commemorativo, riveste un importante significato culturale in un momento in cui, come ha annunciato il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, si profila la tanto attesa riapertura dei corpi di ballo nelle fondazioni lirico-sinfoniche.  Un proposito che aumenterà il numero degli organici istituzionali accanto a quelli esistenti della Scala di Milano, dell’Opera di Roma, del San Carlo di Napoli e del Massimo di Palermo, rimarginando un vulnus di decenni, e che è accolto con favore dallo stesso Roberto Bolle e - aggiungiamo noi - dalla Fracci che ha sempre sostenuto il valore dei corpi di ballo con un instancabile impegno e una incrollabile determinazione che sono ancora di esempio.


Come da tradizione questo Gala delle meraviglie si apre con le gigantografie di Carla che introducono le singole performance, chiudono l’evento e sono corredate da filmati dei ballerini mentre provano e si impadroniscono dei ruoli. E ci piace partire proprio da Roberto Bolle, «lʼétoile dei due mondi» che emoziona in In your black eyes di Patrick de Bana, ispirato a Nijinskij ma pensato per lui. Un intenso assolo del 2022 di matrice contemporanea su musica di Ezio Bosso che rivela un Bolle intimo, inusuale, capace di esprimere il suo profondo “sentire” nella coreografia “respirata” di de Bana. Un autore già applaudito alla Scala nella Serata Contemporanea della stagione 2020-2021 per il suo The Labyrinth of Solitude.



Roberto Bolle in In your black eyes
eseguito al Gala Fracci 2024 il 19 aprile 2024
© Teatro alla Scala

Sempre nella sezione contemporanea della serata troviamo Árbakkinn di Simone Valastro su musica di Ólafur Arnalds con la prima ballerina Antonella Albano e il solista Massimo Garon. Presentato anch’esso nella Serata Contemporanea 2020-2021, Árbakkinn è la messa in danza delle luci e delle ombre del rapporto a due tra addii e ritorni che segnano una relazione da cui lei fuggirà. Uno sguardo disincantato ma poetico di questo giovane autore ormai giunto sulla rampa di lancio della creazione coreografica.


Anche Luce di Andrea Crescenzi su musica tratta da The Light di Philip Glass è un lavoro di taglio contemporaneo interpretato dai solisti Linda Giubelli, Navrin Turnbull e Domenico Di Cristo, che rivela l’estro di Crescenzi, danzatore scaligero e coreografo in pectore. Nato per il 61° Salone del Mobile nel 2023, Luce si caratterizza per bagliori improvvisi e fasci luminosi che interagiscono con i protagonisti vestiti di nero e con una danza corposa, estremizzata ed aggrovigliata.


Momento clou di questa edizione è la messinscena de La Luna di Maurice Béjart creata nel 1976 su musica di Johann Sebastian Bach per la grande Luciana Savignano. Oggi questa carismatica ottantenne con generosità “dona” all’étoile Nicoletta Manni il capolavoro béjartiano. La Manni, grazie alla supervisione della Savignano e all’accompagnamento del violino di Laura Marzadori e del clavicembalo di Takahiro Yoshikawa, restituisce questo assolo femminile con unʼintensità senza pari accentuando la natura androgena e algida dell’astro, il suo apparire e sparire, la sua misteriosa e conturbante presenza resa argentea e perlacea dalle luci soffuse e dal bianco cangiante del costume. Uno splendido cadeau di questo Gala raggiunge l’acme quando la Savignano appare in palcoscenico alla fine dell'esibizione e Nicoletta, visibilmente emozionata, la ringrazia e l’abbraccia in un ideale e reale fil rouge tra passato e presente.



Nicoletta Manni in Luna, al Gala Fracci 2024 il 19 aprile 2024
© Teatro alla Scala

Altrettanto straordinaria è la scelta di inserire nel palinsesto coreografico Il Pipistrello ideato da Roland Petit nel 1979 sulla musica di Johann Strauss figlio. Proposto nel quadro III del I Atto e supervisionato da Luigi Bonino, a suo tempo protagonista come lo fu anche una giovane Fracci, il balletto vede una giovane donna trasformandosi da “angelo del focolare” in femme fatale per riconquistare il marito fedifrago. La prima ballerina Virna Toppi e il solista Christian Fagetti mettono in atto il gioco della seduzione con una squisita leggerezza e sono encomiabili per perfezione e gradevolezza.



