Prende il via ledizione 2019 del Festival Internazionale del Cinema di Berlino. La manifestazione, che si terrà dal 7 al 17 febbraio nella capitale tedesca, sarà diretta per lultima volta da Dieter Kosslick. Questultimo in conferenza stampa ha dichiarato di voler passare il testimone – dopo diciotto anni – al direttore artistico Carlo Chatrian (già al timone, per molti anni, del Festival del Cinema di Locarno) e al consigliere delegato Mariette Rissenbeek.
Tempo di bilanci, dunque. Giunto ormai alla sua sessantanovesima edizione, il festival tedesco si conferma un appuntamento di primaria importanza nel panorama del cinema europeo e mondiale. Circa quattrocento i titoli in cartellone, tra competizione ufficiale, sessioni parallele, cortometraggi, realtà virtuale. A presiedere la giuria sarà lattrice francese Juliette Binoche, affiancata dal critico Justin Chang, dallattrice Sandra Hüller, dal regista Sebastián Lelio, dal curatore museale Rajendra Roy e dallattrice, regista e produttrice britannica Trudie Styler.
Tra i film in gara (diciassette in tutto), suscitano particolare interesse The Golden Glove di Fatih Akin (ultimo regista tedesco a essere stato insignito, nel 2004, dellOrso doro); Grâce à Dieu di François Ozon; Ladieu à la nuit di André Techinè (con Catherine Deneuve), Elisa y Marcela di Isabel Coixet (prima produzione Netflix in concorso alla Berlinale). Ad aprire le danze The Kindness of Strangers di Lone Scherfig ( An Education). Fuori concorso, da segnalare lultimo documentario della novantenne Agnès Varda, che a due anni dal sorprendente Visages Villages (realizzato con lartista francese JR) sembra confermarsi non solo come “monumento vivente” della nouvelle vague, ma anche e soprattutto come regista in pieno fervore creativo.
A rappresentare lItalia in concorso sarà La paranza dei bambini di Claudio Giovannesi ( Alì ha gli occhi azzurri, Fiore), pellicola tratta dal romanzo omonimo di Roberto Saviano. Il film – una storia di adolescenza e camorra interpretata da attori non professionisti – uscirà nelle sale italiane il 13 febbraio: sarà interessante capire se e quanto la partecipazione al Festival gioverà alla sua distribuzione. Quattro i titoli italiani nella sezione Panorama, dedicata alle nuove proposte: due film di finzione ( Dafne di Federico Bondi e Il corpo della sposa – Flesh Out di Michela Occhipinti) e due documentari ( Selfie di Agostino Ferrente e Normal di Adele Tulli). Per Generation Kplus, sezione dedicata al pubblico giovanile, verrà presentato Anbessa di Mo Scarpelli. Un po dItalia anche nellambito dellOrso dOro alla Carriera. Assegnato questanno a Charlotte Rampling, vedrà la proiezione delle maggiori pellicole interpretate dallattrice britannica, tra cui Il portiere di notte di Liliana Cavani, La caduta degli dei di Luchino Visconti e il recente Hannah di Andrea Pallaoro.
Sulla scia del movimento #MeToo, al gender sarà riservata una mirata serie di attività, tra le quali si segnala una retrospettiva dedicata alle registe tedesche attive tra il 1968 e il 1999. Il programma prevede inoltre quasi cinquanta tra lungometraggi e cortometraggi, documentari e di finzione, prodotti in RFG, DDR e Germania unita. A tutto ciò si affiancano Berlinale Africa Hub, rete di donne professioniste del cinema africano volta a stimolare linterconnettività e linclusività, e Nations Without Borders, spazio dedicato alle co-produzioni indigene da tutto il mondo.
La direzione Kosslick pare, dunque, chiudersi con unedizione “politicizzata”, caratterizzatasi anche per la polemica con Benjamin Netanyahu. In una lettera alla cancelliera tedesca Angela Merkel, il premier israeliano ha chiesto di interrompere lerogazione di fondi pubblici destinati al Festival accusando la manifestazione di aver supportato il gruppo attivista palestinese Boycott Divestment Sanctions. La replica di Kosslick: «Posso immaginare che [a Netanyahu] non piacciano molti dei film che presentiamo […] ma neanche a noi piacciono molte delle cose che fa».
A vecchi fronti di battaglia se ne aggiungono di nuovi, in primis il ruolo delle piattaforme streaming e dei colossi del settore, non solo nella distribuzione, ma sempre più nella produzione diretta di opere cinematografiche. Dopo laperta ostilità di Cannes nei confronti di brand quali Netflix o Amazon, accusati di voler smantellare il sistema di distribuzione in sala, e il laissez-faire del Festival di Venezia (con lo strascico di polemiche annesse), latteggiamento della Berlinale sembra più cauto. Così a riguardo lo stesso Kosslick: «la questione dello streaming è appena cominciata. […] Sono convinto che il cinema resisterà, nonostante lo streaming. Al contrario di quanto alcuni possono dire, penso che i festival cinematografici in futuro diventeranno non meno, ma più importanti, e che ci sarà una coesistenza tra festival e streamers».
Di seguito lelenco dei film in concorso in ordine di proiezione:
(Danimarca / Canada / Svezia / Germania / Francia) di Lone Scherfig Prima proiezione: giovedì 7 febbraio, ore 19:30, Berlinale Palast
(Germania) di Nora Fingscheidt Prima proiezione: venerdì 8 febbraio, ore 15:30, Berlinale Palast
(Francia) di François Ozon Prima proiezione: venerdì 8 febbraio, ore 18:45, Berlinale Palast
(Mongolia) di Wang Quanan Prima proiezione: venerdì 8 febbraio, ore 22:15, Berlinale Palast
(Austria) di Marie Kreutzer Prima proiezione: sabato 9 febbraio, ore 15:30, Berlinale Palast
(Norvegia / Svezia / Danimarca) di Hans Petter Moland Prima proiezione: sabato 9 febbraio, ore 18:30, Berlinale Palast
(Germania / Francia) di Fatih Akin Prima proiezione: sabato 9 febbraio, ore 22:00, Berlinale Palast
(Macedonia / Belgio / Slovenia / Croazia / Francia) di Teona Strugar Mitevska Prima proiezione: domenica 10 febbraio, ore 16:00, Berlinale Palast
(Polonia / Gran Bretagna / Ucraina) di Agnieszka Holland Prima proiezione: domenica 10 febbraio, ore 22:00, Berlinale Palast
(Canada) di Denis Côté Prima proiezione: lunedì 11 febbraio, ore 15:30, Berlinale Palast
(Turchia / Germania / Paesi Bassi / Grecia) di Emin Alper Prima Proiezione: lunedì 11 febbraio, ore 22:00, Berlinale Palast
(Germania / Serbia) di Angela Schanelec Prima proiezione: martedì 12 febbraio, ore 16:00, Berlinale Palast
(Italia) di Claudio Giovannesi Prima proiezione: martedì 12 febbraio, ore 19:00, Berlinale Palast
(Francia / Germania) di André Téchiné Prima proiezione: martedì 12 febbraio, ore 22:00, Berlinale Palast
(Spagna) di Isabel Coixet Prima proiezione: mercoledì 13 febbraio, ore 19:00, Berlinale Palast
(Francia / Israele / Germania) di Nadav Lapid Prima proiezione: mercoledì 13 febbraio, ore 22:00, Berlinale Palast
(Repubblica Popolare Cinese) di Wang Xiaoshuai Prima proiezione: giovedì 14 febbraio, ore 17:00, Berlinale Palast
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