Ras
vkhedavt, rodesac cas vukurebt? (What Do We See When We Look at the Sky?)
Lisa
e Giorgi si incontrano per caso alle porte di una scuola a Kutaisi (Georgia). È
amore a prima vista. Ma qualcosa di soprannaturale ostacola la relazione: la
telecamera di sorveglianza si trasforma in un occhio del malaugurio, la
grondaia diventa un oracolo; laspetto degli innamorati, al risveglio, è come
per magia completamente diverso.
What Do We See When We Look at the Sky? è una commedia dai toni delicati che incanta grandi e piccini. Come in Let
the Summer Never Come Again il regista Alexandre Koberidze fa
propria una “poesia della mancanza” capace di rendere visibile sul grande
schermo ciò che nella vita quotidiana è difficile da cogliere.
Una scena di Ras
vkhedavt, rodesac cas vukurebt? © Faraz Fesharaki/DFFB
Alexandre Koberidze
Nasce nel 1984 a Tbilisi, in Georgia, dove studia microeconomia e produzione cinematografica. Successivamente si trasferisce a Berlino per laurearsi in regia presso la German Film and Television Academy Berlin (DFFB). Dal 2014 al 2018 realizza diversi cortometraggi e il lungometraggio Let the Summer Never Come Again (2017), vincitore di premi internazionali come il Grand Prix al FIDMarseille.
Rengeteg - mindenhol látlak (Forest - I See You Everywhere)
Budapest, racconti di vita quotidiana. Un uomo anziano improvvisamente non reagisce più agli stimoli esterni. Una persona misteriosa parla con un armadio. Una ragazza viene osservata da uno sconosciuto mentre si allena. Quelle che sembrano storie “normali”, innocue, raggiungono unintensità crescente fino a culminare in un caleidoscopio psicologico. Quali sono le vittime e quali i carnefici?
Sono i perduti, i repressi e i dispersi i protagonisti di questa pellicola. Bence Fliegauf continua lesplorazione antropologica in stile micro-realista del suo film desordio Forest (2003). Molte le ispirazioni, da John Cassavetes a Raymond Carver e Péter Nádas. Il dialogo febbrile, attraverso il quale soffia il vento dellanarchia, domina la scena. Quello di Fliegauf è uno stile che aggrava e magnetizza, che prescrive una vicinanza claustrofobica ma abbraccia tutto ciò che è aperto.
Una scena di Rengeteg - mindenhol látlak © Ákos Nyoszoli, Mátyás Gyuricza
Bence Fliegauf
Nato a Budapest nel 1974, lo scrittore, regista e sound designer si è formato inizialmente come scenografo. Nel 2003, il suo primo lungometraggio Forest è stato proiettato al Forum dove ha vinto il Wolfgang Staudte Award, così come il suo secondo film, Dealer, che ha vinto il Premio del Pubblico. Milky Way ha guadagnato il Pardo doro al Festival di Locarno. Nel 2012 Just the Wind è stato selezionato per la Berlinale Competition e ha vinto numerosi premi, tra cui il Jury Grand Prix. Più di recente, Lily Lane è stato presentato per la prima volta al festival berlinese.
Természetes fény (Natural Light)
1943, seconda guerra mondiale.
Sta per iniziare un lungo inverno negli sconfinati territori dellUnione
Sovietica occupata. István Semetka fa parte di ununità speciale ungherese
incaricata di spostarsi di villaggio in villaggio alla ricerca di gruppi
partigiani. Un giorno, mentre si dirige verso un villaggio remoto, la compagnia
cade sotto il fuoco nemico e il comandante viene ucciso. In quanto ufficiale di
grado più alto, Semetka deve subentrargli: attraversando una vasta palude,
guida i sopravvissuti verso un villaggio occupato dove si riuniranno alla loro
divisione.
Il potente lungometraggio di Dénes Nagy non è solo un film di
guerra. Intriso di una luce livida e umida che fa sembrare i volti dei
protagonisti dipinti nel fango, racconta la discesa verso lignoto di uomini
che affrontano costanti dilemmi morali: cosa si dovrebbe fare per sopravvivere?
Quanto si è colpevoli di fronte al compiersi di eventi orribili? Gli uomini dovranno
decidere se adattarsi alle circostanze o fare la cosa giusta.
Una scena di Természetes fény © Tamás Dobos
Dénes Nagy
Si è laureato presso la University
of Theatre and Film Arts di Budapest nel 2009. Durante gli studi ha trascorso
un anno presso la Deutsche Film- und Fernsehakademie di Berlino (DFFB). Il suo
cortometraggio Soft Rain è stato
presentato in anteprima alla Quinzaine des réalisateurs del 2013 a Cannes ed è
stato proiettato in numerosi festival internazionali dove ha vinto diversi
premi. Il suo documentario Another
Hungary è stato presentato in anteprima allInternational Film Festival di
Rotterdam e il suo documentario più recente, Harm, al Sarajevo Film Festival.
|