Virna Toppi e Luana Saullo in Il Pipistrello, al Gala Fracci 2024 il 19 aprile 2024
© Teatro alla Scala


Il neoclassicismo esplode nel Pas de deux from Diamonds tratto da Jewels di George Balanchine del 1967 su musica di Čajkovskij e ballato dalle étoiles Olga Smirnova e Jacopo Tissi. Una coppia straordinaria che sfoggia una tecnica smagliante e uno stile balanchiniano elegante, raffinato e molto chic

La lezione di un altro impareggiabile maestro del balletto, Marius Petipa, ritorna con Donizetti pas de deux, una coreografia di Manuel Legris su musica di Gaetano Donizetti del 2007 che celebra la forma del pas de deux coinvolgendo i primi ballerini Alice Mariani e Nicola Del Freo che brillano di luce propria in un divertissement pieno di strabilianti virtuosismi.


I celebri titoli del repertorio ottocentesco la fanno da padroni con Il lago dei cigni di Rudolf Nureyev su musica di Čajkovskij del 1985 e cavallo di battaglia della Fracci. In questo gala si propone un estratto dall’atto II con la solista Maria Celeste Losa e il primo ballerino Timofej Andrijashenko, affiancati dai solisti e dal corpo di ballo. Un momento pieno di magia culminato nel celebre adagio di Odette e Siegfried, reso con innegabile perfezione e sicurezza dai danzatori scaligeri.


Ancora l’Ottocento ballettistico risplende con La Sylphide di Auguste Bournonville su musica di  Herman Severin Løvenskjold. Di questo ballet blanc, interpretato tantissime volte dalla Fracci, va in scena il magico Passo a due dall’atto II con la solista Vittoria Valerio e il primo ballerino Claudio Coviello che lo eseguono con innegabile maestria e sensibilità.


Il brio di Paquita di Marius Petipa su musica di Ludwig Minkus è richiamato nel divertissement dell'adagio e coda. Vero banco di prova per i reiterati virtuosismi e più volte affrontato dalla Fracci, questo pas de deux mette in mostra la bravura dei primi ballerini Martina Arduino e Marco Agostino, dei solisti e dell’organico.


Il Grand pas de deux dall'atto III de La Bella Addormentata nel bosco di Marius Petipa su musica di Čajkovskij, è un inno alle memorabili esecuzioni della Fracci e questa volta sono le étoiles Marianela Núñez e Vadim Muntagirov a stupire per la nonchalance con cui sfoderano tecnicismi stratosferici e prodigiosi con il sorriso sulle labbra.


Spumeggiante e adrenalinico è il gran finale con Coppélia su musica di Léo Delibes. La Fracci interpretò nel 1968 Coppélia coreografata da Enrique Martinez e nel programma del Gala 2024 è proposta la versione di Alexei Ratmansky, che ha debuttato alla Scala lo scorso dicembre e di cui si ripropone il finale dell’atto III. Lʼennesima occasione per vedere all’opera l’étoile Nicoletta Manni, il primo ballerino Timofej Andrijashenko, i solisti Linda Giubelli, Navrin Turnbull, Gaia Andreanó, il corpo di ballo, gli allievi della scuola di ballo, e constatare ancora una volta la invidiabile e innegabile levatura delle loro prestazioni.



Momento conclusivo del Gala Fracci 2024 del 19 aprile 2024
© Teatro alla Scala


In chiusura sono scrosciati calorosissimi gli applausi degli spettatori che si sentono partecipi di questo tributo a Carla Fracci che il Teatro alla Scala le dedica e le intitola, alla vigilia del Gala, la nuova Sala ballo della torre di via Verdi. Una felice decisione che rinsalda un legame indissolubile e imperituro tra il Piermarini e la Giselle per antonomasia.





Gala Fracci 2024
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La locandina dello spettacolo

 
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