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Un balletto su misura per Sergei & Alina

di Gabriella Gori
  Romeo & Giulietta
Data di pubblicazione su web 20/09/2019  

Esplode all’Arena di Verona la “Polunin mania”. Più di diecimila spettatori tra italiani e stranieri acclamano l’enfant terrible della danza, Sergei Polunin, nella prima mondiale di Romeo & Giulietta. Un balletto presentato dalla “Polunin Ink” nato per esaltare l’indiscusso talento del danzatore ucraino affiancato dall’étoile Alina Cojocaru, Principal Dancer dell’English National Ballet, e da un pugno di giovani e bravi colleghi provenienti da organici internazionali.

Un vero e proprio evento offerto nell’ambito del Festival della Bellezza veronese a conclusione del tour estivo di Polunin in Italia che ha toccato Ravello, Nervi, Firenze e Civitanova con Sacré, un lavoro ispirato a Nijinskij, e ha chiuso in bellezza con questa attesissima produzione. Uno spettacolo prodotto in collaborazione con Show Bees e Ater e firmato dal coreografo Johan Kobborg che si avvale delle scene di David Umemoto, del light design di Konstantin Binkin e dei costumi di Anonymous Creative Collaboration.

Questo Romeo & Giulietta si inserisce in una tradizione di riprese di titoli classici e si distingue per il sostanziale rispetto del plot narrativo della tragedia di Shakespeare e del balletto originale di Leonid Lavrosky del 1940. In pratica non ci sono riletture o interpretazioni moderne, il linguaggio coreutico e l’impostazione coreografica sono di matrice classica mentre sostanziali sono i tagli alla celeberrima partitura di Prokofiev. Tagli che si sono resi necessari per realizzare un atto unico della durata di circa un’ora e mezzo.



Un momento dello spettacolo
© Angela Bartolo 

Rispetto all’archetipo e ad altre mise en danse filologiche, potremmo definire quella di Kobborg una versione concentrata in cui, tenuto conto anche del numero degli interpreti (una quarantina, ben al di sotto della media dei corpi di ballo), si sceglie di puntare sui momenti clou della vicenda, rappresentati da altrettanti quadri e condensati per mezzo di una scenografia imponente e mutevole e un disegno luci chiaroscurale.

Un’enorme struttura occupa il centro dello spazioso palcoscenico dell’Arena richiamando le piazze e le facciate dei sontuosi palazzi quattrocenteschi; girando si trasforma in un’altrettanto imponente scala, quella della dimora Capuleti usata da Giulietta per raggiungere il suo Romeo, e nella cripta della cappella. Partendo proprio dalla scenografia è possibile seguire la trama con la sola licenza dell’inizio che vede i due amanti ormai defunti e, a cornice, si ricollega alla fine. Il balletto diventa così un lungo flashback proiettando la storia in una dimensione onirica ma al tempo stesso angosciante per via delle luci spettrali che accentuano l’atemporalità di questa imperitura e funesta love story, ballata proprio nella città a cui deve la sua nascita.

Ecco allora l’allegra e festosa brigata degli amici di Romeo, capitanati da Mercuzio, che ingaggia in piazza rissose schermaglie con i rivali, guidati da Tebaldo; la festa mascherata in casa Capuleti che diventa galeotta tra Romeo e Giulietta con il successivo incontro notturno ai piedi della scala e le nozze segrete; la morte di Mercuzio per mano di Tebaldo e quella di Tebaldo per mano di Romeo; la disperazione di Giulietta e la fuga di Romeo; la decisione della neo sposa di assumere la pozione soporifera su suggerimento del frate; l’arrivo di Romeo nella cripta e la sua morte; il risveglio di Giulietta e il drammatico finale. Quadri che si susseguono a ritmo costante accompagnati dalla musica di Prokofiev e dalla pressoché continua presenza dei due protagonisti, Polunin e Cojocaru, chiamati a un vero tour de force.



Un momento dello spettacolo
© Angela Bartolo

Il ballerino si dà con la generosità dei suoi trent’anni nell’interpretare per la prima volta Romeo. Un personaggio e un ruolo che consentono a lui, e alla compagnia “Polunin Ink”, di realizzare un balletto in contesti diversi da quelli degli Enti lirici e delle Fondazioni.

E solerte è stato nel condividere questo progetto artistico Kobborg, già Principal Dancer al Royal Ballet, amico dello stesso Polunin, che firma questo Romeo & Giulietta su misura degli interpreti. Il coreografo e ballerino danese tesse le fila dello spettacolo puntando sulla vivacità e solennità delle scene corali e sul lirismo dei passi a due, assecondato dalla scenografia, dalle installazioni per le luci collocate su entrambi i lati del palcoscenico, dagli eleganti costumi.

Colpisce la gravitas impressa alla famosa “danza dei cuscini” in casa Capuleti e al tempo stesso il brio delle tenzoni tra gruppi rivali in cui svettano il Mercuzio di Valentino Zucchetti, Solista del Royal Ballet, e il Tebaldo di Nikolas Gaifullin, già membro dell’Atlanta Ballet. Momenti collegiali cui rispondono gli intensi passi a due di Romeo e Giulietta lasciati per così dire aperti alle singole esigenze interpretative dei due interpreti principali che, in base al loro idem sentire, plasmano le rispettive parti.

Polunin fagocita Romeo Montecchi nell’impeto di un modo di danzare travolgente che contraddistingue il giovane veronese con sfumature nuove. Cojocaru incarna Giulietta Capuleti con la leggerezza di una danza immateriale che trasforma la ragazza in puro spirito. Entrambi sono a dir poco formidabili: lui nello sfoderare una tecnica portentosa che lascia senza fiato per i prodigiosi salti, giri e manèges; lei nel mostrare una vibrante sensibilità nei reiterati volteggi e nei velocissimi cambrés e penchés.



un momento dello spettacolo
© Angela Bartolo

Una coppia splendida, degna di essere vista e applaudita, che costituisce la punta di diamante di un balletto che risponde a precise indicazioni e vuole essere d’esempio di un modo di fare arte e spettacolo al di là delle polemiche che investono Polunin come uomo e ballerino. Si tratta senza dubbio di un artista dotato di un incommensurabile talento e non serve ricordare la drastica e incredibile scelta di lasciare il posto di Principal Dancer al Royal Ballet per tuffarsi in nuove avventure coreutiche, cinematografiche e video musicali. Osannato o criticato, lui ama giocare con la sua dissolutezza, scandalizzare con dichiarazioni omofobe, mostrare discutibili tatuaggi, ribellarsi al sistema ballettistico odierno, salvo poi rientrare nei ranghi accettando (da agosto di quest’anno) la carica di rettore della neonata Accademia Coreografica di Sebastopoli in Crimea.

Sergei è così, piaccia o non piaccia. Uno spirito libero e controcorrente che quando balla davvero non ce n’è per nessuno.



Romeo & Giulietta
cast cast & credits
 


Un momento dello spettacolo
© Morgan Norman



 
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