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Stasera sono in vena - Il concerto

di Matilde Innocenti
  Stasera sono in vena - Il concerto
Data di pubblicazione su web 12/03/2024  

Il Teatro Fabbricone di Prato ospita la prima nazionale di Stasera sono in vena - Il concerto, di e con Oscar De Summa. Prodotto da La Corte Ospitale in collaborazione con la Fondazione Teatro Metastasio di Prato, è il riallestimento celebrativo dei dieci anni di Stasera sono in vena, spettacolo cardine della carriera di De Summa. Il titolo scelto dichiara la volontà di affidare alla musica un ruolo dominante, concetto su cui si impernia il progetto musicale di Corrado Nuccini, che si esibisce dal vivo insieme con Francesca Bono e Daniele Rossi. La versione live si incentra sulla drammaturgia musicale che affianca e sostiene le parole, per arrivare a fondersi con esse e restituire una partitura unica.

L’impianto scenico è scarno, semplice, ospite dell’ex spazio industriale aperto del Fabbricone. I tre musicisti occupano tre pedane rialzate, mentre De Summa, in prossimità del proscenio, siede su uno sgabello. Lo spettacolo inizia proprio come un concerto: luci soffuse rivelano progressivamente il palcoscenico e con esso i profili dei musicisti, che accompagnano il cantante-attore nel racconto del viaggio nella sua memoria. La colonna sonora regala al pubblico classici del rock anni ‘80, passando dai Pink Floyd ai The Doors, Iggy Pop, Nick Cave, David Bowie. Brani familiari che, più che accompagnare la narrazione, si configurano come parte integrante e significante del nuovo riallestimento. 


Un momento dello spettacolo 
© Matteo Luppi

La storia si svolge in Puglia, terra in cui negli anni Ottanta esplose il mercato delle droghe. Dei ragazzi sedicenni vengono avviluppati nel mondo torbido dell’eroina, per evadere dalla realtà, con l’ingenuità propria di chi non può immaginare le conseguenze e non possiede gli strumenti per capire la portata di quel fenomeno distruttivo.

«Ci vuole determinazione», dice De Summa, per fare uso di droghe in modo sistematico. Quelle droghe il cui abuso rendeva magicamente giusta ogni situazione e rappresentava l’antidoto al senso di inadeguatezza, smarrimento e solitudine talvolta insopportabili. Era proprio nella ricerca di un rifugio «dall’imbarazzo del vivere» - si legge nelle note di regia - che la droga prese piede, poiché in grado di «toglierci a noi stessi sottolineando la necessità di appartenerci». Allora «cominciava la leggenda della mia vita», un susseguirsi di episodi sempre più cupi ed ambigui, tanti flash di un tempo che De Summa ricorda proprio così: frammentario ed avvolto da una generale patina di confusione e incapacità di reazione. Parlando piano al microfono, De Summa dice: «Nessuna eterna clemenza potrà mai perdonarci per aver rovinato l’alba» citando Jim Morrison

Un momento dello spettacolo 
© Matteo Luppi

A Francesca Bono, profonda interprete, il merito di dar voce a Sandra, elemento femminile che tenta più e più volte di strappare Oscar a quel tormento, proponendogli di fuggire in qualche metropoli estera, senza però riuscirci. Il ritmo incalzante del racconto accompagna il giovane in una discesa lenta e folle, che si ferma solo quando l’amico Giuseppe non respira più e tutto diviene improvvisamente chiaro, terribile e temibile. I confini della realtà, così come i sensi anestetizzati dall’azione dell'eroina, iniziano a ridefinirsi. Nel momento più emozionale dello spettacolo il protagonista si contorce sullo sgabello, ricordando e facendo mostra del dolore fisico e dell’angoscia, tappe obbligatorie per risorgere da quell’inferno. Gli spettatori assistono al momento evocativo di una sofferenza lancinante, che solo il tempo può lenire. Infine, una luce soffusa avvolge la platea, mentre Hallelujah risuona accompagnando le riflessioni di un pubblico scosso ma infine rassicurato: la salvezza è possibile, il processo di redenzione faticoso ma percorribile. 

Oscar De Summa dà voce a sé stesso ragazzino, agli amici, ma anche ai nemici, a chi come lui è stato attratto in quel vortice pericoloso. Celebra chi, sempre come lui, è riuscito a salvarsi e piange con dolore chi da quel vortice è stato risucchiato, senza pietismi ma con grande rispetto. Ci trasporta, con la sua voce graffiante e profonda, con la sua energia fisica, in un racconto doloroso e disturbante; eppure è una storia anche di rinascita e di riscatto. La narrazione procede a ritmo sostenuto, a tratti frenetico, grazie allo stesso De Summa che, privo di virtuosismi, canta,  sussurra e racconta abilmente, senza incertezze.


Un momento dello spettacolo 
© Matteo Luppi

I toni amari e tragici sono ben modulati con i momenti comici, che danno mostra dell’ironia e autoironia dell’attore-regista pugliese. Lo spettacolo vira da una piacevole leggerezza alla più cupa rappresentazione di un difficile percorso; ed è proprio questa la sua ricchezza. De Summa dà grande prova di coraggio, ancor più di generosità, nel voler condividere in modo autentico eventi personali, memorie di una materia autobiografica scomoda.

Il pubblico non può che accogliere favorevolmente lo spettacolo rispettandone il carattere intimo e il valore collettivo.




Stasera sono in vena - Il concerto
cast cast & credits
 

Un momento dello spettacolo visto al Teatro Metastasio di Prato,
in data 7 marzo 2024
© Matteo Luppi

 
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