drammaturgia.it
Home | Cinema | Teatro | Opera e concerti | Danza | Mostre | Varia | Televisioni | Libri | Riviste
Punto sul vivo | Segnal@zioni | Saggi | Profili-interviste | Link | Contatti
cerca in vai

Georges Forestier, la voce di Molière

di Siro Ferrone e Renzo Guardenti
  Georges Forestier
Data di pubblicazione su web 22/04/2024  

Gli studi teatrali e la francesistica perdono una delle figure più autorevoli nello studio del teatro francese del Seicento: lo scorso 18 aprile è mancato Georges Forestier. Professore emerito di Letteratura francese a Sorbonne Université, dove ha insegnato dal 1995 al 2020, Forestier univa il grande rigore scientifico a una spontanea e vivace cordialità, scevra dagli ottusi paludamenti che spesso caratterizzano il mondo accademico. Oggetto privilegiato delle sue ricerche il teatro del Grand Siècle, affrontato attraverso lo studio dei tre grandi classici, Corneille, Racine, e soprattutto Molière, riletti secondo un’ottica innovativa tendente ad affrancarli dalle fissità di certa tradizione ermeneutica di stampo letterario, cercando di cogliere i principi ordinatori delle prassi drammaturgiche anche e soprattutto alla luce del contesto teatrale e culturale contemporaneo.

Questo minuzioso lavoro, fondato sul duplice registro di scavo testuale e di indagine quasi ingegneristica – lo stesso Forestier amava definirsi «comme un mixte d’archéologue et d’ingénieur» – e finalizzato a far emergere le progressive sedimentazioni della scrittura e gli ingranaggi della drammaturgia, consisteva nello smontaggio del testo teatrale, la cui struttura si rivelava agli occhi dello studioso come «un jeu de Meccano intellectuel passionnant».

Non è possibile ripercorrere qui tutta la cospicua produzione scientifica di Forestier. Ci limiteremo quindi a ricordare che la prospettiva di indagine appena citata – e che alla fine degli anni Novanta avrebbe trovato una sua formalizzazione nel volume Essai de génétique théâtrale. Corneille à l’oeuvre (Paris, Klincksieck, 1996) – aveva avuto all’inizio del decennio precedente un primo, consistente esito con la pubblicazione di Le théâtre dans le théâtre sur la scène française du XVIIe siècle (Genève, Droz, 1981), vera e propria pietra miliare di questo processo di elaborazione metodologica. Riesumando una quarantina di pièces composte e andate in scena tra la fine degli anni Venti e gli anni Novanta del XVII secolo, Forestier mette in opera un vero e proprio lavoro di dissezionamento delle singole drammaturgie passate al vaglio delle istanze storiche, sociali e culturali dell’epoca individuando nel procedimento della mise en abîme, consustanziale alla teatralità barocca, l’elemento fondante della forma drammaturgica del “teatro nel teatro”. 

Con lo stesso acume e dettaglio di analisi qualche anno più tardi Forestier dette alle stampe Esthétique de l’identité dans le théâtre français (1550-1680). Le déguisement et ses avatars (Genève, Droz, 1988) dedicato al travestimento teatrale indagato in un arco temporale particolarmente vasto e attraversato da dinamiche complesse, riguardanti sia l’evoluzione della drammaturgia, dal cosiddetto teatro preclassico francese alla fissazione dei canoni drammaturgici del Grand Siècle, sia la progressiva centralizzazione delle attività teatrali nelle mani della monarchia conclusasi con la nascita della Comédie-Française. E poi ancora gli studi su Corneille (Corneille. Le sens d’une dramaturgie, Paris, SEDES, 1998), sulla tragedia francese (La tragédie française. Règles classiques, passions tragiques, Paris, PUF, 2003), fino al recentissimo Molière, le mistère et le complot (Paris, Hermann, 2023), in cui Forestier respinge le tesi tardo ottocentesche per le quali Molière era un prestanome di Pierre Corneille a partire da una serrata confutazione fondata sull’accurata rilettura di fonti ed esiti storiografici e sulla messa in evidenza delle differenti modalità compositive dei due autori. 

Curatore di numerosi testi drammatici del teatro classico francese (Théophile de Viau, Corneille, Racine, Molière), Forestier ha diretto le edizioni del Théâtre complet di Jean de Rotrou (Paris, Société des textes français modernes, 1998-2019, 13 voll.), di Jean Mairet (Paris, Société des textes français modernes, 2004-2019, 4 voll.), ma soprattutto delle Oeuvres complètes di Molière (con Claude Bourqui; Paris, Gallimard, 2010, 2 voll.) per la prestigiosa collana “Bibliothèque de la Pléiade” di Gallimard, che costituiscono l’edizione di riferimento del nuovo millennio. 

Significativi anche gli studi di carattere biografico dedicati a Racine (Jean Racine, Paris, Gallimard, 2006) e Molière (Molière, Paris, Gallimard, 2018), le cui vicende artistiche e personali vengono ripercorse sia alla luce di nuovi apporti documentari, sia liberandole dalla consueta patina aneddotica di cui spesso si sostanzia la vulgata teatrale: il volume su Molière, di cui riproponiamo qui la recensione che ne ha fatto Gianni Poli, è stato insignito nel 2019 del premio dell’Académie Française per la biografia. Animatore culturale infaticabile – si pensi al progetto Molière 21, all’Observatoire de la vie littéraire o al convegno internazionale Molière des Romantiques (14-16 gennaio 2016, Paris, Sorbonne e Comédie Française, diretto con Olivier Bara, Florence Naugrette, Agathe Sanjuan) – Forestier ha dato corpo alla sua passione teatrale fondando nel 2017 il Théâtre Molière Sorbonne allo scopo di recuperare e mantener viva la tradizione della declamazione e delle forme spettacolari del teatro classico francese attraverso la realizzazione di messe in scena storicamente informate: memorabile nel 2022 la rappresentazione del Malade imaginaire nell’eccezionale cornice dell’Opéra de Versailles. 

Stretto il rapporto di Georges Forestier con Firenze, a cominciare dalla sua autorevole presenza nel Comitato Scientifico della rivista di Classe A «Drammaturgia», un rapporto sedimentatosi nel corso del tempo in numerose occasioni: piace ricordarlo alla presentazione nel marzo 2013 dell’edizione per la Pléiade delle Oeuvres complètes di Molière al Teatro della Pergola nel quadro della rassegna Libri a teatro e più recentemente, nel novembre 2022, al convegno Les deux Baptiste: Molière-Lulli/Lully, da lui inaugurato con l’intervento Molière, théâtre et musique: avant, pendant et après Lully, nell’ambito delle celebrazioni per il quarto centenario della nascita dell’attore e drammaturgo francese: ancor vivo per noi è il ricordo di quella lectio magistralis




 

Leggi anche la recensione di Gianni Poli a Georges Forestier, Molière, Paris, Gallimard, 2018 

 
Firenze University Press
tel. (+39) 055 2757700 - fax (+39) 055 2757712
Via Cittadella 7 - 50144 Firenze

web:  http://www.fupress.com
email:info@fupress.com
© Firenze University Press 2013