Padrenostro
Roma, 1976.
Valerio ha dieci anni e una fervida immaginazione. La sua vita di bambino viene
sconvolta quando, insieme alla madre Gina, assiste allattentato ai danni del
padre Alfonso da parte di un commando di terroristi. Da quel momento, la paura
e il senso di vulnerabilità segnano drammaticamente i sentimenti di tutta
la famiglia. Ma è proprio in quei giorni difficili che Valerio conosce
Christian, un ragazzino poco più grande di lui. Solitario, ribelle e
sfrontato, sembra arrivato dal nulla. Quellincontro, in unestate carica di
scoperte, cambierà per sempre le loro vite. La figura forte e magnetica del padre del regista Claudio Noce assurge ad
archetipo di una generazione di uomini per i quali le emozioni erano percepite
solo come debolezze. Nel 1976, quando il genitore subì lattentato, Noce aveva un
anno e mezzo: abbastanza per comprendere la paura, troppo pochi per capire che
quellaffanno avrebbe abitato a lungo dentro di lui. Il film è per il cineasta
una lettera aperta alla figura paterna, tracciando i confini di una generazione di bambini
“invisibili” avvolti dal fumo delle sigarette degli adulti. © Biennale Cinema 2020
Proiezioni:
venerdì 4
settembre, ore 8:30, Sala Grande / Sala Giardino
venerdì 4
settembre, ore 11:00, Sala Darsena
venerdì 4
settembre, ore 11:15, Sala Giardino
venerdì 4
settembre, ore 14:00, Sala Giardino
venerdì 4
settembre, ore 16:45, Sala Giardino
sabato 5
settembre, ore 11:30, PalaBiennale
sabato 5
settembre, ore 22:15, Sala Perla
Claudio Noce
Inizia
giovanissimo come regista e sceneggiatore per cortometraggi e videoclip
musicali. Nel 2005 vince il David di Donatello e il Nastro dArgento con il
corto Aria. Nel 2009 firma la regia del suo primo lungometraggio, Good
Morning Aman, storia di formazione ambientato nel rione Esquilino di Roma.
È del 2014 La foresta di ghiaccio, che affronta il tema dellemigrazione
attraverso i canoni del genere noir.
Pieces of a
woman
Martha e Sean
Carson sono una coppia di Boston in procinto di avere un bambino. La loro vita
cambia irrimediabilmente con la perdita del figlio per mano di unostetrica
confusa che verrà accusata di negligenza criminale. Comincia così lodissea
di Martha, che deve sopportare il dolore e al contempo gestire le difficili
relazioni con il marito e la dispotica madre, oltre che confrontarsi in
tribunale con lostetrica stessa.
Pieces of a
Woman è unaria
profondamente personale e dolorosamente familiare; tratteggiata in ricercati
toni di grigio, è la storia trascendente di una donna che impara a convivere
con la sua perdita. È possibile sopravvivere dopo che si è persa la
persona che più si amava?
Una scena del film © Biennale Cinema 2020
Proiezioni:
venerdì 4
settembre, ore 19:15, PalaBiennale
venerdì 4
settembre, ore 19:30, Sala Darsena / Sala Giardino
venerdì 4
settembre, ore 22:15, Sala Darsena / Sala Giardino / Palabiennale
sabato 5
settembre, ore 16:30, Sala Grande
domenica 6
settembre, ore 8:30, Sala Pasinetti
domenica 6
settembre, ore 11:15, Sala Pasinetti
domenica 6
settembre, ore 18:30, Sala Pasinetti
domenica 6
settembre, ore 19:30, Sala Perla 2
domenica 6
settembre, ore 21:45, Sala Pasinetti
Kornél
Mundruczó
Dopo
lesordio con Pleasant Days, con cui si è aggiudicato il Pardo dArgento
al Festival di Locarno nel 200, il suo secondo film, Johanna,
trasposizione cinematografica di unopera musicale sulla vita di Giovanna dArco,
è stato presentato nella sezione Un
certain regard del Festival di Cannes 2005. Nel 2008 gareggia per la Palma
doro con Delta, ottenendo il premio FIPRESCI. È del 2010 A Tender Son - The Frankenstein
Project con cui ha nuovamente partecipato alla kermesse dOltralpe. Nel
2014 ha diretto White God, monito contro lallarmante insorgere di
intolleranze razziali nellEuropa orientale.
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