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Quando la politica si fa poesia

di Sara Mamone
  Kiz Kardesler
Data di pubblicazione su web 15/02/2019  

Dichiaratamente ispirata al dramma, e soprattutto all’anima cechoviana, la trasposizione della vicenda di tre sorelle, dalla campagna russa senza speranza all’Anatolia senza tempo, vissuta in prima persona dal regista, è certamente tra i film più belli e più risonanti di questa edizione berlinese.

Una scena di Kiz Kardesler
© Emre Erkmen

Nonostante l’apparente modestia della vicenda individuale dentro una microscopica comunità isolata dal resto del mondo (l’isolamento diventa prigionia durante i lunghi mesi invernali in cui il paese è irraggiungibile), la formazione storica del regista trapela prepotentemente dando alla vicenda per piccoli tocchi progressivi un valore politico nitido che travalica l’aspetto più vistoso di una sorta di antropologia drammatizzata. Poiché se la storia sembra essersi fermata con la complicità di una natura impervia (e magnificamente restituita dalla macchina da presa), l’altrove è invece sempre presente ed è l’altrove di una fuga verso la città, Ankara (succedaneo dell’aspirazione moscovita sempre frustrata nelle eroine cecoviane), mitico luogo di emancipazione e feroce matrigna che respinge ad una ad una le fanciulle in fiore. A turno illuse di poter mutare la propria vita nella grande città dove si avventurano senza alcuna esperienza, vengono poi rigettate nel paese d’origine: Reyhan, ventenne, tornerà incinta e sposerà uno sciocco del paese (sognando però per il figlio una fuga più fortunata della propria); Nurhan (sedicenne, la più ribelle) tornerà segnata dalla malattia che la porterà alla tomba. Solo per Havva, tredicenne, la strada forse non è ancora segnata.

Una scena di Kiz Kardesler
© Emre Erkmen

Non sono però solo le donne ad essere smarrite, fuori posto, in una società di cui stanno perdendo i connotati. Gli uomini, certo più forti ma in certo modo più vittime della ripetizione dei loro valori nella società che sta comunque cambiando, sono anch’essi fuori posto. Forse ancor più fuori posto, incapaci di quella solidarietà sororale che comunque sostiene le donne. Solo la pazza del paese è al suo posto: incapace di comprendere si perde caprioleggiando nell’infinita vanità del tutto. Il discorso politico può con piena efficacia diventare poesia.



Kiz Kardesler
cast cast & credits
 

Si veda qui la scheda della giornata di proiezione





La locandina

 
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