El prófugo (The
Intruder)
Inés vive a Buenos Aires, dove fa la doppiatrice e canta
in un coro. Da quando, nel corso di una vacanza, ha subito un trauma, soffre di
insonnia ed è tormentata da violenti incubi. Durante una registrazione in
studio i microfoni iniziano a captare strani suoni, che sembrano provenire
dalle sue corde vocali. Questi suoni molesti finiscono per compromettere sia il
doppiaggio sia la sua partecipazione al coro. Gradualmente la donna cade in uno
stato paranoico nel quale realtà e delusione si confondono. Comincia così a
fare pensieri strani: i personaggi che popolano i suoi sogni stanno cercando di
prendere possesso del suo corpo.
Dopo il film desordio Death in Buenos Aires, Natalia
Meta crea un originale thriller psico-sessuale. Il trauma della
protagonista, brillantemente interpretata da Érica Rivas, è linizio di unesplorazione su come veniamo
percepiti dagli altri e da noi stessi, nonché su come i confini di genere
possono essere superati e sullantica questione del concetto di “realtà”, che è
molto più del mondo che vediamo. Ispirato al romanzo horror El mal menor (1996) dello scrittore
argentino Carlos E. Feiling, El prófugo è un film che muta
ripetutamente e nel quale lidea della libertà è riscoperta a ogni mutazione.
Proiezioni:
venerdì 21 febbraio, ore 19:00, Berlinale Palast
sabato 22 febbario, ore 12:00, Friedrichstadt-Palast
sabato 22 febbario, ore 20:00, Haus der Berliner
Festspiele
domenica 1 marzo, ore 17:15, Haus der Berliner Festspiele
Una scena di El prófugo @ Rei Cine SRL, Picnic
Producciones SRL Natalia Meta Dopo aver studiato filosofia allUniversità di Buenos Aires, nel 2006 fonda la casa editrice “La Bestia Equilátera” con Luis Chitarroni e Diego DOnofrio. Il suo primo film, Death in Buenos Aires, ha ottenuto più di 500.000 spettatori nei cinema argentini. Ha lavorato come produttore associato in Las acacias di Pablo Giorgelli, Un amor di Paula Hernández (entrambi del 2011) e Zama di Lucrecia Martel (2017).
Volevo nascondermi (Hidden
Away)
Toni è il figlio di un emigrante italiano. Dopo la morte della
madre è stato adottato da una coppia svizzera germanofona. Ma i suoi disturbi
fisici e mentali lo portano a essere espulso dal paese. Contro la sua volontà è
mandato in Italia, dove vive per anni sulle rive del fiume Po in povertà e senza
fissa dimora. Fa lavori saltuari, rimanendo fedele alla sua passione per il
disegno. Incontra lo scultore Renato
Marino Mazzacurati che lo convince a provare a dipingere: comincia così la
sua strada verso la liberazione.
Il film racconta la storia del grande pittore
novecentesco Antonio Ligabue. La
rappresentazione dettagliata dei luoghi in cui il protagonista ha vissuto e linterpretazione
di Elio Germano fanno di Volevo nascondermi un ritratto autentico
e visionario di un artista eccezionale. Il regista Giorgio Diritti ha un approccio appassionato allopera di Ligabue,
mostrandoci la parte oscura delluomo e le sue terribili visioni, ma anche il
suo bisogno di comprensione e di riscatto attraverso lespressione artistica.
Proiezioni:
venerdì 21 febbraio, ore 22:00 Berlinale Palast
sabato 22 febbario, ore 10:30 Haus der Berliner
Festspiele
sabato 22 febbario, ore 14:30 Friedrichstadt-Palast
sabato 22 febbario, ore 21:30 City Kino Wedding Berlinale
Goes Kiez
martedì 25 febbreio, ore 21:15 Friedrichstadt-Palast
domenica 1 marzo, ore 09:30 Zoo Palast 1
Una scena di Volevo nascondermi @ Chico De Luigi Giorgio Diritti Regista, sceneggiatore e produttore, è nato a Bologna nel 1959. Il suo film desordio, Il vento fa il suo giro, è stato proiettato in più di sessanta festival nel mondo e ha vinto circa quaranta premi. Il suo secondo lavoro L'uomo che verrà, è stato proiettato al Roma Film Festival ottenendo tre David di Donatello e tre Nastri d'Argento. Un giorno devi andare è stato presentato con successo al Sundance Film Festival. |