LEnglish Folk Expo è una
manifestazione relativamente recente. La prima edizione si è tenuta nel 2003 a
Bury nei dintorni di Manchester per riunire vari operatori del settore legati
al folk in modo da promuovere gli artisti e di conseguenza tutto il
mondo che gira attorno a essi (club, management, etichette). Il numero dei
delegati è aumentato progressivamente anno dopo anno, con provenienze anche da
fuori Regno Unito, tanto che la manifestazione si è spostata da qualche anno
nel centro di Manchester. Città musicale per eccellenza, negli anni Ottanta
dello scorso secolo Manchester ha visto nascere gruppi rock come The
Smiths, Joy Division e Oasis, la cui influenza dura ancora oggi con la presenza
di molti locali e di studi di registrazione.
LEnglish Folk Expo è entrato in
sinergia con il Manchester Folk Festival e con la sua programmazione che ha
coperto, in tre giorni, teatri, club e altre strutture (come il Peoples
History Museum) con concerti e showcase. Un cartellone ampio nel quale
il linguaggio folk è stato declinato
in varie forme.
Giovedì 18 ottobre
Le Askew Sisters sono un duo
che, nonostante la giovane età delle componenti, ha già dimostrato di essere
una formazione di livello eccellente sulla scena inglese. I loro strumenti –
organetto e concertina da una parte (Hazel),
violino e violoncello dallaltra (Emily)
– si accompagnano alle voci con quella di Hazel in maggior evidenza. Dark ballads, Morris Dances e brani recuperati alla Cecil Sharp House di Londra
fanno parte del loro repertorio e sono interpretati con gusto e autorevolezza.
Per gli italiani cè stata la bella sorpresa di Geordie nella versione originale, valorizzata nella sua essenza di
ballata gotica.
Blair Dunlop in un momento del festival (al centro)
Classe cristallina è quella
espressa dal Melrose Quartet,
ensemble venuto da Sheffield dove è protagonista indiscusso della scena
cittadina anche grazie alla fama raggiunta in tutto il Regno Unito. Tra i suoi
componenti cè Nancy Kerr, cantante e violinista che ha fatto parte
della straordinaria esperienza dei Full English. Con lei il marito James
Fagan (voce, bouzouki, chitarra e mandolino), Jess Arrowsmith (voce
e violino), Richard Arrowsmith (voce e organetto). Il quartetto unisce
una grande qualità strumentale a quella vocale, eseguendo brani spesso a
cappella grazie ai registri vocali nella formula classica soprano, contralto,
tenore e basso. Il repertorio viene dai due album Fifty Verses e Dominion.
Il migliore set del festival a nostro parere.
La cantante, banjoista e
chitarrista Kate Stables è a capo del progetto This is The Kit, con
un gruppo formato da
mucisisti di livello che interpretano alla perfezione il suo linguaggio
musicale. Una formula tra atmosfere acustiche, ispirazioni popolari, momenti
jazzati con la melodia sempre in primo piano e ben costruita. Una soluzione originale
che fa ben sperare per il nuovo folk inglese.
Venerdì 19 ottobre
I delegati dellEnglish Folk
Expo hanno avuto la fortuna di assistere a due showcases di grande livello
in una sessione mattutina sotto legida dellEnglish Folk Dance & Song
Society. Le danze sono state aperte da un trio che viene da Norwich, gli Alden
Patterson and Dashwood. Voci in armonia, violino, chitarra e dobro sono gli
elementi che caratterizzano il suono della formazione, che sceglie di dare unimpronta
personale alla musica tradizionale inglese senza dimenticare quella di oltreoceano.
Una proposta fresca di grande interesse con brani misti, strumentali e a
cappella.
A chiudere il set è uneccellente
musicista proveniente dallo Yorkshire, Bryony
Griffith. Presentandosi da sola sul palco, ha mostrato la qualità della sua
tecnica violinistica grazie al repertorio del suo album Hover, composto da brani per violino solo. Un disco che ha ricevuto
riconoscimenti dalle riviste specializzate per la sua capacità di catturare lattenzione
con pezzi tradizionali, Morris Dances
e gighe. E quando Griffith decide di tirare
fuori la voce lo fa con grandissima musicalità e grinta.
Coven (il sestetto femminile)
Blair Dunlop, vincitore del Premio Ciampi a Livorno nel 2014, è
stato una sorpresa. Il repertorio dellalbum Notes from an Island mostra un artista dalla scrittura felice e
matura. Se fosse un musicista doltreoceano gli daremmo letichetta country rock senza problemi, ma forse anche
tale etichetta è riduttiva. Bello il set con brani convincenti quali Sweet On You, I Do, Wed to Arms. Tuttaltra atmosfera si è
respirata con i gallesi 9Bach, vincitori dei Bbc Folk Awards 2015 in casa a
Cardiff. La formula non cambia: testi in gaelico, cellule melodiche ripetute
più volte, elementi di elettronica e di rock
inseriti in unanima che resta popolare. Farewell
era il brano con cui i musicisti salutarono il pubblico di Cardiff tre anni fa
insieme a un coro maschile. Anche in versione da band di sei elementi il pezzo
funziona: originali e tradizionali, confermano la bontà della ricerca sonora e del
loro progetto musicale.
Sabato 20 ottobre
Nellultima giornata gli showcases
sono iniziati il pomeriggio con il trio del banjoista Dan Walsh e di Ciaran Algar e Nic Zuppardi al
mandolino. Ottima la qualità strumentale dei giovani musicisti, mentre per
quanto riguarda la creatività si può ancora migliorare. Ci è piaciuto lomaggio
alla musica indiana con il banjo a imitare il suono del sitar. Da riascoltare.
Un altro trio giovane di
eccellente qualità nella proposta è You Are Wolf attorno alla figura della
cantante e compositrice Kerry Andrew. Insieme al polistrumentista Sam
Hall e al percussionista Peter Ashwell, Kerry interpreta brani
tradizionali nella loro essenza senza che le soluzioni sonore (elettronica,
loop station) li penalizzino. Anzi, si compie quel miracolo di incontro tra
passato e futuro che in fondo è il segreto del folk attuale di qualità.
Per anni è stata lunica
componente femminile dei Bellowhead, con il suo violoncello. Oggi sta lavorando
a un progetto solista in trio per il recupero di brani popolari. Rachael McShane stavolta porta sul
palco viola e violino e i suoi Cartographers che sono il chitarrista Matthew
Ord e Julian Sutton allorganetto, autore a sua volta di alcuni
brani. Ciò che affascina di Rachael è la voce, per tanto tempo nascosta nella
gran mole dei suoni dei Bellowhead.
Ben sei donne infine hanno
dato vita a un progetto militante, quello delle Coven,
nato in occasione dell8 marzo. La formazione unisce un trio, Lady Maisery,
un duo, OHooley & Tidow, e la songwriter di Leicester Grace Petrie. In meno di unora le sei artiste hanno suddiviso il
set tra i rispettivi repertori e momenti pensati per tutto lensemble. Più
strettamente folk il trio, più cantautorali gli altri due. Ma,
attendendo ulteriori assestamenti sul palco, il progetto funziona anche per la
sua forza femminista, paradossalmente più complicata da affrontare rispetto a
qualche decennio fa. Finale a cappella cantato insieme al pubblico (Keep on Moving Forward) e successo
meritato ampiamente.
|