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I passaggi della danza contemporanea

di Gabriella Gori
  Reveal / Skew-Whit / Memento
Data di pubblicazione su web 26/02/2024  

Un nuovo trittico va in scena al Teatro alla Scala e subito entusiasma il pubblico che applaude convinto e soddisfatto. Un meritato successo per il Corpo di Ballo e per questo spettacolo che assembla Reveal di Garrett Smith, Skew-Whiff di Sol León e Paul Lightfoot e Memento di Simone Valastro. Autori diversi eppure affini nell’approccio creativo che parte dall’ispirazione musicale e nella scelta del linguaggio che manipola a loro piacimento la danza contemporanea. Un territorio fatto di paesaggi coreografici differenti a seconda di chi li crea e li ritrae.

E non passa inosservato neppure l’intento divulgativo della Stagione di Balletto scaligera che, accanto a titoli del repertorio classico e neoclassico, amplia l’offerta con serate contemporanee e mostra la versatilità dell’organico del Piermarini fatto di danzatori formidabili sia nei ruoli apicali che in quelli secondari della gerarchia tersicorea. Un merito da ascrivere al direttore Manuel Legris che continua a far crescere i ballerini con il suo magistero direttivo e a mantenere alto il profilo delle proposte ballettistiche.

A dare inizio alla serata è il debutto di Reveal, una creazione dell’americano Garrett Smith creata nel 2015 per lo Huston Ballet e mai vista fuori dagli Stati Uniti. Un’occasione per conoscere e apprezzare questo giovane dancemaker che, carico di onori per le committenze del Bolshoi, del Mariinskij, del Norwegian National Ballet, del Les Grands Ballet Canadiens, e imbevuto della lezione di maestri del calibro di Kylián, Dawson, Forsythe, Pite, Ek, Duato, si distingue per la disinvoltura con cui attinge al classico, al contemporaneo, al jazz, al modern, alla danza urbana e alla tap dance.


Un momento dello spettacolo Reveal
© Brescia e Amisano

Musicalmente Reveal nasce sulla terza parte del Double Concerto for Violin, Cello and Orchestra e sul secondo movimento del Tirol Concerto for Piano and Orchestra di Philip Glass in un dualismo contrastante che si riflette nella coreografia: la prima parte potente, energica e vitale, la seconda tranquilla, posata e lenta.  Pensato per dodici interpreti, quattro donne e otto uomini, Reveal – come dice Smith – «è un lavoro astratto» basato pirandellianamente sul gioco delle maschere che siamo costretti ad indossare nella vita per esistere. Una consapevolezza e una rivelazione – da cui il titolo – che porta Smith a lavorare sul tema della crisi di identità e degli opposti, rappresentati visivamente dal bianco e il nero dei costumi di Monica Guerra e delle luci chiaroscurali di Michael Mazzola.

La contrapposizione emerge fin dall’inizio con la presenza di una ballerina in bianco con le scarpe da punta che duetta con una ballerina in nero e in mezza punta. Una coppia che resta tale fino all’arrivo del gruppo maschile che alterna parti corali a un passo a tre con due uomini e una donna e a un passo a due con un lui e una lei.


Un momento dello spettacolo Reveal
© Brescia e Amisano

Il fraseggio mostra il pastoso eclettismo di Garrett che tiene conto anche delle capacità dei ballerini chiamati a realizzare Reveal. «Un pezzo sartoriale – per usare le parole di Smith – cucito come un costume sulle diverse personalità» degli interpreti. Dinamico è il fluire dei legati, dei lifts, della gestualità significante, dei viluppi di coppia in cui sfuma la differenza di genere per dare spazio a un movimento respirato, fluttuante e scivolato in cui – sempre per citare Garreth – emerge la «texture». Ovvero «quella consistenza» performativa, quella coscienza del corpo artistico che le Prime ballerine Martina Arduino, Alice Marinai e Virna Toppi, la Solista Agnese Di Clemente, i Primi ballerini Marco Agostino e Claudio Coviello, i Solisti Gabriele Corrado, Domenico Di Cristo, Mattia Semperboni, e Andrea Crescenzi, Andrea Risso, Rinaldo Venuti del Corpo di Ballo mostrano di avere nella resa di questo pezzo dal taglio sartoriale e visionario nel contenuto.

