Domangchin
yeoja (The Woman Who Ran)Un semplice e consueto incontro diventa loccasione
per affrontare questioni che riguardano la condizione umana. Mentre il marito è in viaggio daffari, Gamhee si imbatte in
tre amici nella periferia di Seoul. Con essi inizia
una conversazione amichevole che metterà in luce i propri diversi modi di
pensare.
La ventiquattresima fatica di Hong Sangsoo ci mostra il regista in una chiave
più minimalista, con uno stile che, tra lunghe riprese, dialoghi e zoom,
ritorna alla sua essenza. Il titolo si presenta fin da subito enigmatico: chi è
“la donna che correva”? Da cosa sta scappando e perché? Il film è una gemma
affascinante e misteriosa che implica, ancora una volta, un numDomangero infinito di
mondi possibili.
Proiezioni:
martedì 25 febbraio, ore 16:00, Berlinale Palast
mercoledì 26 febbraio, ore 10:00,
Friedrichstadt-Palast
giovedì 27 febbraio, ore 18:45, Friedrichstadt-Palast
venerdì 28 febbraio, ore 12:15, Haus der Berliner
Festspiele
Una scena di Domangchin yeoja @ Jeonwonsa Film Co. Production, Seoul, Korea
Hong Sangsoo
Nato a Seoul
nel 1960, ha studiato alla Chung-Ang University nella sua città natale, al
California College of Arts and Crafts e allArt Institute of Chicago. Dal 1996
ha scritto e diretto ventitré film, tre dei
quali hanno partecipato in concorso alla Berlinale (lultimo è On the Beach
at Night Alone, 2017).
Favolacce
Bruno
e Dalila sono sposati e vivono nelle periferie residenziali di Roma. Qui
crescono i loro figli preadolescenti, nella quiete sonnolenta del quartiere,
dove risiedono altri nuclei familiari come il loro, una scuola e tutto ciò che
serve per garantire un normale svolgimento della vita piccolo/medio-borghese.
Un quadro apparentemente placido e rassicurante che nasconde una realtà ben più
complessa: i figli, diligenti ma crudeli, ripiegati su sé
stessi, infelici e profondamente soli, sono contemporaneamente causa e
bersaglio di continue tensioni personali che
potrebbero esplodere da un momento allaltro, smascherando le contraddizioni su
cui è costruito il tessuto sociale profondamente ipocrita su cui i loro
genitori hanno edificato la loro vita.
I
fratelli DInnocenzo, il cui primo lungometraggio La terra dellabbastanza
è stata una delle sorprese di Panorama 2018, hanno creato un film selvaggio e
sorprendentemente maturo che combina lamarezza della visione dellAmerica di Kurt
Vonnegut con il folle, umano senso dellironia reso
familiare dal lavoro di Sergio Citti. Una rabbia quasi atavica
brilla nelle relazioni e negli eventi rappresentati nella rigorosa messa in
scena dei registi. Un narratore inaffidabile ci guida, dolcemente e
sarcasticamente, attraverso questa fiaba oscura. Una storia di donne e uomini
che vedono le loro speranze e i loro sogni cadere troppo presto.
Proiezioni:
martedì
25 febbraio, ore 19:00, Berlinale Palast
mercoledì
26 febbraio, ore 10:00, Haus der Berliner Festspiele
mercoledì
26 febbraio, ore 12:15, Friedrichstadt-Palast
venerdì
28 febbraio, ore 21:30, Friedrichstadt-Palast
Una scena di Favolacce @ Pepito Produzioni, Roma, Italia
Fabio
& Damiano DInnocenzo
La
coppia di registi e sceneggiatori Fabio e Damiano DInnocenzo sono nati a Roma nel
1988. Hanno trascorso linfanzia alla periferia della metropoli,
dipingendo, scrivendo poesie e fotografando. Privi di una formazione
cinematografica istituzionale, hanno prodotto video e film per la televisione e
il cinema. Il loro lungometraggio desordio, La
terra dellabbastanza, proiettato nella sezione Panorama della Berlinale 2018,
ha ottenuto numerosi premi tra cui il Nastro dArgento in tre categorie.
Never
Rarely Sometimes Always
Autumn ha diciassette anni. È
cresciuta in un ambiente popolare nella Pennsylvania rurale, dove la vita è
tranquilla. Di fronte a una gravidanza non intenzionale, è certa di non poter
fare affidamento sulla sua famiglia. Tuttavia, sua cugina Skylar, con la quale
condivide le vessazioni di uno squallido supervisore nel loro noioso lavoro
part-time, è la compagna di cui ha bisogno per “sistemare” le cose. Le due cugine si imbarcano verso New
York City, in un intenso viaggio di amicizia, coraggio e compassione.
Le
emergenti Sidney Flanigan e Talia Ryder incarnano le giovani protagoniste con un talento naturale che la regista Eliza
Hittman riesce a trasformare in un capolavoro di precisione emotiva. La
scena cruciale che dà il titolo al film è
destinata a diventare un punto di riferimento del cinema cosiddetto “di genere”.
Proiezioni:
martedì
25 febbraio, ore 22:00, Berlinale Palast
mercoledì
26 febbraio, ore 12:15, Haus der Berliner Festspiele
mercoledì
26 febbraio, ore 15:00, Friedrichstadt-Palast
venerdì
28 febbraio, ore 192:00, Friedrichstadt-Palast
domenica
1 marzo, ore 19:30, Friedrichstadt-Palast
Una scena di Never Rarely Sometimes Always @ Pastel, Los Angeles, USA
Eliza
Hittman
Nata a Brooklyn ha studiato arte al California Institute of the Arts. Si è
distinta con il film low budget It Felt Like Love, presentato in anteprima al
Sundance Film Festival nel 2013, e con il recente Beach Rats, che ha vinto
il Directing Award. È stata Guggenheim Fellow nel 2018 ed è attualmente
assistente professore di film-video presso il
Pratt Institute.
|