Modesta proposta
rivolta ai critici musicali. Se la critica ha ancora un senso, che faccia la
sua parte per restituire la piena circuitazione di quanto gli eventi hanno al
momento bloccato: dunque, quando la “parentesi streaming” verrà superata dalla
fine dellemergenza, e si sarà tornati allOpera dal vivo, sarebbe bello che
ogni critico si prodigasse in una sorta di operazione “Adotta un teatro”. Ogni
critico cioè, pianificando la cosa con il direttore della testata con cui
collabora, dovrebbe per qualche tempo farsi carico di seguire sistematicamente
(o quasi) la programmazione di un teatro a scelta, oltre a quello della propria
città.
Sarebbe bello
che “testimonial” del Massimo di Palermo fosse un critico torinese, del Regio
di Torino un napoletano, del San Carlo un milanese scaligero. Non per
sviolinare attorno a spettacoli che – domani come ieri – potranno anche essere
malriusciti o lacunosi, ma per raccontare con continuità la storia di una
rinascita artistica: nella convinzione che mai come adesso tutti coloro che
lavorano attorno allOpera (programmandola, dirigendola, cantandola,
scrivendone) appartengono a una stessa barricata.
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