Del 1996 è Skew-Whift, un cavallo di battaglia di Sol León e Paul Lightfoot che arrivano per la prima volta alla Scala con tutto il loro portato di ballerini e coreografi del Nederlands Dans Theater I. La compagnia dell’Aja di cui Lightfoot è stato anche direttore artistico dal 2011 al 2020 e con Sol León coreografo residente dal 2002 al 2020. Un sodalizio iniziato nel 1989 e che ha raccolto l’eredità di due grandi nomi della danza contemporanea olandese ed europea: Hans van Manen e Jiří Kylián, entrambi indissolubilmente legati al NDT.


Un momento dello spettacolo Skew-Whift
© Brescia e Amisano

Skew-Whift, che significa fuori equilibrio, off balance o fuori asse, è uno spassoso gioco di seduzione tra tre uomini e una donna sull’ouverture della Gazza ladra di Rossini e trascina lo spettatore con la comicità della situazione e l’incontenibile energia della danza. Nel balletto, esaltato dai ridotti e variopinti costumi di León e Lightfoot e dalle calde luci di Tom Bevoort, si mischiano assoli e terzetto maschili, solo femminile e quartetto. Conturbanti sono i corpi michelangioleschi del Solista Navrin Turnbull, di Darius Gramada e Rinaldo Venuti dell’organico e la flessuosità seducente della Solista Maria Celeste Losa. Ma la danza si fa umoristica con un piglio che ricorda l’ironia leggera di Kylián e materica nei grovigli che rendono contemporanea la tecnica classica e richiamano l’espressionismo di van Manen. Alla fine i quattro, stremati, cadono a pancia in giù in una scena esilarante che suggella questo spiritoso e audace scherzo coreografico.


Un momento dello spettacolo Skew-Whift
© Brescia e Amisano

In prima assoluta arriva Memento di Simone Valastro che torna al Piermarini dopo aver portato il duetto Arbakkinn nella Serata Contemporanea a luglio del 2021.  Diplomatosi alla Scuola di Ballo del Teatro alla Scala, Valastro ha spiccato il volo all’Opéra di Parigi dove ha avuto modo di esprimersi al meglio come ballerino e sperimentarsi come coreografo, facendo di quest’ultima inclinazione la sua professione. Di solida formazione accademica, rafforza il suo credo artistico assimilando la lezione di autori come Forsythe, Kylián, Ek, Preljocai, Bausch e si impossessa a suo modo di stilemi estetici differenti. Una poetica versatile che per il coreografo milanese poggia su un «continuo processo di scambio, derivazione e contaminazione» e sulla musica come punto di partenza di una danza ‘applicata’ a temi umani e universali.

Un momento dello spettacolo Memento
© Brescia e Amisano

In Memento la musica di Max Richter è contaminata nel finale dal brano Simple Song #3 di David Lang, cantato da Sumi Jo, e il titolo è tratto dal versetto della Genesi: «Memento, homo, quia pulvis es, et in pulverem reverteris» (Ricordati, uomo, sei polvere e nella polvere tornerai). Un monito che richiama il pulvis et umbra sumus oraziano ma che in Valastro non ha niente di escatologico perché il suo memento è rivolto all’artista e alla sua vita: lui esiste sul palcoscenico sotto i riflettori ma, una volta esibitosi, ritorna a essere ombra nel buio e nella polvere delle quinte. Uno «straniamento» visibile nell’andirivieni dalle quinte dei ballerini e, scenograficamente, nel loro apparire e sparire tramite due lubriche rampe, posizionate sul fondo e nella buca dell’orchestra e disegnate da Thomas Mika, ideatore anche dei fascianti costumi color carne.

Illuminato dalle luci a effetto di Konstantin Binkin, Memento si distende in un suadente continuum corale che coinvolge trentaquattro elementi e sprigiona una corporeità e fisicità che prorompono negli intrecci, nelle corse, negli spostamenti di gruppo, nelle esibizioni solistiche rendendo quanto mai espressivo il linguaggio della danza contemporanea.


Un momento dello spettacolo Memento
© Brescia e Amisano

Un balletto di grande effetto visivo ed emotivo che trova la sua perfetta esecuzione e significazione in tutti i protagonisti capitanati dai Primi ballerini Nicola Del Freo, Marco Agostino e Claudio Coviello, dalla Prima ballerina Antonella Albano, dalla Solista Linda Giubelli, da Benedetta Montefiore dell’organico – una scoperta – e dai tersicorei Gioacchino Starace, Frank Aduka e Saïd Ramos Ponce, e chiude una serata contemporanea di indubbia qualità e sostanza.


Reveal / Skew-Whit / Memento


Reveal
cast cast & credits
 


Skew-Whift
cast cast & credits
 


Memento
cast cast & credits
 


Un momento dello spettacolo visto a Milano il 10 febbraio 2024
© Brescia e Amisano

 
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