È
resilienza quella dei protagonisti del Gala di Balletto al Teatro alla Scala di
Milano. Resilienza che si riflette anche nellempatia fra loro e il pubblico
presente. Un pubblico entusiasta, finalmente ritrovato dopo la chiusura per il
Covid-19, distanziato nei posti di platea, palchi, loggione e con indosso le
mascherine. Un coinvolgimento che rende questo appuntamento un evento sia nel
ritorno della danza al Piermarini in occasione della non scontata ripresa delle
attività tersicoree, sia nel bisogno di ritrovare nel nostro cammino larte, la
cultura, e di riappropriarsene. Dunque unesperienza totalizzante che trascende
la temporalità del fatto artistico e si colloca in una dimensione umana ed
esistenziale che rende tutti – ballerini, orchestrali, spettatori – consapevoli
di far parte di un avvenimento percepito come antidoto al Coronavirus.
Claudio
Coviello,
Primo ballerino e vero
danseur noble,
interpreta magistralmente la variazione
dallatto secondo della
Bella
Addormentata nel Bosco di
Čajkovskij coreografata da
Nureyev.
Una presa di ruolo notevole per la capacità di Coviello di mostrare quella
sottigliezza psicologica richiesta da Nureyev per interpretare il principe
Desirée.
Létoile
Svetlana Zakharova ne La morte del cigno di Michail Fokin su musica di Saint-Saëns,
apice del balletto postromantico, impreziosisce il Gala con la sua presenza e leccelsa
resa di una morte languida e decadente che ogni volta, fin dal lontano 1907 quando
lassolo apparve, non lascia indifferente lo spettatore.
La
formula del duetto/pas de deux
permette di mettere in scena due brani tratti da due balletti culto, Carmen di Roland Petit del 1949 e
Le Parc di Anjelin Preljocaj
del 1994, nonché la nuova creazione Do a
Duet di Mauro Bigonzetti in prima assoluta.
Carmen su musica di Bizet è un sentito e
doveroso omaggio alla memoria di Zizi Jeanmaire, musa e compagna di
Petit, che ci ha lasciato alletà di novantasei anni il 17 luglio scorso e, ora
alla Scala, viene ricordata dalla coppia di Primi ballerini, nellarte e nella
vita, Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko. Due artisti formidabili
che rinnovano la sensualità del capolavoro di Petit puntando su una perfetta intesa
fisica ed emotiva e sul conturbante e spudorato erotismo di un balletto passato
alla storia della danza del Novecento.
Carmen, una foto di scena
E
proprio lintesa fisica ed emotiva, questa volta permeata di infinita dolcezza e
lirismo, è al centro del pas de deux tratto
dallatto terzo di Le Parc di Preljocaj
su musica di Mozart. Unopera ispirata al mondo galante e libertino della
Francia del Settecento andata in scena alla Scala nel 2007. Létoile
Alessandra Ferri e Federico Bonelli, Principal Dancer del Royal Ballet, affascinano
gli spettatori con una performance di altissimo profilo che culmina nel lungo e
famoso bacio. Bacio che li vede roteare insieme in un fagocitante vortice di emozioni.
Le Parc, una foto di scena
Do a Duet su musica di Mozart
è un duetto tutto giocato sul dinamismo dei passaggi postclassici nello stile
inconfondibile di Bigonzetti, già direttore artistico del Corpo di Ballo della
Scala nel 2016 e più volte chiamato a creare lavori per lorganico del
Piemarini. Le brave Antonella Albano, Prima ballerina, e Maria
Celeste Losa, ballerina Solista, danno vita – come dice lo stesso Bigonzetti
– a un “gioco coreografico” che sprigiona energia e vitalità in nome di un
approccio positivo e fiducioso al domani che ci aspetta, qualunque esso sia.
Bolero, una foto di scena
Bolero di
Ravel con la coreografia di
Maurice Béjart
chiude il Gala con l
étoile Bolle che fa suo il protagonismo di un ruolo
che dal 1961 ha visto succedersi carismatici interpreti maschili o femminili. E
un segno graffiante lo lascia anche Bolle che balla a torso nudo su un tavolo circondato
prima da
Massimo Garon,
Christian Fagetti,
Nicola Del Freo
(ballerini Solisti) e
Gabriele Corrado (Corpo di Ballo), poi dallintera
compagine maschile scaligera.
Bolero è
un lavoro che non narra nulla ma interpreta la musica di Ravel in un crescendo
parossistico di legati musicali e coreografici e Bolle ha il carisma giusto per
incarnare lIo scenico e soggiogare il pubblico con la sua maestosa presenza e
linnegabile bravura, sommerse da scroscianti applausi. Applausi e ovazioni
riservate a tutti i protagonisti di questo Gala di Balletto, pensato e
realizzato in nome della resilienza umana e artistica.