Destinato a suscitare non poche discussioni e polemiche, il film di François Ozon (137 min.) contiene, in
una ottima composizione narrativa, un tema scottante: la pedofilia del clero
cattolico. Il racconto è basato su un fatto reale: padre Bernard Preynat viene
accusato nel 2016 di abusi sessuali nei confronti di settanta ragazzi di Lione.
Ozon sceglie di mettere in primo piano uno di questi ragazzi, ormai adulto e
padre a sua volta di cinque figli (Alexandre Guérin, interpretato con molta
finezza da Melvil Poupaud) che si impegna
a svelare e a denunciare le pratiche del sacerdote pedofilo. Incontra perciò le
vittime, tutte ormai anchesse adulte, di quegli stessi abusi, supera le loro
reticenze e quelle de genitori, ancora impauriti davanti allautorità
ecclesiale. Una scena del film © Jean-Claude Moireau
Attraverso questo personaggio-pilota Ozon redige un cahier de doléances che non accusa solo quel sacerdote e quei
fatti, ma allarga lo sguardo dello spettatore su altri possibili e verosimili
abusi commessi dagli uomini in abiti curiali. Una scena del film © Jean-Claude Moireau
La narrazione è asciutta, senza cadute scandalistiche secondo lo stile –
misurato, garbato e scorrevole – del suo autore. La realizzazione è fin troppo
adeguata a uno stile da pièce bien faite,
con tutte le qualità giuste messe al posto giusto. Ne deriva un esito
rispettabilissimo ma un po edulcorato per un tema così aspro e tragico.
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